Brani di vita/Libro primo/Tempo di vendemmia: differenze tra le versioni
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{{Qualità|avz=75%|data=31 agosto 2009|arg=Autobiografie}}{{IncludiIntestazione|sottotitolo=Tempo di vendemmia|prec=../Come baciai il piede a Pio IX|succ=../In memoria di Emilio Zola}}
Dolce cosa sarebbe il ricordare se non supponesse un passato e quanto più il passato si fa lontano, altrettanto purtroppo al dolce si mescono larghe stille di amaro. Tuttavia diceva bene quel personaggio del {{
▲Dolce cosa sarebbe il ricordare se non supponesse un passato e quanto più il passato si fa lontano, altrettanto purtroppo al dolce si mescono larghe stille di amaro. Tuttavia diceva bene quel personaggio del {{ac|Charles Dickens|Dickens}}: "mio Dio, conservatemi la memoria!" E lasciatemi ricordare.
Ero un bambino e mi mandavano a portare la colazione
Tornando,
Le quali cantavano i loro stornelli recando in capo i canestri pieni di grappoli dorati e reggendoli colle braccia nude, come canefore greche; nè io sapeva allora come la stretta di due braccia di donna può anche uccidere. Nella oscurità
Dopo molti anni sono ritornato, ma il pergolato ed il paretaio non
Le vendemmiatrici dove erano? Morte forse anche loro? Pensai alle tristi parole del Rabelais "addio panieri, la vendemmia è finita!" Addio.
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Una decina
Forse perchè ero assorto in questi generosi pensieri o forse perchè lessi male la Guida del T. C. I., verso Basaluzzo sbagliai la strada. Il caldo era grande, il sole bruciava la strada ed io, in questa oppressione di solitudine, mi sentivo maturo per un
Chi era quella buona, santa e bella ragazza (perchè doveva essere una ragazza bella, santa e buona) che mi suonava la sesta Rapsodia del Liszt, proprio quella che mia figlia suonò la sera prima della mia partenza? Mi sentii dentro un rimescolìo di riconoscenza e di amore, ma
Me ne andai, lo confesso, con una tendenza alla tenerezza che, se gli amici mi avessero visto, riderebbero ancora. Me ne andai e giunsi ad Alessandria, ripetendo per la incognita i versi del {{
:::Di qua dove son gli anni incerti e brevi,
:::Questo
Sarà per ciò che quando risento la sesta Rapsodia del Liszt, chiudo gli occhi e mi vedo presso a Basaluzzo,
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Tutto questo a voi non importa, ma importa molto a me, perchè quei sessanta chilometri pedalati solo per comprare alcune pipe di coccio, furono tra i più lieti e fortunati chilometri che abbiano posto nei miei ricordi.
Da Bassano a Padova la via eccellente è in lenta discesa e un venticello benigno mi aiutava. Io mi trovavo in quella felice disposizione
E rivivevo con delizia quei giorni lontani, cercando con occhio memore il melo dalle frutta acide, quando a Limena mi accorsi che la ''brisiola'' del ''Cardellino'' non era più che una santa memoria anche lei. Avevo appetito e (beata libertà della bicicletta!) mi fermai alla prima osteria.
Sotto ad un gran portico, dove erano molti barrocci, mi accolse una magnifica ragazza che mi condusse ad un pergolato, mi servì uno spuntino sopra una tavola rustica e mi interrogò, curiosa
La ragazza
Ci vorrà pazienza.... ma che magnifico braccio!
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