Poesie italiane/A sua eccellenza Giustiniana Gradenigo Delfino: differenze tra le versioni

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</div></onlyinclude><!-- a qui -->{{Qualità|avz=75%|data=16 giugno 2008|arg=Sonetti}}{{IncludiIntestazione|sottotitolo=A sua eccellenza Giustiniana Gradenigo delfino nella guarigione dell'unico suo figliuolo|prec=../A sua eccellenza Daniele I Delfino|succ=../Per la contessa Stella de' Medici}}
 
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<poem>
 
L’alma gentile e peregrina
Che fa de i pregi suoi sì rara mostra,
Scese dal cielo in questa oscura chiostra,
{{R|4}}Per far de gli altrui cor dolce rapina;
 
Deh qual albergo il fato or mi destina!
Quanto men bel de l’altro a me si mostra!
Forma non vegg’io qui pari a la nostra,
{{R|8}}Che tanta parte ha in sé de la divina.
 
Così diss’ella; e disdegnosa e mesta,
Qual chi è corso al suo peggio, e sì sel vede,
{{R|11}}Sempre ebbe a sdegno la mortai sua vesta.
 
E già la squarcia, e colassù sen riede;
Se non che in veder voi, Donna, s’arresta;
{{R|14}}Ch’un de gli angiol celesti esser vi crede
</poem>