Su du' piedi
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Questo testo fa parte della raccolta Centoventi sonetti in dialetto romanesco
CXVIII.
SU DU’ PIEDI.
Sì, fu propio accusì, sora Teresa:
Io lui l’ho visto pe’ la prima vorta
U’ mese fa che stava su la porta
Der forno, quann’entravo a fà la spesa .
Er giorn’appresso, lì pe’ la Ripresa,1
Me dimannò si io me n’ero accorta.
Sicuro, j’ arispose.... e a fàlla corta
Jerammatina avémo dett’in chiesa.
Eh! a discurre co’ lui, ve par un santo:
Dice che me vò bene com’ u’ matto;
Ma io.... nu’ lo conosco più che tanto.
Ma mo ch’avrìa da fà, sora padrona?
Nun c’è rimedio; quer ch’è fatto è fatto,
E ch’er Signore me la manni bona!
- ↑ La Ripresa è l’estremità meridionale del Corso, e si chiama cosi, perchè vi si riprendono (vorrei poter dire: vi si riprendevano) i barberi nelle corse del carnevale.