Storia di Milano/Avvertimento
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AVVERTIMENTO
D E G L I E D I T O R I
La Storia di Milano del conte Pietro Verri è lavoro di alta e più che municipale importanza, scorgendovisi ad ogni passo lo scrittore amante della sua patria e profondamente versato nel maneggio de’ pubblici affari e nella teorica delle scienze che si richiedono all’uomo di Stato. Però nell’Aggiunta, che intraprendiamo, ai Classici italiani del secolo xviii la pubblichiamo con sicurezza di far cosa grata non solamente ai nostri concittadini, ma anche a tutti coloro che fuori del nostro paese amano e coltivano questo genere di studj. Nè ci ha fatto caso che l’autore (come accadde di molti altri suoi celebri contemporanei) più sollecito delle cose che delle parole, non abbia badato a far più corretto il suo dire nel fatto della lingua, ed a conservarlo immune da que’ modi che sanno dello straniero e particolarmente del francese. Lo stile del conte Verri potrebbesi con poche mutazioni in varj luoghi ridurre a perfezione. Ma chi oserebbe por mano a correggere il suo dettato con pericolo di guastarne il concetto? Quindi, salvo le convenienze tipografiche e quelle di ortografia, che non alterano punto la integrità del testo, e nelle quali si è però tenuto il metodo de’ più diligenti moderni, abbiamo scrupolosamente seguita l’edizione originale fatta in Milano presso Giuseppe Marelli negli anni 1783-1798, in due tomi in 4.°, il secondo de’ quali, per la morte che sventuratamente tolse di mano all’autore la penna, fu per una buona metà compiuto dal canonico Antonfrancesco Frisi, che, come seppe il meglio, diede forma ai materiali già dal Verri radunati per questa Istoria.
La singolare cortesia del sig. conte Gabriele figlio del nostro Istorico, tenerissimo di tutto quanto può onorare la memoria del chiaro suo padre, ne ha posti in grado di corredare la presente ristampa cogli stessi rami che adornano la prima sovrannotata edizione. E per tale riguardo, e per esserci noi adoperati con ogni attenzione intorno alla disposizione tipografica ed alla correzione non solo del testo italiano, ma ancora de’ passi latini in esso riportati, confidiamo che ora per la seconda volta esca in luce questo libro in maniera che non contrasti colla dignità dell’opera e col merito dello scrittore.