Stabat Mater (Marchetti): differenze tra le versioni

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| Nome e cognome dell'autore =Jacopone da Todi
| Titolo =Stabat Mater
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<poem>
Stava immersa in doglia e in pianto
La pia Madre al Legno accanto
Mentre il Figlio agonizzò.
 
Di Maria l’anima afflitta,
{{R|5}}Gemebonda, derelitta,
Una spada trapassò.
 
Come trista ed infelice
Fu la santa Genitrice
De l’unìgeno Figliuol!
 
{{R|10}}Oh quai gemiti traea
Quando aggiunta in Lui vedea
Pena a pena, e duolo a duol!
 
Qual crudel mirar potria
Tanta ambascia di Maria
{{R|15}}Senza lagrime e sospir?
 
Chi potria con fermo ciglio
Contemplar la Madre e il Figlio
A un medesimo martir?
 
Per gli error di noi rubelli
{{R|20}}Star Gesù sotto i flagelli,
Fra’ tormenti vide star;
 
Vide il Figlio suo diletto,
Lacerato il molle petto,
L’egro spirito esalar.
 
{{R|25}}O Maria, fonte d’amore,
Provar fammi il tuo dolore,
Fammi piangere con te.
 
Fa che accendasi il cor mio,
Ch’arda tutto de l’Uom Dio,
{{R|30}}Tal che pago Ei sia di me.
 
De le man, del sen, de’ piedi
Tu le piaghe a me concedi,
Tu le stampa in questo cor.
 
Del tuo Figlio, che il mio bene
{{R|35}}Ricomprò per tante pene,
Fammi parte nel dolor.
 
Io sia teco, o Madre, afflitto;
Io con Cristo sia trafitto
Sino a l’ultimo mio dì.
 
{{R|40}}Starmi sempre io con te voglio,
Tuo compagno nel cordoglio,
Presso al tronco ov’Ei morì.
 
Fra le Vergini o preclara,
Non mostrarti al prego avara,
{{R|45}}Fammi teco lacrimar.
 
Di Gesù fa mia la sorte,
Fa ch’io senta in me sua morte,
Di sua morte al rimembrar.
 
Dona a me lo strazio atroce
{{R|50}}M’innamora de la Croce
E del sangue di Gesù.
 
Come a noi verrà l’Eterno
Giudicante, de l’inferno
Scampo al foco mi sii Tu.
 
{{R|55}}E tu, Cristo, per mercede
Di Colei che invan non chiede,
Volgi pio lo sguardo a me.
 
Quando il corpo egro si muoja,
Ne la gloria, ne la gioja
{{R|60}}Venga l’anima con Te.