Stanca, anelante a la paterna riva

Giovan Battista Marino

XVII secolo Indice:Marino Poesie varie (1913).djvu Letteratura II. La trasformazione di Dafne Intestazione 21 settembre 2023 100% Da definire

Questo, che d'aspri velli irsuto ciglio Stese la Notte avea
Questo testo fa parte della raccolta Poesie varie (Marino)/Gl'idilli mitologici


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ii

la trasformazione di dafne

     Stanca, anelante a la paterna riva,
qual suol cervetta affaticata in caccia,
correa piangendo e con smarrita faccia
la vergine ritrosa e fuggitiva.
     E giá l’acceso dio, che la seguiva,
giunta omai del suo corso avea la traccia,
quando fermar le piante, alzar le braccia
ratto la vide, in quel ch’ella fuggiva.
     Vede il bel piè radice, e vede (ahi fato!)
che rozza scorza i vaghi membri asconde,
e l’ombra verdeggiar del crine aurato.
     Allor l’abbraccia e bacia, e, de le bionde
chiome fregio novel, dal tronco amato
almen, se ’l frutto no, coglie le fronde.