Stassi di Cipro in su la piaggia amena
Questo testo è stato riletto e controllato. |
Questo testo fa parte della raccolta Rime dell'avvocato Gio. Batt. Felice Zappi e di Faustina Maratti sua consorte
XXI.
Stassi di Cipro in su la piaggia amena
Un’alta Reggia, dov’Amor risiede:
Colà mi spinsi, e di quel Nume al piede
Presentai carta d’umiltà ripiena.
5Sire (il foglio dicea) Tirsi, che in pena
Servìo finor, la libertà ti chiede;
Nè crede orgoglio il dimandar mercede,
Dopo sei lustri di servil catena.
La carta ei prese, e in essa il volto affisse;
10Ma legger non potea, ch’egli era cieco,
E conobbe il suo scorno e se ne afflisse.
Indi con atto disdegnoso e bieco
Gittommi in faccia lo mio scritto, e disse:
Dallo alla Morte: ella ne parli meco.