Pagina:Le confessioni di un ottuagenario II.djvu/83: differenze tra le versioni

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Perciò anche in quel continuo affaccendarsi di reggitori
Perciò anche in quel continuo affaccendarsi di reggitori
la giustizia privata reputava necessario l'intervenire; le violenze, le risse, gli ammazzamenti erano giornalieri; la forca lavorava a doppio, e i coltelli avevano il loro bel che fare lo stesso. Solamente dove risiedeva un quartier generale duravano perpetue le feste e il buon umore; colà gli ufficiali facevano scialo delle cose rapite nel contado e nei paesi minori; il popolaccio gavazzava nell'abbondanza d’ogni ben di Dio, e le signore civettavano per vezzo di mode coi lindi francesini. Qual maggiore comodità di diventar patrioti e liberali, facendo all’amore?... Succedeva dappertutto come a Venezia: si guardavano in cagnesco alle prime, per finire coll'abbracciarsi da ottimi amici. I vizi comuni sono mezzani ad ogni viltà: e vi furono molte che senza avere il temperamento subitaneo e il marito decrepito della Pisana, s’aggiustarono come lei con qualche tenentino di linea, per fuggir la mattana di quel tempo provvisorio. Lo so che erano difetti e vigliaccherie ereditate dai padri e dai nonni; ma non bisogna poi passarle buone perché le sono ereditate; s’eredita anche la scrofola,
la giustizia privata reputava necessario l’intervenire; le violenze, le risse, gli ammazzamenti erano giornalieri; la forca lavorava a doppio, e i coltelli avevano il loro bel che fare lo stesso. Solamente dove risiedeva un quartier generale duravano perpetue le feste e il buon umore; colà gli ufficiali facevano scialo delle cose rapite nel contado e nei paesi minori; il popolaccio gavazzava nell’abbondanza d’ogni ben di Dio, e le signore civettavano per vezzo di mode coi lindi francesini. Qual maggiore comodità di diventar patrioti e liberali, facendo all’amore?... Succedeva dappertutto come a Venezia: si guardavano in cagnesco alle prime, per finire coll’abbracciarsi da ottimi amici. I vizi comuni sono mezzani ad ogni viltà: e vi furono molte che senza avere il temperamento subitaneo e il marito decrepito della Pisana, s’aggiustarono come lei con qualche tenentino di linea, per fuggir la mattana di quel tempo provvisorio. Lo so che erano difetti e vigliaccherie ereditate dai padri e dai nonni; ma non bisogna poi passarle buone perché le sono ereditate; s’eredita anche la scrofola,
che non è poi una giuggiola da tenersela cara. Quanto alla democrazia e al culto della ragione erano più che altro pretesti cacciati innanzi dalla paura e dalla vanità; infatti chi ballò allora intorno all'albero della libertà, ballò anche al seguente carnevale nelle sale del Ridotto in barba al trattato di Campoformio, e s’insudiciò più tardi i ginocchi dinanzi al nume d’Austerlitz. Credo che festa popolare più funebre e grottesca di quella nella quale si piantò in Piazza San Marco l’albero della libertà, non la si possa vedere al mondo. Dietro a quattro briachi, a venti pazzerelle
che non è poi una giuggiola da tenersela cara. Quanto alla democrazia e al culto della ragione erano più che altro pretesti cacciati innanzi dalla paura e dalla vanità; infatti chi ballò allora intorno all’albero della libertà, ballò anche al seguente carnevale nelle sale del Ridotto in barba al trattato di Campoformio, e s’insudiciò più tardi i ginocchi dinanzi al nume d’Austerlitz. Credo che festa popolare più funebre e grottesca di quella nella quale si piantò in Piazza San Marco l’albero della libertà, non la si possa vedere al mondo. Dietro a quattro briachi, a venti pazzerelle