Tariffa monetaria mesolcinese

Emilio Tagliabue

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Tariffa monetaria mesolcinese Intestazione 16 dicembre 2023 100% Numismatica

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TARIFFA MONETARIA


M E S O L C I N E S E




Da tempo immemorabile, tenevasi annualmente, nella Valle Mesolcina, una fiera nel mese d’ottobre, durante la settimana in cui cade il giorno di S. Gallo, epperciò detta “fiera di S. Gallo”.

Essa aveva luogo nel borgo di Roveredo, ove i montanari conducevano il loro bestiame, le pelli, i latticini, il miele, per comperare granaglie e tessuti dai mercatanti accorsivi1. La grida che in tale occasione si pubblicava diceva che “ogni persona li possa con le loro robe et mercantie liberamente et expeditamente venire et da quella ritornare, ognia impedimento così reale come personale al tutto cessante”2.

Liberatasi la Valle Mesolcina dal dominio dei Trivulzio (1549), la zecca di Roveredo restò chiusa, regolandosi il corso delle monete su quello della Lega Grigia. Il tipo principale fu dapprima la Lira imperiale, poi la Terzola, indi il Fiorino di Reno e da ultimo, come unità, vediamo una ipotetica moneta d’argento, detta lira mesolcinese, divisa in 20 soldi e 12 denari.

Ogni anno, durante la fiera di S. Gallo, i Magistrati [p. 116 modifica]dovevan pubblicare il corso delle monete. Tale corso restava sino alla nuova grida.

Gli Statuti Vallerani dicevano infatti:


CAP. 40 PER LA GRIDA DELLA FERA DI S.to GALLO.

“LX Item è Statuito che ogni Año alla Fera di S.to Gallo il Magistrato deve far cridar il prezzo del danaro e secondo la crida deve gouernarsi e occorendo in detta Fera qualche caso Civile li Signori Giudici di tutte quatro le Squadre, che vi si troueranno devono concorrere al giuditio e non in altro modo”3.


Quest’uso si conservò sin all’introduzione nei Grigioni del sistema monetario decimale.

Diamo una di queste tariffe, togliendola da un libercolo d’interesse locale4, ed ora quasi irreperibile. Essa è relativamente recente; servirà però a far conoscere il valore che aveva la lira Mesolcinese nel nostro secolo.

Come si vedrà, sono in questa tariffa elencate molte monete estere; ma giova notare che la Valle, mettendo al S. Bernardino, serviva di transito al commercio internazionale e che gran parte degli abitanti emigravano o in cerca di lavoro o al servizio militare, per cui i più svariati tipi di monete avevano corso nella Mesolcina.

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TARIFFA

DEL DENARO PER LA VALLE MESOLCINA

ordinata dall'illustrissimo consiglio generale in roveredo

li 26 Ottobre 18365.



MONETE D'ORO. CORSO
di Coira
canton.
di
Mesolcina
Confederaz.6  Fior.  K.  Lir.  S.  D.
Svizzera Armetta di diversi Cantoni  13  40  40  –  –
Francia Luigi d'oro vecchio e nuovo  13  40  40  –  –
» Pezzo da 40 franchi  23  12  69  –  –
»      »     »  20      »  11  36  34  10  –
Bologna Doppia vecchia  9  50  29  10  –
Parma Doppia e sua metà in proporzione  12  36  36  15  –
Genova Doppia da lire 96 e suoi spezzati in proporzione  46  –  136  –  –
Savoia Doppia nuova e vecchia e sua metà in proporzione  16  42  49  –  –
Piemonte Pezzo da 40 franchi e sua metà in proporzione  23  12  69  –  –
Roma Doppia e sua metà in proporzione  9  59  29  10  –
Spagna Quadrupla e suoi spezzati in proporzione  47  –  140   –  –
» Pezzetta  3  –  8  15  –
Austria Sovrano vecchio e nuovo e sua metà in proporzione  20  –  60  –  –
» Pezzo da 40 lire austriache  20  –  60  –  –
»      »     »  20      »        »  10  –  30  –  –
Milano Zecchino  6  45  19  15  –
» Zecchino di diversi principi compreso quello di Roma, Bologna ed Olanda  6  45  19  15  –
Italia Pezzo da 40 lire italiane  23  12  69  –  –
»      »     »  20    »      »  11  36  34  10  –


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MONETE D'ARGENTO. CORSO
di Coira
canton.
di
Mesolcina
Confederaz.  Fior.  K.  Lir.  S.  D.
Svizzera Tallero di diversi Cantoni e sua metà e quarto in proporzione.  3  20  9  15  –
Francia Tallero di giusto peso  3  20  9  12  –
» Pezzo da 5 franchi e suoi spezzati  2  53  8  10  –
Italia Pezzo da 5 lire italiano e suoi spezzati in proporzione  2  53  8  10  –
Milano Scudo, metà e spezzati  2  36  7  10  –
Bologna Scudo della Madonna da Paoli 10 e suoi spezzati in proporzione  3  –  8  15  –
Parma Ducato  2  54  8  15  –
Firenze Pisis e sua metà in proporzione  3  8  9  2  6
Savoia Scudo e spezzati in proporzione  4  –  11  –  –
Piemonte Pezza nuova di 5 lire e spezzati  2  53  8  10  –
Spagna Pezza nuova e vecchia con colonne e globi e suoi spezzati in prop.  3  –  8  16  –
Austria Scudo di Fiandra detto Crocione e spezzati in proporzione  3  20  9  15  –
» Pezzo nuovo di lire 6 austriache, e diversi talleri di convenzione e suoi spezzati  3  –  8  15  –
» Pezzo da 20 Carantani detto Svanzigher, blozeri 35  –  30  1  9  –
Baviera Tallero di convenzione  3  –  8  15  –
» Scudo con scettro e spada volgarmente detto Crocione  3  20  9  15  –
Cant. Tic. Tallero di Fr. 4 Svizzeri e spezzati in proporzione  3  24  10  –  –
» Pezzo da soldi 3, blozeri, 4  –  3  –  3  4
Griggioni Pezzo da Bazzi 5  –  26  1  5  –
»      »    da un Bazzo  –  5  –  5  –
» Blozeri 6 per 5 soldi  –  5  –  5  –

«Per le monete d'oro sino al valore del luigi d'oro sarà tollerato il calo di due grani, per quelle di maggior valore grani tre: eccedendo poi il calo a queste fissazioni, sarà facoltativo ad ognuno di ricevere le valuti calanti coll'abbuono di soldi 5 per ciascun grano calante dal peso intero.

«Tutte le monete erose ed in genere non nominate nella presente tariffa sono dichiarate fuori di corso. "

Emilio Tagliabue.

Note

  1. E. Tagliabue, Dazi del seicento. In Boll. St. della Svizzera It. Bellinzona, 1890, Fasc. 12. — Porta le tasse che pagavano i mercanti concorrenti a tal fiera.
  2. Gride per la fiera di S. Gallo in Mesolcina. Manoscritti del secolo XVI. — Archivio Trivulzio. — Feudo Mesocco. Cart. 12.
  3. Legge civile e criminale Mesolcinese dell’anno 1645 mss. del secolo XVII presso noi. Codice cartaceo
  4. Il Mesolcinese — Giornaliere statistico — Manuale periodico. Per l’anno della Salute 1837. — Lugano, 1836, Tip. Veladini, — vi si trova un calendario e l’elenco di tutti gli officiali e magistrati della Mesolcina, alcuni buoni precetti agrarî e delle Profezie e dei segreti che ci fan dubitare l’autore fosse un mattoide. Eccone una: “Figlio dell’uomo che vedi tu? Un leone ferito a morte ruggisce orrendamente per la foresta. Un altro colpo ha atterrato più migliaia d’insetti. Fra questo l’ancora ha rotto il canape; la pietra già tante volte dai Muratori ripudiata e divenuta fondamentale. E fortunato chi avrà intese in cuor suo tutte le parole di questa profezia.” Confessiamo la nostra ignoranza, non ne abbiamo compreso una jota.
  5. Il Consiglio Giurisdizionale e Generale della Valle era composto dei Consoli e Magistrati di tutte le vicinanze della Valle.
  6. Il fiorino di Coira dividevasi in 60 crucigeri o kreutzer. Esso era moneta d'argento.