Storie incredibili/Alla signora Carina Cameroni - Milanesio
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Traduzione dall'inglese di Baccio Emanuele Maineri (1869)
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Alla Signora
Carina Cameroni — Milanesio
- Egregia Signora,
Dovrò io credere che l’offerta ai questa storia sia cosa degna di Voi? o non piuttosto affermare che, fregiando del vostro nome queste pagine, abbia inteso di levarle alla dovuta dignità, quasi a compensazione delle melanconiche vicende di Casa Usher, o, meglio ancora, a scacciar con la cara evocazion del passato l’influsso pernicioso di pertinaci amarezze?
Or fan tre lustri quando era
«Come allegria d’allodola pei cieli |
nella regale e benemerita Torino, in casa di quel dotto e raro uomo di vostro padre, tra lieti ed onesti conversari di letterati e di poeti, si sorrideva all’avvenire del patrio risorgimento, e i sacri entusiasmi della giovinezza venian su dal cuore festante sì come fremito di arpa in notte estiva.
Ed ora?
La risposta suonerebbe ingrata al cuore già troppo deluso nelle tristi esperienze di matura virilità; e non pertanto il recriminare non vale, chè gli uomini non sono usi a scattar mai d’un punto la perfidia di loro natura — auspici Mercurio e Pandora.
Ma dei naufragj d’un tempo sì poco lontano qualche cosa pur resta, cara come la fragranza di mammola romita, e vo’ dire l’affetto de’ rari amici, tra’ quali pongo singolarmente la famiglia vostra e Voi, — e la convinzione fermissima che i mali della vita sieno il vero stimolo alla virtù ed alla saggezza.
Aggradite, prego, l’umile offerta quale viva testimonianza di questi sentimenti, e vivete felice.
- Di Voi, egregia Signora,
— Milano, il Carnevale del 1868.
Devotissimo |