Rime (Guittone d'Arezzo)/Ahi Deo, chi vidde mai tal malatia: differenze tra le versioni

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Ahi Deo, chi vidde mai tal malatia
di quella che sorpreso hame lo core?
ché la cosa ch'altruich’altrui par venen sia
{{R|4}}è sola medicina al meo dolore,
cioè l'amorl’amor, ch'ognich’ogni om ch'elch’el signoria
guaimenta e dice che per lui si more,
e pur se pena di trovare via
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Ed eo pur peno di condurlo a mene
e di venir de sua corte servente
{{R|11}}perché disio ciò più ch'altroch’altro bene.
Ma pur languisco, lasso, e mor'mor’ sovente,
dapoi ch'elloch’ello di me cura non tene:
{{R|14}}adonque guarrea me l'altruil’altrui nocente.
</poem>
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