Stavasi Amore, quasi in suo regno assiso
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Girolamo Gigli
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Stavasi Amore, quasi in suo regno assiso
Nel seren di due luci ardenti ed alme,
Mille famose insegne, e mille palme
Spiegando, in un sereno e chiaro viso.
5Quando rivolto a me, che intento e fiso
Mirava le sue ricche e care salme,
Or canta, disse, come i cuori e l’Alme,
E ’l tuo medesmo ancora abbia conquiso.
Nè s’oda risonar l’arme di Marte
10La voce tua; ma l’alta, e chiara gloria,
E i divin pregi nostri e di costei:
Così addivine, che nell’altrui vittoria
Canti mia servitude e i lacci miei,
E tessa degli affanni issorie in carte.