Pagina:Lucifero (Mario Rapisardi).djvu/155: differenze tra le versioni

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+<span class="SAL">155,3,Candalua</span><poem>
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 Agli amplessi del Vero, io la solenne
 Voce di libertà, che a voli arditi
-Del pensiero de l’uom sferra le penne.
+Del pensiero dell’uom sferra le penne.
-Di tenebrosi troni e di ferrati
+    {{R|615}}Di tenebrosi troni e di ferrati
-Gioghi e di fronti umilïate e vili
+Gioghi e di fronti umilíate e vili
 Lieta non vai, bella non vai di fiori,
 Che di pallidi servi il pianto edùca;
-Nè tuo serto è il terrore. Inclita e ferma
+Nè tuo serto è il terror. Vigile e ferma
-Tu ne l’alme ti assidi, e l’alme e i fati
+{{R|620}}Tu nell’anime ti assidi, e i lor destini
 Previdente governi. Ardon nei tuoi
 Limpidissimi sguardi
 Quante spemi ha il futuro, e quanti ha raggi
 L’onnipossente libertà, ch’è dono
-Tuo primo e non caduca
+{{R|625}}Tuo primo e non caduca
 Gloria di umani e tua miglior parola.
 Tu di sensi gagliardi
+Migliorando l'età, nutri le menti,
-Le umane alme alimenti,
 E sè stesse a sè stesse insegni e sveli,
-Perchè libere alfin corran le genti
+{{R|630}}Perchè libere alfin corran le genti
-A la vittoria di più fidi cieli.
+Alla vittoria di più fidi cieli.
-È sogno il mio? M’illude,
+    È sogno il mio? M’illude,
-Vôto fantasma, il desiderio, e fingo
+Vòto fantasma, il desiderio, e fingo
 Larve di spirto ignude?
-Dai ciechi abissi invano
+{{R|635}}Dai ciechi abissi invano
 A combatter con Dio l’ultima pugna
 Sorse il mio spirto? Ombra incompresa, ignota
 Correrò questi lidi, infin ch’io piombi,
 Fulminato Titano,
-A divorar ne l’ombre il mio dolore?
+{{R|640}}A divorar nell’ombre il mio dolore?
-Ne l’ombre io tornerò? Quest’infinita
+Nell’ombre io tornerò? Quest’infinita
-Luce, che il mio pensier valica e pasce,
+Luce, onde il cor si pasce,
 Questo perpetuo fluttuär di cose,
-Quest’ impeto di vita
+Quest’impeto di vita
-Non son mio regno e vita mia? Non sono
+{{R|645}}Non son mio regno e vita mia? Non sono
 Consorti mie le mobili
-Genti,
 </poem>