Sulla origine delle specie per elezione naturale, ovvero conservazione delle razze perfezionate nella lotta per l'esistenza/Capo XIV/Sommario

Capo XIV

Sommario

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Capo XIV - Organi rudimentali, atrofizzati od abortiti Capo XV


Nel presente capo mi sono studiato di dimostrare che la subordinazione di un gruppo all’altro, in tutti gli organismi e in ogni tempo, la natura delle affinità per mezzo delle quali tutti gli esseri viventi ed estinti sono congiunti in un grande sistema da relazioni complesse, divergenti ed involute; le regole adottate e le difficoltà incontrate dai naturalisti nelle loro classificazioni; il valore attribuito ai caratteri più costanti e prevalenti, siano essi di alta importanza vitale o di poca entità; la differenza grandissima di valore fra i caratteri analogici e di adattamento e quelli di vera affinità, ed altrettali regole - derivano tutte naturalmente dall’ipotesi della parentela comune di quelle forme che i naturalisti considerano come affini, combinata colle loro modificazioni per elezione naturale, colle loro contingenze d’estinzione e colla divergenza dei caratteri. Riflettendo a queste idee sulla classificazione, fa d’uopo ricordare che l’elemento della discendenza fu impiegato universalmente nel disporre insieme i sessi, le età e le varietà conosciute di una specie, per quanto possano essere differenti nella struttura. Se si estendesse l’uso di questo elemento della discendenza, - la sola causa certamente conosciuta della somiglianza degli esseri organizzati, - non giungeremmo a spiegare il significato delle parole sistema naturale; questo sistema è genealogico nella disposizione che si va cercando, e i gradi delle differenze acquistate sono espressi coi termini varietà, specie, generi, famiglie, ordini e classi.

Partendo da questo principio della discendenza modificata, tutti i grandi fatti della morfologia divengono facili ad intendersi, - sia che si consideri il medesimo piano applicato negli ordini omologhi delle diverse specie di una classe, qualunque sia la funzione che compiono; sia che si considerino le parti omologhe, disposte secondo un sistema uniforme in ogni animale e in ogni pianta.

Il principio delle variazioni leggiere e successive, che non sopravvengono necessariamente, nè generalmente nella prima età della vita e sono ereditati in periodo corrispondente dai discendenti, porta molta luce sui fatti più rilevanti della embriologia; vale a dire con esso si può spiegare la rassomiglianza delle parti omologhe di un embrione individuale, le quali, quando siano pienamente sviluppate, divengono affatto differenti fra loro nella struttura e nelle funzioni: e la rassomiglianza delle parti ed organi omologhi nelle differenti specie di una classe, sebbene appropriate negli individui adulti alle funzioni più disparate. Le larve sono embrioni attivi che si modificarono specialmente in relazione alle loro abitudini di vita, mediante il principio della trasmissione delle modificazioni ad un’età corrispondente. Per questo principio la presenza degli organi rudimentali e il loro aborto finale non ci offrono alcuna difficoltà inesplicabile; quando si pensi che se gli organi si atrofizzano pel non-uso o per l’elezione ciò avverrà generalmente in quel periodo della vita in cui l’individuo deve provvedere ai propri bisogni, e si tenga conto della grande efficacia del principio di eredità; - al contrario, la loro presenza deve prevedersi. L’importanza dei caratteri embriologici e degli organi rudimentali nella classificazione emerge dal concetto che una classificazione è naturale solo in quanto è genealogica.

Finalmente mi sembra che le varie classi di fatti, da noi trattati in questo capo, stabiliscano che le innumerevoli specie, i molti generi e le famiglie degli esseri organizzati (dei quali è popolato il mondo) sono derivati tutti da progenitori comuni, ciascuno nella propria classe o nel proprio gruppo, e tutti furono modificati nel corso della discendenza; e ciò si dimostra con tanta chiarezza, che io adotterei senza esitazione questa teoria, anche se non fosse sostenuta da altri fatti ed argomenti.