Pagina:Ardigo - Scritti vari.djvu/33: differenze tra le versioni

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Il vescovo di Costantinopoli Nettario non può avere abolito la confessione segreta. Ciò risulta dalle cose dette e da quelle che diremo. Risulta da ogni sorta di testimonianze, e specialmente da quelle di S. Giovanni Grisostomo suo successore, delle quali toccheremo dopo. Risulta persino dalle parole colle quali gli storici, citati dall’articolista, Socrate e Sozomeno, riferiscono il fatto di Nettario. Nettario puô solo avere abolito la confessione pubblica. E perfino dalle parole colle quali gli storici, citati dall’articolista, Socrate e Sozomeno, riferiscono il fatto di Nettario perchè ad ogni modo è certo, che ta penitenza e la coinfes&t<me pubblica si praticavano ancora a Costantinopoli sotto il su’ccess<xre d! Nettario S. Giovanni Grisostomo, corne to attesta il medesimo ne’ suoi scritti (~), e il suo discepoto S. Nilo. E quanto alle altre chiese d’orientè non deve mai esservi stata abdita, mentre S. Gregorio Nisseno, nella sua lettera can<mica scritta dopo ranno 400, e quindi aicimi anni dopo che Nettario ebbe promulgato il suo decreto, arferma che era in tutte le chiese d’oriente ccmservato in ufncio l’economo della penitenza. Noto, primo di passar oltre, qualche aitra inesattezza nelle parole de!l’artico!o. popolo, secondo Socrate e Sozomeno, non si è sollevato per l’istituzione. L’istituzione non c’entrava. Si è soUevato per un fatto che si è rive!ato in una pubblica confessione. Il lettore poi, nett’ambiguità del costrutto de!a!tico!o, guardi bene di riferire «''l’esempio seguito in tutte le città dell’impero d’oriente''„ alla accennata sollevazione del popolo: i detti storici questo esempio lo riferiscono alla abolizione.
Il vescovo di Costantinopoli Nettario non può avere abolito la confessione segreta. Ciò risulta dalle cose dette e da quelle che diremo. Risulta da ogni sorta di testimonianze, e specialmente da quelle di S. Giovanni Grisostomo suo successore, delle quali toccheremo dopo. Risulta persino dalle parole colle quali gli storici, citati dall’articolista, Socrate e Sozomeno, riferiscono il fatto di Nettario. Nettario puô solo avere abolito la confessione pubblica. E perfino dalle parole colle quali gli storici, citati dall’articolista, Socrate e Sozomeno, riferiscono il fatto di Nettario perchè ad ogni modo è certo, che ta penitenza e la coinfes&t<me pubblica si praticavano ancora a Costantinopoli sotto il su’ccess<xre d! Nettario S. Giovanni Grisostomo, corne to attesta il medesimo ne’ suoi scritti (~), e il suo discepoto S. Nilo. E quanto alle altre chiese d’orientè non deve mai esservi stata abdita, mentre S. Gregorio Nisseno, nella sua lettera can<mica scritta dopo ranno 400, e quindi aicimi anni dopo che Nettario ebbe promulgato il suo decreto, arferma che era in tutte le chiese d’oriente ccmservato in ufncio l’economo della penitenza. Noto, primo di passar oltre, qualche aitra inesattezza nelle parole de!l’artico!o. popolo, secondo Socrate e Sozomeno, non si è sollevato per l’istituzione. L’istituzione non c’entrava. Si è soUevato per un fatto che si è rive!ato in una pubblica confessione. Il lettore poi, nett’ambiguità del costrutto de!a!tico!o, guardi bene di riferire «''l’esempio seguito in tutte le città dell’impero d’oriente''„ alla accennata sollevazione del popolo: i detti storici questo esempio lo riferiscono alla abolizione.


<references/>
(~ Vedi Omelia 3 su~’ept’agli E/es. e Ometia 3 sopra Saulle.
(~ Vedi Omelia 3 su~’ept’agli E/es. e Ometia 3 sopra Saulle.