Rime (Guittone d'Arezzo)/Grazie e merzé voi, gentil donna orrata: differenze tra le versioni

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Grazie e merzé voi, gentil donna orrata,
dell'udienzadell’udienza e del responso gente,
ch'ioch’io non udio mai donna, altra fiata,
{{R|4}}parlasse tanto dibonairamente,
che non si dice per parola ornata:
che già non m'osam’osa quasi esser spiacente;
e sì, che tale gioia in cor m'ham’ha data,
{{R|8}}che mai non credo siame nòi nocente.
Amo sol quel che v'èv’è prode ed orranza;
fedel son d'ubidird’ubidir vostro comando;
{{R|11}}tal fede chero e tal amor m'avanzam’avanza.
Consiglio vo che tosto e non dottando
de mi'mi’ amar e de mia fe, fidanza
{{R|14}}prendiate, como sia vostro comando.
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