<dc:title> Storia della geografia e delle scoperte geografiche esposta da Luigi Hugues (parte seconda - la geografia nel medio evo) </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Luigi Hugues</dc:creator><dc:date>1891</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Storia della geografia (Luigi Hugues) - 2.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Storia_della_geografia_e_delle_scoperte_geografiche_(parte_seconda)/Capitolo_XI/Diogo_Gomes&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20190727120208</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Storia_della_geografia_e_delle_scoperte_geografiche_(parte_seconda)/Capitolo_XI/Diogo_Gomes&oldid=-20190727120208
Storia della geografia e delle scoperte geografiche esposta da Luigi Hugues (parte seconda - la geografia nel medio evo) - Diogo Gomes Luigi HuguesStoria della geografia (Luigi Hugues) - 2.djvu
[p. 204modifica]67. Diogo Gomes (1456 o 1457-1462). — Di questo navigatore portoghese non fanno menzione gli storici che trattarono delle memorabili navigazioni del secolo XV: solo esiste una relazione in una raccolta di manoscritti, fatta tra il 1495 e il 1507 da Valentino Fernandez ed esistente in Monaco di Baviera, in cui Diogo Gomes racconta di due viaggi da lui fatti alla costa occidentale d’Africa, e nel secondo dei quali egli avrebbe scoperto, per primo, le isole del capo Verde. Riccardo Mayor attribuisce di fatti questo onore al navigatore portoghese, ma è validamente combattuto, nella sua tesi, dal francese Codine e da Pietro Amat di S. Filippo con ragionamenti tanto calzanti da togliere ogni dubbio sul fatto principale, che cioè, se realmente Diogo Gomes fece quei due viaggi, del che non sarebbe lecito dubitare, il secondo ebbe luogo nell’anno 1462, cioè sei anni dopo la navigazione del Cadamosto, [p. 205modifica]e due anni dopo la morte di D. Enrico e la navigazione di Antonio Noli1.
Note
↑Codine, in Bull, de la Soc. de géogr. de Paris, 1873, voi. II, pag. 93 e seg.; Amat di S. Filippo, in Boll. della Soc. geogr. italiana 1880, pag. 140 e seg.