<dc:title> Storia della letteratura italiana </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Girolamo Tiraboschi</dc:creator><dc:date>1822</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Storia_della_letteratura_italiana_(Tiraboschi,_1822-1826)/Tomo_VIII/Presentazione&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20190311214337</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Storia_della_letteratura_italiana_(Tiraboschi,_1822-1826)/Tomo_VIII/Presentazione&oldid=-20190311214337
Storia della letteratura italiana - Tomo VIII – Presentazione Girolamo TiraboschiTiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu
[p. 1modifica]STORIA
DELLA
LETTERATURA ITALIANA
Dall’unno itoc fino al noce.
TNiun secolo fu mai all’Italia così tranquillo e
sicuro come il diciassettesimo, di cui or prendo
a parlare. Dopo essere stata in molti degli scorsi
secoli travagliata miseramente o dalle civili discordie 7 o dalle ostinate guerre dei piccoli principi che ne avean partito il dominio, e dopo
essere stata ne’ primi anni del secolo precedente un sanguinoso teatro di lunghe guerre
tra due potenti sovrani che aspiravano a divenire signori, vide essa finalmente composte
le lor dissenzioni, e fissati in modo i confini
delle diverse provincie, e gli Stati de’ principi
fra’ quali era divisa , che potè a ragion lusingarsi di non più veder rinnovate , almeno per
lungo tratto di tempo, le desolazioni e le stragi
che tanto in addietro l’aveano travagliata ed
afflitta. E veramente, benchè nel corso di questo secolo non fosse del tutto libera da’ militari
Tiraboschi, Voi. XIV; i [p. 2modifica]tumulti, appena però alcuno ve n’ebbe a cui
il nome di guerra si convenisse; e, se se
ne tragga quella del Monferrato, e quella che
le armi del vittorioso Luigi XIV recarono su
gli ultimi anni del secolo agli Stati Austriaci,
le altre guerre o furono di breve durata, o si
contennero entro i confini di qualche provincia , e furon proporzionate alle piccole forze
de’ principi guerreggianti; e in tutto il corso
di questo secolo lievi e di poco momento furono le mutazioni di dominio che ne vennero
in seguito. In mezzo a un sì dolce riposo, pareva che le arti e le scienze e l’amena letteratura dovesser sorgere a gloria e a perfezione
sempre maggiore, e stendere più gloriosamente
il lor regno. E nondimeno le scienze sollevaronsi, è vero, ad assai più alto stato; le belle
arti, se non si mantennero nel sommo grado
a cui eran giunte, ebbero nondimeno in gran
numero valorosi professori; ma in ciò che appartiene all’amena letteratura, questo è il secolo appunto che suol rimirarsi. e non senza
ragione, come il secolo della lor decadenza 5
talché la letteratura italiana, che fra i più fieri
tumulti era nel secolo precedente salita a sì
alto nome , nel seno di una tranquilla pace
venne meno, e sembrò quasi eclissarsi. In
qual modo e per quali cagioni ciò avvenisse,
si è detto nella Prefazione al secondo tomo di
questa Storia, ove abbiamo esaminato quali
sieno, generalmente parlando, i motivi di una
tal decadenza. Or dobbiamo svolger partitamente la tela, e esaminare ciaschedun degli
oggetti che ci si offrono innanzi.