Eneide (Caro)/Libro quarto: differenze tra le versioni

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<poem>
Ma la regina d'amoroso strale<br />
Ma la regina d'amoroso strale
già punta il core, e ne le vene accesa<br />
già punta il core, e ne le vene accesa
d'occulto foco, intanto arde e si sface;<br />
d'occulto foco, intanto arde e si sface;
e de l'amato Enea fra sé volgendo<br />
e de l'amato Enea fra sé volgendo
il legnaggio, il valore, il senno, l'opre,<br />
il legnaggio, il valore, il senno, l'opre,{{R|5}}
e quel che piú le sta ne l'alma impresso,<br />
e quel che piú le sta ne l'alma impresso,
soave ragionar, dolce sembiante,<br />
soave ragionar, dolce sembiante,
tutta notte ne pensa e mai non dorme.<br />
tutta notte ne pensa e mai non dorme.
<br />
 
Sorgea l'Aurora, quando surse anch'ella<br />
Sorgea l'Aurora, quando surse anch'ella
cui le piume parean già stecchi e spini;<br />
cui le piume parean già stecchi e spini;{{R|10}}
e con la sua diletta e fida suora<br />
e con la sua diletta e fida suora
si ristrinse e le disse: «Anna sorella,<br />
si ristrinse e le disse: «Anna sorella,
che vigilie, che sogni, che spaventi<br />
che vigilie, che sogni, che spaventi
son questi miei? che peregrino è questo<br />
son questi miei? che peregrino è questo
che qui novellamente è capitato?<br />
che qui novellamente è capitato?{{R|15}}
Vedestu mai sí grazioso aspetto?<br />
Vedestu mai sí grazioso aspetto?
Conoscesti unqua il piú saggio, il piú forte,<br />
Conoscesti unqua il piú saggio, il piú forte,
e 'l piú guerriero? Io credo (e non è vana<br />
e 'l piú guerriero? Io credo (e non è vana
la mia credenza) che dal ciel discenda<br />
la mia credenza) che dal ciel discenda
veracemente. L'alterezza è segno<br />
veracemente. L'alterezza è segno{{R|20}}
d'animi generosi. E che fortune,<br />
d'animi generosi. E che fortune,
e che guerre ne conta! Io, se non fusse<br />
e che guerre ne conta! Io, se non fusse
che fermo e stabilito ho nel cor mio<br />
che fermo e stabilito ho nel cor mio
che nodo marital piú non mi stringa,<br />
che nodo marital piú non mi stringa,
poiché 'l primo si ruppe, e se d'ognuno<br />
poiché 'l primo si ruppe, e se d'ognuno{{R|25}}
schiva non fossi, solamente a lui<br />
schiva non fossi, solamente a lui
forse m'inchinerei. Ché, a dirti 'l vero,<br />
forse m'inchinerei. Ché, a dirti 'l vero,
Anna mia, da che morte e l'empio frate<br />
Anna mia, da che morte e l'empio frate
mi privâr di Sichèo, sol questi ha mosso<br />
mi privâr di Sichèo, sol questi ha mosso
i miei sensi e 'l mio core, e solo in lui<br />
i miei sensi e 'l mio core, e solo in lui{{R|30}}
conosco i segni de l'antica fiamma.<br />
conosco i segni de l'antica fiamma.
Ma la terra m'ingoi, e 'l ciel mi fulmini,<br />
Ma la terra m'ingoi, e 'l ciel mi fulmini,
e ne l'abisso mi trabocchi in prima<br />
e ne l'abisso mi trabocchi in prima
ch'io ti vïoli mai, pudico amore.<br />
ch'io ti vïoli mai, pudico amore.
Col mio Sichèo, con chi pria mi giungesti,<br />
Col mio Sichèo, con chi pria mi giungesti,{{R|35}}
giungimi sempre, e 'ntemerato e puro<br />
giungimi sempre, e 'ntemerato e puro
entro al sepolcro suo seco ti serba».<br />
entro al sepolcro suo seco ti serba».
E qui piangendo e sospirando tacque.<br />
E qui piangendo e sospirando tacque.
Anna rispose: «O piú de la mia vita<br />
Anna rispose: «O piú de la mia vita
stessa, amata sorella, adunque sola<br />
stessa, amata sorella, adunque sola{{R|40}}
vuoi tu vedova sempre e sconsolata<br />
vuoi tu vedova sempre e sconsolata
passar questi tuoi verdi e florid'anni?<br />
passar questi tuoi verdi e florid'anni?
Abbiti insino a qui fatto rifiuto<br />
Abbiti insino a qui fatto rifiuto
e del getúlo Iarba e di tant'altri<br />
e del getúlo Iarba e di tant'altri
possenti, generosi e ricchi duci<br />
possenti, generosi e ricchi duci{{R|45}}
peni e fenici; ch'io di ciò ti scuso,<br />
peni e fenici; ch'io di ciò ti scuso,
com'allor dolorosa, e non amante.<br />
com'allor dolorosa, e non amante.
Ma poich'ami, ad amor sarai rubella,<br />
Ma poich'ami, ad amor sarai rubella,
e ritrosa a te stessa? Ah! non sovvienti<br />
e ritrosa a te stessa? Ah! non sovvienti
qual cinga il tuo reame assedio intorno?<br />
qual cinga il tuo reame assedio intorno?{{R|50}}
com'ha gl'insuperabili Getúli<br />
com'ha gl'insuperabili Getúli
da l'una parte, i Numidi da l'altra,<br />
da l'una parte, i Numidi da l'altra,
fera gente e sfrenata? indi le secche,<br />
fera gente e sfrenata? indi le secche,
quinci i deserti, e piú da lunge infesti<br />
quinci i deserti, e piú da lunge infesti
i feroci Barcèi? Taccio le guerre<br />
i feroci Barcèi? Taccio le guerre{{R|55}}
che già sorgon di Tiro, e le minacce<br />
che già sorgon di Tiro, e le minacce
del fiero tuo fratello. Io penso certo<br />
del fiero tuo fratello. Io penso certo
che la gran Giuno, e tutto 'l ciel benigno<br />
che la gran Giuno, e tutto 'l ciel benigno
ne si mostrasse allor che a' nostri liti<br />
ne si mostrasse allor che a' nostri liti
questi legni approdaro. O qual cittade,<br />
questi legni approdaro. O qual cittade,{{R|60}}
qual imperio fia questo ! Quanto onore,<br />
qual imperio fia questo ! Quanto onore,
quanto pro, quanta gloria a questo regno<br />
quanto pro, quanta gloria a questo regno
ne verrà, quando ei teco, e l'armi sue<br />
ne verrà, quando ei teco, e l'armi sue
saran giunte a le nostre! Or via, sorella,<br />
saran giunte a le nostre! Or via, sorella,
porgi preci a gli dèi, fa' vezzi a lui,<br />
porgi preci a gli dèi, fa' vezzi a lui,{{R|65}}
assecuralo, onoralo, intrattienlo:<br />
assecuralo, onoralo, intrattienlo:
ché 'l crudo verno, il tempestoso mare,<br />
ché 'l crudo verno, il tempestoso mare,
il piovoso Orïone, i vènti, il cielo,<br />
il piovoso Orïone, i vènti, il cielo,
le sconquassate navi in ciò ne dànno<br />
le sconquassate navi in ciò ne dànno
mille scuse di mora e di ritegno».<br />
mille scuse di mora e di ritegno».{{R|70}}
<br />
 
Con questo dir, che fu qual aura al foco<br />
Con questo dir, che fu qual aura al foco
ond'era il cor de la regina acceso,<br />
ond'era il cor de la regina acceso,
l'infiammò, l'incitò, speme le diede<br />
l'infiammò, l'incitò, speme le diede
e vergogna le tolse. Andaro in prima<br />
e vergogna le tolse. Andaro in prima
a visitare i templi, a chieder pace<br />
a visitare i templi, a chieder pace{{R|75}}
e favor de' celesti, a porger doni,<br />
e favor de' celesti, a porger doni,
a far d'elette pecorelle offerta<br />
a far d'elette pecorelle offerta
a Cerere, ad Apollo, al padre Bacco,<br />
a Cerere, ad Apollo, al padre Bacco,
e, pria che a tutti gli altri, a la gran Giuno,<br />
e, pria che a tutti gli altri, a la gran Giuno,
cui son le nozze e i maritaggi a cura.<br />
cui son le nozze e i maritaggi a cura.{{R|80}}
La regina ella stessa ornata e bella<br />
La regina ella stessa ornata e bella
tien d'oro un nappo, e fra le corna il versa<br />
tien d'oro un nappo, e fra le corna il versa
d'una candida vacca; o si ravvolge<br />
d'una candida vacca; o si ravvolge
intorno a' pingui altari, ed ogni giorno<br />
intorno a' pingui altari, ed ogni giorno
rinnova i doni, e de le aperte vittime<br />
rinnova i doni, e de le aperte vittime{{R|85}}
le palpitanti fibre, i vivi moti,<br />
le palpitanti fibre, i vivi moti,
e le spiranti viscere contempla,<br />
e le spiranti viscere contempla,
e con lor si consiglia. O menti sciocche<br />
e con lor si consiglia. O menti sciocche
de gl'indovini! E che ponno i delúbri,<br />
de gl'indovini! E che ponno i delúbri,
e i vóti, esterni aiuti, a mal ch'è dentro?<br />
e i vóti, esterni aiuti, a mal ch'è dentro?{{R|90}}
Nel cor, ne le midolle e ne le vene<br />
Nel cor, ne le midolle e ne le vene
è la piaga e la fiamma, ond'arde e père.<br />
è la piaga e la fiamma, ond'arde e père.
Arde Dido infelice, e furïosa<br />
Arde Dido infelice, e furïosa
per tutta la città s'aggira e smania:<br />
per tutta la città s'aggira e smania:
qual ne' boschi di Creta incauta cerva<br />
qual ne' boschi di Creta incauta cerva{{R|95}}
d'insidïoso arcier fugge lo strale<br />
d'insidïoso arcier fugge lo strale
che l'ha già colta; e seco, ovunque vada,<br />
che l'ha già colta; e seco, ovunque vada,
lo porta al fianco infisso. Or a diporto<br />
lo porta al fianco infisso. Or a diporto
va con Enea per la città, mostrando<br />
va con Enea per la città, mostrando
le fabbriche, i disegni e le ricchezze<br />
le fabbriche, i disegni e le ricchezze{{R|100}}
del suo novo reame; or disïosa<br />
del suo novo reame; or disïosa
di scoprirgli il suo duol, prende consiglio:<br />
di scoprirgli il suo duol, prende consiglio:
poi non osa, o s'arresta. E quando il giorno<br />
poi non osa, o s'arresta. E quando il giorno
va dechinando, a convivar ritorna,<br />
va dechinando, a convivar ritorna,
e di nuovo a spïar de gli accidenti<br />
e di nuovo a spïar de gli accidenti{{R|105}}
e de' fati di Troia, e nuovamente<br />
e de' fati di Troia, e nuovamente
pende dal volto del facondo amante.<br />
pende dal volto del facondo amante.
Tolti da mensa, allor che notte oscura<br />
Tolti da mensa, allor che notte oscura
in disparte gli tragge, e che le stelle<br />
in disparte gli tragge, e che le stelle
sonno, dal ciel caggendo, a gli occhi infondono;<br />
sonno, dal ciel caggendo, a gli occhi infondono;{{R|110}}
dolente, in solitudine ridotta,<br />
dolente, in solitudine ridotta,
ritirata da gli altri, è sol con lui<br />
cheritirata leda stagli lungealtri, e luiè sol vedecon e sente.<br />lui
che le sta lunge, e lui sol vede e sente.
Talvolta Ascanio, il pargoletto figlio<br />
Talvolta Ascanio, il pargoletto figlio
per sembianza del padre in grembo accolto,<br />
per sembianza del padre in grembo accolto,{{R|115}}
tenta, se cosí può, l'ardente amore<br />
tenta, se cosí può, l'ardente amore
o spegnere, o scemare, o fargli inganno.<br />
o spegnere, o scemare, o fargli inganno.
<br />
 
Le torri, i templi, ogn'edificio intanto<br />
Le torri, i templi, ogn'edificio intanto
cessa di sormontar; cessa da l'arme<br />
cessa di sormontar; cessa da l'arme
la gioventú. Le porte, il porto, il molo<br />
la gioventú. Le porte, il porto, il molo{{R|120}}
non sorgon piú; dismesse ed interrotte<br />
non sorgon piú; dismesse ed interrotte
pendon l'opere tutte e la gran macchina<br />
pendon l'opere tutte e la gran macchina
che fea dianzi ira a' monti e scorno al cielo.<br />
che fea dianzi ira a' monti e scorno al cielo.
Vide da l'alto la saturnia Giuno<br />
Vide da l'alto la saturnia Giuno
il furor di Didone, e tal che fama<br />
il furor di Didone, e tal che fama{{R|125}}
e rispetto d'onor piú non l'affrena;<br />
e rispetto d'onor piú non l'affrena;
onde Venere assalse, e 'n cotal guisa<br />
onde Venere assalse, e 'n cotal guisa
disdegnosa le disse: «Una gran loda<br />
disdegnosa le disse: «Una gran loda
certo, un gran merto, un memorabil nome<br />
certo, un gran merto, un memorabil nome
tu col fanciullo tuo, Ciprigna, acquisti<br />
tu col fanciullo tuo, Ciprigna, acquisti{{R|130}}
d'aver due sí gran dii vinta una femina!<br />
d'aver due sí gran dii vinta una femina!
Io so ben che guardinga e sospettosa<br />
Io so ben che guardinga e sospettosa
di me ti rende e de la mia Cartago<br />
di me ti rende e de la mia Cartago
il temer di tuo figlio. Ma fia mai<br />
il temer di tuo figlio. Ma fia mai
che questa téma e questa gelosia<br />
che questa téma e questa gelosia{{R|135}}
si finisca tra noi? Ché non piú tosto<br />
si finisca tra noi? Ché non piú tosto
con una eterna pace e con un saldo<br />
con una eterna pace e con un saldo
nodo di maritaggio unitamente<br />
nodo di maritaggio unitamente
ne ristringemo? Ecco hai già vinto; e vedi<br />
ne ristringemo? Ecco hai già vinto; e vedi
quel che piú desïavi. Ama, arde, infuria:<br />
quel che piú desïavi. Ama, arde, infuria:{{R|140}}
con ogni affetto è verso Enea tuo figlio<br />
con ogni affetto è verso Enea tuo figlio
la mia Dido rivolta. Or lui si prenda;<br />
la mia Dido rivolta. Or lui si prenda;
e noi concordemente in pace abbiamo<br />
e noi concordemente in pace abbiamo
ambedue questo popolo in tutela;<br />
ambedue questo popolo in tutela;
né ti sdegnar che sí nobil regina<br />
né ti sdegnar che sí nobil regina{{R|145}}
serva a frigio marito, e ch'ei le genti<br />
serva a frigio marito, e ch'ei le genti
n'aggia di Tiro e di Cartago in dote».<br />
n'aggia di Tiro e di Cartago in dote».
<br />
 
Venere, che ben vide ove mirava<br />
Venere, che ben vide ove mirava
il colpo di Giunone; e che l'occulto<br />
il colpo di Giunone; e che l'occulto
suo bersaglio era sol con questo avviso<br />
suo bersaglio era sol con questo avviso{{R|150}}
distor d'Italia il destinato impero<br />
distor d'Italia il destinato impero
e trasportarlo in Libia, incontro a lei<br />
e trasportarlo in Libia, incontro a lei
cosí scaltra rispose: «E chi sí folle<br />
cosí scaltra rispose: «E chi sí folle
sarebbe mai ch'un tal fesse rifiuto<br />
sarebbe mai ch'un tal fesse rifiuto
di quel ch'ei piú desia, per teco averne,<br />
di quel ch'ei piú desia, per teco averne,{{R|155}}
teco che tanto puoi, gara e tenzone,<br />
teco che tanto puoi, gara e tenzone,
quando ciò che tu di' possibil fosse?<br />
quando ciò che tu di' possibil fosse?
Ma non so che si possa, né che 'l fato,<br />
Ma chenon Gioveso ilche permettasi possa, che due'l genti<br />fato,
né che Giove il permetta, che due genti
diverse, come son Tiri e Troiani,<br />
diverse, come son Tiri e Troiani,{{R|160}}
una sola divenga. Tu consorte<br />
una sola divenga. Tu consorte
gli sei; tu ne 'l dimanda, e tu l'impetra,<br />
gli sei; tu ne 'l dimanda, e tu l'impetra,
ch'io, per me, me n'appago ». «Ed io, - soggiunse<br />
ch'io, per me, me n'appago ». «Ed io, - soggiunse
Giuno - sopra di me l'incarco assumo,<br />
Giuno - sopra di me l'incarco assumo,
ch'ei ne 'l consenta. Or odi brevemente<br />
ch'ei ne 'l consenta. Or odi brevemente{{R|165}}
il modo che a ciò far già ne si porge.<br />
il modo che a ciò far già ne si porge.
Tosto che 'l sol dimane uscirà fuori,<br />
Tosto che 'l sol dimane uscirà fuori,
uscire ancor l'innamorata Dido<br />
uscire ancor l'innamorata Dido
col troian duce a caccia s'apparecchia.<br />
col troian duce a caccia s'apparecchia.
Ove opportunamente a la foresta,<br />
Ove opportunamente a la foresta,{{R|170}}
mentre de' cacciatori e de' cavalli<br />
mentre de' cacciatori e de' cavalli
andran le schiere in volta, io loro un nembo<br />
andran le schiere in volta, io loro un nembo
spargerò sopra tempestoso e nero,<br />
spargerò sopra tempestoso e nero,
con un turbo di grandine e di pioggia,<br />
con un turbo di grandine e di pioggia,
e di sí fieri tuoni il cielo empiendo,<br />
e di sí fieri tuoni il cielo empiendo,{{R|175}}
ch'indi percossi i lor seguaci tutti,<br />
ch'indi percossi i lor seguaci tutti,
andran dispersi e d'atra nube involti.<br />
andran dispersi e d'atra nube involti.
Solo con sola Dido Enea ridotto<br />
Solo con sola Dido Enea ridotto
in un antro medesimo accôrrassi.<br />
in un antro medesimo accôrrassi.
Io vi sarò; saravvi anco Imeneo;<br />
Io vi sarò; saravvi anco Imeneo;{{R|180}}
e se del tuo voler tu m'assecuri,<br />
e se del tuo voler tu m'assecuri,
io farò sí ch'ivi ambidue saranno<br />
io farò sí ch'ivi ambidue saranno
di nodo indissolubile congiunti».<br />
di nodo indissolubile congiunti».
Venere in ciò non disdicendo, insieme<br />
Venere in ciò non disdicendo, insieme
chinò la testa: e de la dolce froda<br />
chinò la testa: e de la dolce froda{{R|185}}
dolcemente sorrise. Uscio del mare<br />
dolcemente sorrise. Uscio del mare
l'Aurora intanto; ed ecco fuori armati<br />
l'Aurora intanto; ed ecco fuori armati
di spiedi e di zagaglie, a suon di corni,<br />
di spiedi e di zagaglie, a suon di corni,
venirne i cacciatori, altri con reti,<br />
venirne i cacciatori, altri con reti,
altri con cani. Ha questi un gran molosso,<br />
altri con cani. Ha questi un gran molosso,{{R|190}}
quegli un veltro a guinzaglio, e lunghe file<br />
quegli un veltro a guinzaglio, e lunghe file
van di segugi incatenati avanti.<br />
van di segugi incatenati avanti.
Scorrono intorno i cavalier Massíli:<br />
Scorrono intorno i cavalier Massíli:
e i maggior Peni, e' piú chiari Fenici<br />
e i maggior Peni, e' piú chiari Fenici
stanno in sella aspettando anzi al palagio,<br />
stanno in sella aspettando anzi al palagio,{{R|195}}
mentre ad uscir fa la regina indugio;<br />
mentre ad uscir fa la regina indugio;
e presto intanto d'ostro e d'oro adorno<br />
e presto intanto d'ostro e d'oro adorno
il suo ginnetto, e, vagamente fiero,<br />
il suo ginnetto, e, vagamente fiero,
ringhia, e sparge la terra, e morde il freno.<br />
ringhia, e sparge la terra, e morde il freno.
<br />
 
Esce a la fine accompagnata intorno<br />
Esce a la fine accompagnata intorno{{R|200}}
da regio stuolo, e non con regio arnese,<br />
da regio stuolo, e non con regio arnese,
ma leggiadro e ristretto. È la sua veste<br />
ma leggiadro e ristretto. È la sua veste
di tirio drappo, e d'arabo lavoro<br />
di tirio drappo, e d'arabo lavoro
riccamente fregiata: è la sua chioma<br />
riccamente fregiata: è la sua chioma
con nastri d'oro in treccia al capo avvolta,<br />
con nastri d'oro in treccia al capo avvolta,{{R|205}}
tutta di gemme come stelle aspersa;<br />
tutta di gemme come stelle aspersa;
e d'oro son le fibbie, onde sospeso<br />
e d'oro son le fibbie, onde sospeso
le sta d'intorno de la gonna il lembo.<br />
le sta d'intorno de la gonna il lembo.
Da gli omeri le pende una faretra,<br />
Da gli omeri le pende una faretra,
dal fianco un arco. I Frigi, e 'l bello Iulo<br />
dal fianco un arco. I Frigi, e 'l bello Iulo{{R|210}}
le cavalcano avanti; e via piú bello,<br />
le cavalcano avanti; e via piú bello,
ma di beltà feroce e grazïosa,<br />
ma di beltà feroce e grazïosa,
le giva Enea con la sua schiera a lato.<br />
le giva Enea con la sua schiera a lato.
Qual se ne va da Licia e da le rive<br />
Qual se ne va da Licia e da le rive
di Xanto, ove soggiorna il freddo inverno,<br />
di Xanto, ove soggiorna il freddo inverno,{{R|215}}
a la materna Delo il biondo Apollo,<br />
a la materna Delo il biondo Apollo,
allor che festeggiando accolti e misti<br />
allor che festeggiando accolti e misti
infra gli altari i Drïopi, i Cretesi,<br />
infra gli altari i Drïopi, i Cretesi,
e i dipinti Agatirsi in varie tresche<br />
e i dipinti Agatirsi in varie tresche
gli s'aggirano intorno; o quando spazia<br />
gli s'aggirano intorno; o quando spazia{{R|220}}
per le piagge di Cinto, a l'aura sparsi<br />
per le piagge di Cinto, a l'aura sparsi
i bei crin d'oro, e de l'amata fronde<br />
i bei crin d'oro, e de l'amata fronde
le tempie avvolto, e di faretra armato;<br />
le tempie avvolto, e di faretra armato;
tal fra la gente si mostrava, e tale<br />
tal fra la gente si mostrava, e tale
era ne' gesti e nel sembiante Enea,<br />
era ne' gesti e nel sembiante Enea,{{R|225}}
sovra d'ogni altro valoroso e vago.<br />
sovra d'ogni altro valoroso e vago.
<br />
 
Poscia che furo a' monti, e nel piú folto<br />
Poscia che furo a' monti, e nel piú folto
penetrâr de le selve, ecco da i balzi<br />
penetrâr de le selve, ecco da i balzi
de l'alte rupi uscir capri e camozze;<br />
de l'alte rupi uscir capri e camozze;
e cervi altronde, che, d'armenti in guisa,<br />
e cervi altronde, che, d'armenti in guisa,{{R|230}}
quasi in un gruppo, spaventati a torme<br />
quasi in un gruppo, spaventati a torme
fuggono al piano, e fan nubi di polve.<br />
fuggono al piano, e fan nubi di polve.
Di ciò gioioso il giovinetto Iulo<br />
Di ciò gioioso il giovinetto Iulo
sul feroce destrier per la campagna<br />
sul feroce destrier per la campagna
gridando e traversando, or questo arriva,<br />
gridando e traversando, or questo arriva,{{R|235}}
or quel trapassa: e nel suo core agogna<br />
or quel trapassa: e nel suo core agogna
tra le timide belve o d'un cignale<br />
tra le timide belve o d'un cignale
aver rincontro, o che dal monte scenda<br />
aver rincontro, o che dal monte scenda
un velluto leone. In questa il cielo<br />
un velluto leone. In questa il cielo
mormorando turbossi, e pioggia e grandine<br />
mormorando turbossi, e pioggia e grandine{{R|240}}
diluvïando, d'ogni parte in fuga<br />
diluvïando, d'ogni parte in fuga
Ascanio, i Teucri, i Tiri ai piú propinqui<br />
Ascanio, i Teucri, i Tiri ai piú propinqui
tetti si ritiraro; e fiumi intanto<br />
tetti si ritiraro; e fiumi intanto
sceser da' monti, ed allagaro i piani.<br />
sceser da' monti, ed allagaro i piani.
Solo con sola Dido Enea ridotto<br />
Solo con sola Dido Enea ridotto{{R|245}}
in un antro medesimo s'accolse.<br />
in un antro medesimo s'accolse.
Diè, di quel che seguí, la terra segno<br />
Diè, di quel che seguí, la terra segno
e la pronuba Giuno. I lampi, i tuoni<br />
e la pronuba Giuno. I lampi, i tuoni
fûr de le nozze lor le faci e i canti;<br />
fûr de le nozze lor le faci e i canti;
testimoni assistenti e consapevoli<br />
testimoni assistenti e consapevoli{{R|250}}
sol ne fûr l'aria e l'antro; e sopra 'l monte<br />
sol ne fûr l'aria e l'antro; e sopra 'l monte
n'ulularon le ninfe. Il primo giorno<br />
n'ulularon le ninfe. Il primo giorno
fu questo, e questa fu la prima origine<br />
fu questo, e questa fu la prima origine
di tutti i mali, e de la morte alfine<br />
di tutti i mali, e de la morte alfine
de la Regina; a cui poscia non calse<br />
de la Regina; a cui poscia non calse{{R|255}}
né de l'indegnità, né de l'onore,<br />
né de l'indegnità, né de l'onore,
né de la secretezza. Ella si fece<br />
né de la secretezza. Ella si fece
moglie chiamar d'Enea; con questo nome<br />
moglie chiamar d'Enea; con questo nome
ricoverse il suo fallo; e di ciò tosto<br />
ricoverse il suo fallo; e di ciò tosto
per le terre di Libia andò la Fama.<br />
per le terre di Libia andò la Fama.{{R|260}}
<br />
 
È questa Fama un mal, di cui null'altro<br />
È questa Fama un mal, di cui null'altro
è piú veloce; e com' piú va, piú cresce;<br />
è piú veloce; e com' piú va, piú cresce;
e maggior forza acquista. È da principio<br />
e maggior forza acquista. È da principio
picciola e debil cosa, e non s'arrischia<br />
picciola e debil cosa, e non s'arrischia
di palesarsi; poi di mano in mano<br />
di palesarsi; poi di mano in mano{{R|265}}
si discopre e s'avanza, e sopra terra<br />
si discopre e s'avanza, e sopra terra
sen va movendo e sormontando a l'aura,<br />
sen va movendo e sormontando a l'aura,
tanto che 'l capo infra le nubi asconde.<br />
tanto che 'l capo infra le nubi asconde.
<br />
 
Dicon che già la nostra madre antica,<br />
Dicon che già la nostra madre antica,
per la ruina de' Giganti irata<br />
per la ruina de' Giganti irata{{R|270}}
contr'a' celesti, al mondo la produsse,<br />
contr'a' celesti, al mondo la produsse,
d'Encèlado e di Ceo minor sorella;<br />
d'Encèlado e di Ceo minor sorella;
mostro orribile e grande, d'ali presta<br />
mostro orribile e grande, d'ali presta
e veloce de' piè; che quante ha piume,<br />
e veloce de' piè; che quante ha piume,
tanti ha sotto occhi vigilanti, e tante<br />
tanti ha sotto occhi vigilanti, e tante{{R|275}}
(meraviglia a ridirlo) ha lingue e bocche<br />
(meraviglia a ridirlo) ha lingue e bocche
per favellare, e per udire orecchi.<br />
per favellare, e per udire orecchi.
Vola di notte per l'oscure tenebre<br />
Vola di notte per l'oscure tenebre
de la terra e del ciel senza riposo,<br />
de la terra e del ciel senza riposo,
stridendo sempre, e non chiude occhi mai.<br />
stridendo sempre, e non chiude occhi mai.{{R|280}}
Il giorno sopra tetti, e per le torri<br />
Il giorno sopra tetti, e per le torri
sen va de le città, spïando tutto<br />
sen va de le città, spïando tutto
che si vede e che s'ode: e seminando,<br />
che si vede e che s'ode: e seminando,
non men che 'l bene e 'l vero, il male e 'l falso<br />
non men che 'l bene e 'l vero, il male e 'l falso
di rumor empie e di spavento i popoli.<br />
di rumor empie e di spavento i popoli.{{R|285}}
Questa, gioiosa, bisbigliando in prima,<br />
Questa, gioiosa, bisbigliando in prima,
poscia crescendo, del seguíto caso<br />
poscia crescendo, del seguíto caso
molte cose dicea vere e non vere.<br />
molte cose dicea vere e non vere.
<br />
 
Dicea, ch'un di troiana stirpe uscito,<br />
Dicea, ch'un di troiana stirpe uscito,
venuto era in Cartago, a cui degnata<br />
venuto era in Cartago, a cui degnata{{R|290}}
s'era la bella Dido esser congiunta.<br />
s'era la bella Dido esser congiunta.
<br />
 
Queste e cose altre assai, la sozza dea<br />
Queste e cose altre assai, la sozza dea
per le bocche degli uomini spargendo,<br />
per le bocche degli uomini spargendo,
tosto in Getulia al gran Iarba pervenne;<br />
tosto in Getulia al gran Iarba pervenne;
e con parole e con punture acerbe<br />
e con parole e con punture acerbe{{R|295}}
sí de l'offeso re l'animo accese,<br />
sí de l'offeso re l'animo accese,
ch'arse d'ira e di sdegno. Era d'Ammone,<br />
ch'arse d'ira e di sdegno. Era d'Ammone,
e de la garamantide Napea,<br />
e de la garamantide Napea,
già rapita da lui, questo re nato,<br />
già rapita da lui, questo re nato,
onde a Giove suo padre entro a' suoi regni<br />
onde a Giove suo padre entro a' suoi regni{{R|300}}
cento gran templi e cento pingui altari<br />
cento gran templi e cento pingui altari
avea sacrati, e di continui fochi<br />
avea sacrati, e di continui fochi
mantenendo agli dèi vigilie eterne<br />
mantenendo agli dèi vigilie eterne
di vittime, di fiori e di ghirlande<br />
di vittime, di fiori e di ghirlande
gli tenea sempre riveriti e cólti.<br />
gli tenea sempre riveriti e cólti.{{R|305}}
Ei sí com'era afflitto e conturbato<br />
Ei sí com'era afflitto e conturbato
da l'amara novella, anzi agli altari<br />
da l'amara novella, anzi agli altari
e fra gli dèi, le mani al cielo alzando,<br />
e fra gli dèi, le mani al cielo alzando,
cotali, umile insieme e disdegnoso,<br />
cotali, umile insieme e disdegnoso,
porse prieghi e querele: «Onnipotente<br />
porse prieghi e querele: «Onnipotente{{R|310}}
padre, a cui tanti opimi e sontuosi<br />
padre, a cui tanti opimi e sontuosi
conviti, e di Lenèo sí larghi onori<br />
conviti, e di Lenèo sí larghi onori
offrisce oggi de' Mauri il gran paese,<br />
offrisce oggi de' Mauri il gran paese,
vedi tu queste cose? o pure invano<br />
vedi tu queste cose? o pure invano
tonando e folgorando ci spaventi?<br />
tonando e folgorando ci spaventi?{{R|315}}
Una femina errante, una che dianzi<br />
Una femina errante, una che dianzi
ebbe a prezzo da me nel mio paese,<br />
ebbe a prezzo da me nel mio paese,
per fondar la sua terra un picciol sito:<br />
per fondar la sua terra un picciol sito:
una ch'arena ha per arare, ha vitto,<br />
una ch'arena ha per arare, ha vitto,
loco e leggi da me, me per marito<br />
loco e leggi da me, me per marito{{R|320}}
rifiuta; e di sé donno e del suo regno<br />
rifiuta; e di sé donno e del suo regno
ha fatto Enea. Questo or novello Pari<br />
ha fatto Enea. Questo or novello Pari
mitrato il mento e profumato il crine,<br />
mitrato il mento e profumato il crine,
va del mio scorno e del suo furto altero:<br />
va del mio scorno e del suo furto altero:
ed io qui me ne sto vittime e doni<br />
ed io qui me ne sto vittime e doni{{R|325}}
a te porgendo, e son tuo figlio indarno».<br />
a te porgendo, e son tuo figlio indarno».
<br />
 
Cosí Iarba dicea; né da l'altare<br />
Cosí Iarba dicea; né da l'altare
s'era ancor tolto, quando il padre udillo;<br />
s'era ancor tolto, quando il padre udillo;
e gli occhi in vèr Cartagine torcendo<br />
e gli occhi in vèr Cartagine torcendo
vide gli amanti ch'a gioire intesi<br />
vide gli amanti ch'a gioire intesi{{R|330}}
avean posti in oblio la fama e i regni.<br />
avean posti in oblio la fama e i regni.
Onde vòlto a Mercurio: «Va, figliuolo, -<br />
Onde vòlto a Mercurio: «Va, figliuolo, -
gli disse, - chiama i vènti, e ratto scendi<br />
gli disse, - chiama i vènti, e ratto scendi
là 've sí neghittoso il troian duce<br />
là 've sí neghittoso il troian duce
bada in Cartago, e 'l destinato impero<br />
bada in Cartago, e 'l destinato impero{{R|335}}
non gradisce e non cura; e ciò gli annunzia<br />
non gradisce e non cura; e ciò gli annunzia
da parte mia, che Venere sua madre<br />
da parte mia, che Venere sua madre
non per tal lo mi diede, e ch'a tal fine<br />
non èper statotal dalo leimi dadiede, le ch'armia greche<brtal />fine
non è stato da lei da l'armi greche
già due volte scampato. EIla promise<br />
già due volte scampato. EIla promise{{R|340}}
ch'ei sarebbe atto a sostener gl'imperi<br />
ch'ei sarebbe atto a sostener gl'imperi
e le guerre d'Italia, a trar qua suso<br />
e le guerre d'Italia, a trar qua suso
la progenie di Teucro, a porre il freno,<br />
la progenie di Teucro, a porre il freno,
a dar le leggi al mondo. A ciò se 'l pregio<br />
a dar le leggi al mondo. A ciò se 'l pregio
di sí gran cose e de la gloria stessa<br />
di sí gran cose e de la gloria stessa{{R|345}}
non muove lui, perché non guarda al figlio?<br />
non muove lui, perché non guarda al figlio?
Perché di tanta sua grandezza il froda,<br />
Perché di tanta sua grandezza il froda,
di quanta fian Lavinio ed Alba e Roma<br />
di quanta fian Lavinio ed Alba e Roma
ne' secoli a venire? E con che speme,<br />
ne' secoli a venire? E con che speme,
con che disegno in Libia fa dimora,<br />
con che disegno in Libia fa dimora,{{R|350}}
e co' nemici suoi? Navighi in somma.<br />
e co' nemici suoi? Navighi in somma.
Questo dilli in mio nome». Udito ch'ebbe<br />
Questo dilli in mio nome». Udito ch'ebbe
Mercurio, ad eseguir tosto s'accinse<br />
Mercurio, ad eseguir tosto s'accinse
i precetti del padre; e prima a' piedi<br />
i precetti del padre; e prima a' piedi
i talari adattossi. Ali son queste<br />
i talari adattossi. Ali son queste{{R|355}}
con penne d'oro, ond'ei l'aria trattando,<br />
con penne d'oro, ond'ei l'aria trattando,
sostenuto da' vènti, ovunque il corso<br />
sostenuto da' vènti, ovunque il corso
volga, o sopra la terra, o sopra al mare,<br />
volga, o sopra la terra, o sopra al mare,
va per lo ciel rapidamente a volo.<br />
va per lo ciel rapidamente a volo.
Indi prende la verga, ond'ha possanza<br />
Indi prende la verga, ond'ha possanza{{R|360}}
fin ne l'inferno, onde richiama in vita<br />
fin ne l'anime spenteinferno, onde le viverichiama adduce<brin />vita
l'anime spente, onde le vive adduce
ne l'imo abisso, e dà sonno e vigilia<br />
ne l'imo abisso, e dà sonno e vigilia
e vita e morte; aduna e sparge i vènti,<br />
e vita e morte; aduna e sparge i vènti,
e trapassa le nubi. Era volando<br />
e trapassa le nubi. Era volando{{R|365}}
giunto là 've d'Atlante il capo e 'l fianco<br />
giunto là 've d'Atlante il capo e 'l fianco
scorgea, de le cui spalle il cielo è soma;<br />
scorgea, de le cui spalle il cielo è soma;
d'Atlante la cui testa irta di pini,<br />
d'Atlante la cui testa irta di pini,
di nubi involta, a piogge, a vènti, a nembi<br />
di nubi involta, a piogge, a vènti, a nembi
è sempre esposta; il cui mento, il cui dorso,<br />
è sempre esposta; il cui mento, il cui dorso,{{R|370}}
e per nevi e per gel canuto e gobbo,<br />
e per nevi e per gel canuto e gobbo,
è da fiumi rigato. In questo monte,<br />
è da fiumi rigato. In questo monte,
che fu padre di Maia, avo di lui,<br />
che fu padre di Maia, avo di lui,
primamente fermossi. Indi calando<br />
primamente fermossi. Indi calando
si gittò sovra l'onde, e lungo al lito<br />
si gittò sovra l'onde, e lungo al lito{{R|375}}
di Libia se n'andò, l'aure secando<br />
di Libia se n'andò, l'aure secando
in quella guisa che marino augello<br />
in quella guisa che marino augello
d'un'alta ripa, a nuova pesca inteso,<br />
d'un'alta ripa, a nuova pesca inteso,
terra terra sen va tra rive e scogli<br />
terra terra sen va tra rive e scogli
umilmente volando. A pena giunto<br />
umilmente volando. A pena giunto{{R|380}}
era in Cartago, che davanti Enea<br />
era in Cartago, che davanti Enea
si vide, intento a dar siti e disegni<br />
si vide, intento a dar siti e disegni
ai superbi edifici. Avea dal manco<br />
ai superbi edifici. Avea dal manco
lato una storta, di dïaspro e d'oro<br />
lato una storta, di dïaspro e d'oro
guarnita, e di stellate gemme adoma.<br />
guarnita, e di stellate gemme adoma.{{R|385}}
Dal tergo gli pendea di tiria ardente<br />
Dal tergo gli pendea di tiria ardente
porpora un ricco manto, arnesi e doni<br />
porpora un ricco manto, arnesi e doni
de la sua Dido, ch'ella stessa intesta<br />
de la sua Dido, ch'ella stessa intesta
avea la tela, e ricamati i fregi.<br />
avea la tela, e ricamati i fregi.
Né 'l vide pria, che gli fu sopra, e disse:<br />
Né 'l vide pria, che gli fu sopra, e disse:{{R|390}}
<br />
 
«Tu te ne stai sí neghittosamente,<br />
«Tu te ne stai sí neghittosamente,
Enea, servo d'amor, ligio di donna,<br />
Enea, servo d'amor, ligio di donna,
a fondar l'altrui regno; e 'l tuo non curi?<br />
a fondar l'altrui regno; e 'l tuo non curi?
A te mi manda il regnator celeste,<br />
A te mi manda il regnator celeste,
ch'io ti dica 'n sua vece: "Che pensiero,<br />
ch'io ti dica 'n sua vece: "Che pensiero,{{R|395}}
che studio è il tuo? con che speranza indugi<br />
che studio è il tuo? con che speranza indugi
in queste parti? Se 'l tuo proprio onore,<br />
in queste parti? Se 'l tuo proprio onore,
se la propria grandezza non ti spinge;<br />
se la propria grandezza non ti spinge;
ché non miri a' tuoi posteri, al destino,<br />
ché non miri a' tuoi posteri, al destino,
a la speranza del tuo figlio Iulo,<br />
a la speranza del tuo figlio Iulo,{{R|400}}
a cui si deve il glorïoso impero<br />
a cui si deve il glorïoso impero
de l'Italia e di Roma?"» E piú non disse,<br />
de l'Italia e di Roma?"» E piú non disse,
né piú risposta attese; anzi dicendo,<br />
né piú risposta attese; anzi dicendo,
uscio d'umana forma, e dileguossi.<br />
uscio d'umana forma, e dileguossi.
<br />
 
Stupí, si raggricciò, tremante e fioco<br />
Stupí, si raggricciò, tremante e fioco{{R|405}}
divenne il troian duce, il gran precetto,<br />
divenne il troian duce, il gran precetto,
e chi 'l portava, e chi 'l mandava udendo.<br />
e chi 'l portava, e chi 'l mandava udendo.
Già pensa di ritrarsi. Ma che modo<br />
Già pensa di ritrarsi. Ma che modo
terrà con Dido ad impetrar commiato?<br />
terrà con Dido ad impetrar commiato?
Con quai parole assalirà, con quali<br />
Con quai parole assalirà, con quali{{R|410}}
disporrà mai la furïosa amante?<br />
disporrà mai la furïosa amante?
Pensa, volge, rivolge: in un momento<br />
Pensa, volge, rivolge: in un momento
or questo, or quel partito, or tutti insieme<br />
or questo, or quel partito, or tutti insieme
va discorrendo; ed ora ad un s'appiglia,<br />
va discorrendo; ed ora ad un s'appiglia,
ed ora a l'altro. Si risolve al fine:<br />
ed ora a l'altro. Si risolve al fine:{{R|415}}
e fatto a sé venir Memmo, Sergesto,<br />
e fatto a sé venir Memmo, Sergesto,
e l'ardito Cloanto: «Andate, - disse -<br />
e l'ardito Cloanto: «Andate, - disse -
raunate i compagni; itene al porto,<br />
raunate i compagni; itene al porto,
e con bel modo chetamente l'arme<br />
e con bel modo chetamente l'arme
apprestate e l'armata; e non mostrate<br />
apprestate e l'armata; e non mostrate{{R|420}}
segno di novità, né di partenza.<br />
segno di novità, né di partenza.
Intanto io troverò loco opportuno,<br />
Intanto io troverò loco opportuno,
e tempo accomodato e destro modo<br />
e tempo accomodato e destro modo
d'ottener da quest'ottima regina<br />
d'ottener da quest'ottima regina
che da lei con dolcezza mi diparta,<br />
che da lei con dolcezza mi diparta,{{R|425}}
nulla sapendo ancor di mia partita,<br />
nulla sapendo ancor di mia partita,
né sperando tal fine a tanto amore».<br />
né sperando tal fine a tanto amore».
<br />
 
A l'ordine d'Enea lieti i compagni<br />
A l'ordine d'Enea lieti i compagni
obbedîr tutti; e prestamente in punto<br />
obbedîr tutti; e prestamente in punto
fu ciò che impose. Ma Didon del tratto<br />
fu ciò che impose. Ma Didon del tratto{{R|430}}
tosto s'avvide: e che non vede amore?<br />
tosto s'avvide: e che non vede amore?
Ella pria se n'accorse; ch'ogni cosa<br />
Ella pria se n'accorse; ch'ogni cosa
temea, benché secura. E già la stessa<br />
temea, benché secura. E già la stessa
Fama importunamente le rapporta<br />
Fama importunamente le rapporta
armarsi i legni, esser i Teucri accinti<br />
armarsi i legni, esser i Teucri accinti{{R|435}}
a navigare. Onde d'amore e d'ira<br />
a navigare. Onde d'amore e d'ira
accesa, infurïata, e fuori uscita<br />
accesa, infurïata, e fuori uscita
di se medesma, imperversando scorre<br />
di se medesma, imperversando scorre
per tutta la città. Quale a i notturni<br />
per tutta la città. Quale a i notturni
gridi di Citeron Tïade, allora<br />
gridi di Citeron Tïade, allora{{R|440}}
che 'l trïennal di Bacco si rinnova,<br />
che 'l trïennal di Bacco si rinnova,
nel suo moto maggior si scaglia e freme,<br />
nel suo moto maggior si scaglia e freme,
e scapigliata e fiera attraversando,<br />
e scapigliata e fiera attraversando,
e mugolando al monte si conduce;<br />
e mugolando al monte si conduce;
tal era Dido, e da tal furia spinta<br />
tal era Dido, e da tal furia spinta{{R|445}}
Enea da sé con tai parole assalse:<br />
Enea da sé con tai parole assalse:
<br />
 
«Ah perfido! Celar dunque sperasti<br />
«Ah perfido! Celar dunque sperasti
una tal tradigione, e di nascosto<br />
una tal tradigione, e di nascosto
partir de la mia terra? E del mio amore,<br />
partir de la tuamia dataterra? fé,E didel quellamio morte<br />amore,
de la tua data fé, di quella morte{{R|450}}
che ne farà la sfortunata Dido,<br />
che ne farà la sfortunata Dido,
punto non ti sovviene, e non ti cale?<br />
punto non ti sovviene, e non ti cale?
Forse che non t'arrischi in mezzo al verno<br />
Forse che non t'arrischi in mezzo al verno
tra' piú fieri Aquiloni a l'onde esporti?<br />
tra' piú fieri Aquiloni a l'onde esporti?
Crudele! Or che faresti, se straniere<br />
Crudele! Or che faresti, se straniere{{R|455}}
non ti fosser le terre, ignoti i lochi<br />
non ti fosser le terre, ignoti i lochi
che tu procuri? E che faresti, quando<br />
che tu procuri? E che faresti, quando
fosse ancor Troia in piede? A Troia andresti<br />
fosse ancor Troia in piede? A Troia andresti
di questi tempi? E me lasci, e me fuggi?<br />
di questi tempi? E me lasci, e me fuggi?
Deh! per queste mie lagrime, per quello<br />
Deh! per queste mie lagrime, per quello{{R|460}}
che tu della tua fé pegno mi desti<br />
che tu della tua fé pegno mi desti
(poiché a Dido infelice altro non resta<br />
(poiché a Dido infelice altro non resta
che a sé tolto non aggia), per lo nostro<br />
che a sé tolto non aggia), per lo nostro
marital nodo, per l'imprese nozze,<br />
marital nodo, per l'imprese nozze,
per quanti ti fei mai, se mai ti fei<br />
per quanti ti fei mai, se mai ti fei{{R|465}}
commodo o grazia alcuna, o s'alcun dolce<br />
commodo o grazia alcuna, o s'alcun dolce
avesti unqua da me; ti priego ch'abbi<br />
avesti unqua da me; ti priego ch'abbi
pietà del dolor mio, de la ruina<br />
pietà del dolor mio, de la ruina
che di ciò m'avverrebbe; e (se piú luogo<br />
che di ciò m'avverrebbe; e (se piú luogo
han le preci con te) che tu del tutto<br />
han le preci con te) che tu del tutto{{R|470}}
lasci questo pensiero. Io per te sono<br />
lasci questo pensiero. Io per te sono
in odio a Libia tutta, a' suoi tiranni,<br />
in odio a Libia tutta, a' suoi tiranni,
a' miei Tiri, a me stessa. Or come in preda<br />
a' miei Tiri, a me stessa. Or come in preda
solo a morte mi lasci, ospite mio?<br />
solo a morte mi lasci, ospite mio?
ch'ospite sol mi resta di chiamarti,<br />
ch'ospite sol mi resta di chiamarti,{{R|475}}
di marito che m'eri. E perché deggio,<br />
di marito che m'eri. E perché deggio,
lassa, viver io piú? Per veder forse<br />
lassa, viver io piú? Per veder forse
che 'l mio fratel Pigmalïon distrugga<br />
che 'l mio fratel Pigmalïon distrugga
queste mie mura, o 'l tuo rivale Iarba<br />
queste mie mura, o 'l tuo rivale Iarba
in servitú m'adduca? Almeno avanti<br />
in servitú m'adduca? Almeno avanti{{R|480}}
la tua partita avess'io fatto acquisto<br />
la tua partita avess'io fatto acquisto
d'un pargoletto Enea che per le sale<br />
d'un pargoletto Enea che per le sale
mi scherzasse d'intorno, e solo il volto,<br />
mi scherzasse d'intorno, e solo il volto,
e non altro, di te sembianza avesse;<br />
e non altro, di te sembianza avesse;
ch'esser non mi parrebbe abbandonata,<br />
ch'esser non mi parrebbe abbandonata,{{R|485}}
né delusa del tutto». A tai parole<br />
né delusa del tutto». A tai parole
Enea di Giove al gran precetto affisso<br />
Enea di Giove al gran precetto affisso
tenea il pensiero e gli occhi immoti e saldi;<br />
tenea il pensiero e gli occhi immoti e saldi;
e brevemente le rispose al fine:<br />
e brevemente le rispose al fine:
<br />
 
«Regina, e' non fia mai ch'io non mi tenga<br />
«Regina, e' non fia mai ch'io non mi tenga{{R|490}}
doverti quanto forse unqua potessi<br />
doverti quanto forse unqua potessi
rimproverarmi. E non fia mai ch'Elisa<br />
rimproverarmi. E non fia mai ch'Elisa
non mi ricordi, infin che ricordanza<br />
non mi ricordi, infin che ricordanza
avrò di me medesmo, e che 'l mio spirto<br />
avrò di me medesmo, e che 'l mio spirto
reggerà queste membra. Ora in discarco<br />
reggerà queste membra. Ora in discarco{{R|495}}
di me dirò sol questo, che sperato,<br />
di me dirò sol questo, che sperato,
né pensato ho pur mai d'allontanarmi<br />
né pensato ho pur mai d'allontanarmi
da te, come tu di'. Se 'l mio destino<br />
da te, come tu di'. Se 'l mio destino
fosse che la mia vita e i miei pensieri<br />
fosse che la mia vita e i miei pensieri
a mia voglia reggessi, a Troia in prima<br />
a mia voglia reggessi, a Troia in prima{{R|500}}
farei ritorno: raccôrrei le dolci<br />
farei ritorno: raccôrrei le dolci
sue disperse reliquie: a la mia patria<br />
sue disperse reliquie: a la mia patria
di nuovo renderei la vita e i figli,<br />
di nuovo renderei la vita e i figli,
e la reggia e le torri e me con loro.<br />
e la reggia e le torri e me con loro.
Ma ne l'Italia il mio fato mi chiama.<br />
Ma ne l'Italia il mio fato mi chiama.{{R|505}}
Italia Apollo in Delo, in Licia, ovunque<br />
Italia Apollo in Delo, in Licia, ovunque
vado, o mando a spïarne, mi promette.<br />
vado, o mando a spïarne, mi promette.
Quest'è l'amor, quest'è la patria mia.<br />
Quest'è l'amor, quest'è la patria mia.
Se tu, che di Fenicia sei venuta,<br />
Se tu, che di Fenicia sei venuta,
siedi in Cartago, e ti diletti e godi<br />
siedi in Cartago, e ti diletti e godi{{R|510}}
del tuo libico regno; qual divieto,<br />
del tuo libico regno; qual divieto,
qual invidia è la tua, che i miei Troiani<br />
qual invidia è la tua, che i miei Troiani
prendano Ausonia? Non lece anco a noi<br />
prendano Ausonia? Non lece anco a noi
cercar de' regni esterni? E non cuopre ombra<br />
cercar de' regni esterni? E non cuopre ombra
la terra mai, non mai sorgon le stelle,<br />
la terra mai, non mai sorgon le stelle,{{R|515}}
che del mio padre una turbata imago<br />
che del mio padre una turbata imago
non veggia in sogno, e che di ciò ricordo<br />
non veggia in sogno, e che di ciò ricordo
non mi porga e spavento. A tutte l'ore<br />
non mi porga e spavento. A tutte l'ore
del mio figlio sovviemmi e de l'ingiuria<br />
del mio figlio sovviemmi e de l'ingiuria
che riceve da me sí caro pegno,<br />
che riceve da me sí caro pegno,{{R|520}}
se del regno d'Italia io lo defraudo,<br />
se del regno d'Italia io lo defraudo,
che gli son padre, quando il fato e Giove<br />
che gli son padre, quando il fato e Giove
ne 'l privilegia. E pur dianzi mi venne<br />
ne 'l privilegia. E pur dianzi mi venne
dal ciel mandato il messaggier celeste<br />
dal ciel mandato il messaggier celeste
a portarmi di ciò nuova imbasciata<br />
a portarmi di ciò nuova imbasciata{{R|525}}
dal gran re degli dèi. Donna, io ti giuro<br />
dal gran re degli dèi. Donna, io ti giuro
per la lor deità, per la salute<br />
per la lor deità, per la salute
d'ambedue noi, che con quest'occhi il vidi<br />
d'ambedue noi, che con quest'occhi il vidi
qui dentro in chiaro lume; e la sua voce<br />
qui dentro in chiaro lume; e la sua voce
con quest'orecchi udii. Rimanti adunque<br />
con quest'orecchi udii. Rimanti adunque{{R|530}}
di piú dolerti; e con le tue querele<br />
di piú dolerti; e con le tue querele
né te, né me piú conturbare. Italia<br />
né te, né me piú conturbare. Italia
non a mia voglia io seguo». E piú non disse.<br />
non a mia voglia io seguo». E piú non disse.
<br />
 
Ella, mentre dicea, crucciata e torva<br />
Ella, mentre dicea, crucciata e torva
lo rimirava, e volgea gli occhi intorno<br />
lo rimirava, e volgea gli occhi intorno{{R|535}}
senza far motto. Alfin, da sdegno vinta<br />
senza far motto. Alfin, da sdegno vinta
cosí proruppe: «Tu, perfido, tu<br />
cosí proruppe: «Tu, perfido, tu
sei di Venere nato? Tu del sangue<br />
sei di Venere nato? Tu del sangue
di Dardano? Non già; ché l'aspre rupi<br />
di Dardano? Non già; ché l'aspre rupi
ti produsser di Caucaso, e l'Ircane<br />
ti produsser di Caucaso, e l'Ircane{{R|540}}
tigri ti fûr nutrici. A che tacere?<br />
tigri ti fûr nutrici. A che tacere?
Il simular che giova? E che di meglio<br />
Il simular che giova? E che di meglio
ne ritrarrei? Forse ch'a' miei lamenti<br />
ne ritrarrei? Forse ch'a' miei lamenti
ha mai questo crudel tratto un sospiro,<br />
ha mai questo crudel tratto un sospiro,
o gittata una lagrima, o pur mostro<br />
o gittata una lagrima, o pur mostro{{R|545}}
atto o segno d'amore, o di pietade?<br />
atto o segno d'amore, o di pietade?
Di che prima mi dolgo? di che poi?<br />
Di che prima mi dolgo? di che poi?
Ah! che né Giuno omai, né Giove stesso<br />
Ah! che né Giuno omai, né Giove stesso
cura di noi: né con giust'occhi mira<br />
cura di noi: né con giust'occhi mira
piú l'opre nostre. Ov'è qua giú piú fede?<br />
piú l'opre nostre. Ov'è qua giú piú fede?{{R|550}}
E chi piú la mantiene? Era costui<br />
E chi piú la mantiene? Era costui
dianzi nel lito mio naufrago, errante,<br />
dianzi nel lito mio naufrago, errante,
mendíco. Io l'ho raccolto, io gli ho ridotti<br />
mendíco. Io l'ho raccolto, io gli ho ridotti
i suoi compagni, e i suoi navili insieme,<br />
i suoi compagni, e i suoi navili insieme,
ch'eran morti e dispersi; ed io l'ho messo<br />
ch'eran morti e dispersi; ed io l'ho messo{{R|555}}
(folle!) a parte con me del regno mio,<br />
(folle!) a parte con me del regno mio,
e di me stessa. Ahi, da furor, da foco<br />
e di me stessa. Ahi, da furor, da foco
rapir mi sento! Ora il profeta Apollo,<br />
rapir mi sento! Ora il profeta Apollo,
or le sorti di Licia, ora un araldo,<br />
or le sorti di Licia, ora un araldo,
che dal ciel gli si manda, a gran faccende<br />
che dal ciel gli si manda, a gran faccende{{R|560}}
quinci lo chiama. Un gran pensiero han certo<br />
quinci lo chiama. Un gran pensiero han certo
di ciò gli dèi. D'un gran travaglio è questo<br />
di ciò gli dèi. D'un gran travaglio è questo
a lor quïete. Or va', che per innanzi<br />
a lor quïete. Or va', che per innanzi
piú non ti tegno, e piú non ti contrasto.<br />
piú non ti tegno, e piú non ti contrasto.
Va' pur, segui l'Italia, acquista i regni<br />
Va' pur, segui l'Italia, acquista i regni{{R|565}}
che ti dan l'onde e i venti. Ma se i numi<br />
che ti dan l'onde e i venti. Ma se i numi
son pietosi, e se ponno, io spero ancora<br />
son pietosi, e se ponno, io spero ancora
che da' vènti e da l'onde e da gli scogli<br />
che da' vènti e da l'onde e da gli scogli
n'avrai degno castigo; e che piú volte<br />
n'avrai degno castigo; e che piú volte
chiamerai Dido, che lontana ancora<br />
chiamerai Dido, che lontana ancora{{R|570}}
co' neri fuochi suoi ti fia presente:<br />
co' neri fuochi suoi ti fia presente:
e tosto che di morte il freddo gelo<br />
e tosto che di morte il freddo gelo
l'anima dal mio corpo avrà disgiunta,<br />
l'anima dal mio corpo avrà disgiunta,
passo non moverai che l'ombra mia<br />
passo non moverai che l'ombra mia
non ti sia intorno. Avrai, crudele, avrai<br />
non ti sia intorno. Avrai, crudele, avrai{{R|575}}
ricompensa a' tuoi merti, e ne l'inferno<br />
ricompensa a' tuoi merti, e ne l'inferno
tosto me ne verrà lieta novella».<br />
tosto me ne verrà lieta novella».
Qui 'l suo dire interruppe; e lui per téma<br />
Qui 'l suo dire interruppe; e lui per téma
confuso e molto a replicarle inteso<br />
confuso e molto a replicarle inteso
lasciando, con disdegno e con angoscia<br />
lasciando, con disdegno e con angoscia{{R|580}}
gli si tolse davanti. Incontanente<br />
gli si tolse davanti. Incontanente
le fûr l'ancelle intorno; e sí com'era<br />
le fûr l'ancelle intorno; e sí com'era
egra e dolente, entro al suo ricco albergo<br />
egra e dolente, entro al suo ricco albergo
le diêr sovra le piume agio e riposo.<br />
le diêr sovra le piume agio e riposo.
<br />
 
Enea, quantunque pio, quantunque afflitto<br />
Enea, quantunque pio, quantunque afflitto{{R|585}}
e d'amore infiammato e di desire<br />
e d'amore infiammato e di desire
di consolar la dolorosa amante,<br />
di consolar la dolorosa amante,
nel suo core ostinossi. E fermo e saldo<br />
nel suo core ostinossi. E fermo e saldo
d'obbedire a gli dèi fatto pensiero,<br />
d'obbedire a gli dèi fatto pensiero,
calossi al mare, e i suoi legni rivide.<br />
calossi al mare, e i suoi legni rivide.{{R|590}}
Allor furo in un tempo unti e rispinti<br />
Allor furo in un tempo unti e rispinti
e posti in acqua; e, per la fretta, i remi<br />
e posti in acqua; e, per la fretta, i remi
diventarono i rami che dal bosco<br />
diventarono i rami che dal bosco
si portavano allor frondosi e rozzi.<br />
si portavano allor frondosi e rozzi.
<br />
 
Era a veder da la cittade al porto<br />
Era a veder da la cittade al porto{{R|595}}
de' Teucri, de le ciurme, e de le robe<br />
de' Teucri, de le ciurme, e de le robe
ch'al mar si conducean, pieno il sentiero:<br />
ch'al mar si conducean, pieno il sentiero:
qual è, quando le provvide formiche<br />
qual è, quando le provvide formiche
de le lor vernaricce vettovaglie<br />
de le lor vernaricce vettovaglie
pensose e procaccevoli, si dànno<br />
pensose e procaccevoli, si dànno{{R|600}}
a depredar di biade un grande acervo;<br />
a depredar di biade un grande acervo;
che va dal monte ai ripostigli loro<br />
che va dal monte ai ripostigli loro
la negra torma, e per angusta e lunga<br />
la negra torma, e per angusta e lunga
sèmita le campagne attraversando,<br />
sèmita le campagne attraversando,
altre al carreggio intese o lo s'addossano,<br />
altre al carreggio intese o lo s'addossano,{{R|605}}
o traendo o spingendo lo conducono;<br />
o traendo o spingendo lo conducono;
altre tengon le schiere unite, ed altre<br />
altre tengon le schiere unite, ed altre
castigan l'infingarde; e tutte insieme<br />
castigan l'infingarde; e tutte insieme
fan che tutta la via brulica e ferve.<br />
fan che tutta la via brulica e ferve.
<br />
 
Che cor, misera Dido, che lamenti<br />
Che cor, misera Dido, che lamenti{{R|610}}
erano allora i tuoi, quando da l'alto<br />
erano allora i tuoi, quando da l'alto
un tal moto scorgevi, e tanti gridi<br />
un tal moto scorgevi, e tanti gridi
ne sentivi dal mare? Iniquo amore,<br />
ne sentivi dal mare? Iniquo amore,
che non puoi tu ne' petti de' mortali?<br />
che non puoi tu ne' petti de' mortali?
Ella di nuovo al pianto, a le preghiere,<br />
Ella di nuovo al pianto, a le preghiere,{{R|615}}
a sottoporsi a l'amoroso giogo<br />
a sottoporsi a l'amoroso giogo
da la tua forza è suo malgrado astretta.<br />
da la tua forza è suo malgrado astretta.
Ma per fare ogni schermo, anzi che muoia,<br />
Ma per fare ogni schermo, anzi che muoia,
la sorella chiamando: «Anna, - le disse -<br />
la sorella chiamando: «Anna, - le disse -
tu vedi che s'affrettano, e sen vanno.<br />
tu vedi che s'affrettano, e sen vanno.{{R|620}}
Vedi già loro in su la spiaggia accolti,<br />
Vedi già loro in su la spiaggia accolti,
le vele in alto, e le corone in poppa.<br />
le vele in alto, e le corone in poppa.
Sorella mia, s'avessi un tal dolore<br />
Sorella mia, s'avessi un tal dolore
antiveder potuto, io potrei forse<br />
antiveder potuto, io potrei forse
anco soffrirlo. Or questo solo affanno<br />
anco soffrirlo. Or questo solo affanno{{R|625}}
prendi per la tua misera sirocchia,<br />
prendi per la tua misera sirocchia,
poiché te sola quel crudele ascolta,<br />
poiché te sola quel crudele ascolta,
e sol di te si fida, e i lochi e i tempi<br />
e sol di te si fida, e i lochi e i tempi
sai d'esser seco e di trattar con lui;<br />
sai d'esser seco e di trattar con lui;
truova questo superbo mio nimico,<br />
truova questo superbo mio nimico,{{R|630}}
e supplichevolmente gli favella.<br />
e supplichevolmente gli favella.
Dilli che Dido io sono, e che non fui<br />
Dilli che Dido io sono, e che non fui
in Aulide co' Greci a far congiura<br />
in Aulide co' Greci a far congiura
contra a' Troiani; e che di Troia a' danni<br />
contra a' Troiani; e che di Troia a' danni
né i miei legni mandai, né le mie genti.<br />
né i miei legni mandai, né le mie genti.{{R|635}}
Dilli che né le ceneri, né l'ombre<br />
Dilli delche suo padrele maiceneri, né dl'altri suoi<br />ombre
né del suo padre mai, né d'altri suoi
non vïolai. Qual dunque o mio demerto<br />
non vïolai. Qual dunque o mio demerto
o sua durezza fa ch'ei non ascolti<br />
o sua durezza fa ch'ei non ascolti
il mio dire, e me fugga, e sé precipiti?<br />
il mio dire, e me fugga, e sé precipiti?{{R|640}}
Chiedili per mercé dell'amor mio,<br />
Chiedili per mercé dell'amor mio,
per salvezza di lui, per la mia vita,<br />
per salvezza di lui, per la mia vita,
ch'indugi il suo partir tanto che 'l mare<br />
ch'indugi il suo partir tanto che 'l mare
sia piú sicuro e piú propizi i vènti.<br />
sia piú sicuro e piú propizi i vènti.
Né piú del maritaggio io lo richieggio,<br />
Né piú del maritaggio io lo richieggio,{{R|645}}
c'ha già tradito, né vo' piú che manchi<br />
c'ha già tradito, né vo' piú che manchi
del suo bel Lazio, o i suoi regni non curi.<br />
del suo bel Lazio, o i suoi regni non curi.
Un picciol tempo, e d'ogni obbligo sciolto<br />
Un picciol tempo, e d'ogni obbligo sciolto
io gli dimando, e tanto o di quïete,<br />
io gli dimando, e tanto o di quïete,
o d'intervallo al mio cieco furore,<br />
o d'intervallo al mio cieco furore,{{R|650}}
ch'in parte il duol disacerbando, impari<br />
ch'in parte il duol disacerbando, impari
a men dolermi. Questo è 'l dono estremo<br />
a men dolermi. Questo è 'l dono estremo
che da lui per tuo mezzo agogna e brama<br />
che da lui per tuo mezzo agogna e brama
questa tua miserabile sorella:<br />
questa tua miserabile sorella:
e se tu lo m'impetri, altro che morte<br />
e se tu lo m'impetri, altro che morte{{R|655}}
forza non avrà mai ch'io me n'oblii».<br />
forza non avrà mai ch'io me n'oblii».
<br />
 
Queste e tali altre cose ella piangendo<br />
Queste e tali altre cose ella piangendo
dicea con Anna, ed Anna al frigio duce<br />
dicea con Anna, ed Anna al frigio duce
disse, ridisse, e riportò piú volte<br />
disse, ridisse, e riportò piú volte
or da l'una or da l'altro, e tutte in vano;<br />
or da l'una or da l'altro, e tutte in vano;{{R|660}}
ché né pianti, né preci, né querele<br />
ché né pianti, né preci, né querele
punto lo muovon piú. Gli ostano i fati,<br />
punto lo muovon piú. Gli ostano i fati,
e solo in ciò gli ha dio chiuse l'orecchie;<br />
e solo in ciò gli ha dio chiuse l'orecchie;
benché dolce e trattabile e benigno<br />
benché dolce e trattabile e benigno
fusse nel resto. Come annosa e valida<br />
fusse nel resto. Come annosa e valida{{R|665}}
quercia, che sia ne l'alpi esposta a Borea,<br />
quercia, che sia ne l'alpi esposta a Borea,
s'or da l'uno or da l'altro de' suoi turbini<br />
s'or da l'uno or da l'altro de' suoi turbini
è combattuta, si scontorce e títuba:<br />
è combattuta, si scontorce e títuba:
stridono i rami e 'l suol di frondi spargesi,<br />
stridono i rami e 'l suol di frondi spargesi,
e 'l tronco al monte infisso immoto e solido<br />
e 'l tronco al monte infisso immoto e solido{{R|670}}
se ne sta sempre; e quanto sorge a l'aura<br />
se ne sta sempre; e quanto sorge a l'aura
con la sua cima, tanto in giú stendendosi<br />
con la sua cima, tanto in giú stendendosi
se ne va con le barbe infino agl'inferi:<br />
se ne va con le barbe infino agl'inferi:
cosí, da preci e da querele assidue<br />
cosí, da preci e da querele assidue
battuto, duolsi il gran Troiano ed angesi,<br />
battuto, duolsi il gran Troiano ed angesi,{{R|675}}
e con la mente in sé raccolta e rigida<br />
e con la mente in sé raccolta e rigida
gitta indarno per lei sospiri e lagrime.<br />
gitta indarno per lei sospiri e lagrime.
<br />
 
La sfortunata Dido, poiché tronca<br />
La sfortunata Dido, poiché tronca
si vide ogni speranza, spaventata<br />
si vide ogni speranza, spaventata
dal suo fato, e di sé schiva e del sole,<br />
dal suo fato, e di sé schiva e del sole,{{R|680}}
disïò di morire; e gran portenti<br />
disïò di morire; e gran portenti
di ciò presagio e fretta anco le fêro.<br />
di ciò presagio e fretta anco le fêro.
Ella, mentre a gli altari incensi e doni<br />
Ella, mentre a gli altari incensi e doni
offria devota (orribil cosa a dire!),<br />
offria devota (orribil cosa a dire!),
vide avanti di sé cogli occhi suoi<br />
vide avanti di sé cogli occhi suoi{{R|685}}
farsi lurido e negro ogni liquore,<br />
farsi lurido e negro ogni liquore,
e 'l puro vin cangiarsi in tetro sangue:<br />
e 'l puro vin cangiarsi in tetro sangue:
e 'l vide, e 'l tacque, e 'nfino a la sorella<br />
e 'l vide, e 'l tacque, e 'nfino a la sorella
lo tenne ascoso. Entro al suo regio albergo<br />
lo tenne ascoso. Entro al suo regio albergo
avea di marmo un bel delúbro eretto,<br />
avea di marmo un bel delúbro eretto,{{R|690}}
e dedicato al suo marito antico.<br />
e dedicato al suo marito antico.
Questo con molto studio, e molt'onore<br />
Questo con molto studio, e molt'onore
fu mai sempre da lei di bianchi velli<br />
fu mai sempre da lei di bianchi velli
e di festiva fronde ornato e cinto.<br />
e di festiva fronde ornato e cinto.
Quinci notturne voci udir le parve<br />
Quinci notturne voci udir le parve{{R|695}}
del suo caro Sichèo che la chiamasse;<br />
del suo caro Sichèo che la chiamasse;
e nel suo tetto un solitario gufo<br />
e nel suo tetto un solitario gufo
molte fïate con lugúbri accenti<br />
molte fïate con lugúbri accenti
fe' di pianto una lunga querimonia.<br />
fe' di pianto una lunga querimonia.
Oltre a ciò da l'antiche profezie,<br />
Oltre a ciò da l'antiche profezie,{{R|700}}
da pronostici orrendi e spaventosi<br />
da pronostici orrendi e spaventosi
de la vicina morte era ammonita.<br />
de la vicina morte era ammonita.
Vedeasi Enea tutte le notti avanti<br />
Vedeasi Enea tutte le notti avanti
con fera imago, che turbata e mesta<br />
con fera imago, che turbata e mesta
la tenea sempre. Le parea da tutti<br />
la tenea sempre. Le parea da tutti{{R|705}}
restare abbandonata, e per un lungo<br />
restare abbandonata, e per un lungo
e deserto cammino andar solinga<br />
e deserto cammino andar solinga
de' suoi Tiri cercando. In cotal guisa<br />
de' suoi Tiri cercando. In cotal guisa
le schiere de l'Eumènidi vedea<br />
le schiere de l'Eumènidi vedea
Pèntëo forsennato, e doppio il sole<br />
Pèntëo forsennato, e doppio il sole{{R|710}}
e doppia Tebe. In cotal guisa Oreste<br />
e doppia Tebe. In cotal guisa Oreste
per le scene imperversa, e furïoso<br />
per le scene imperversa, e furïoso
vede, fuggendo, la sua madre armata<br />
vede, fuggendo, la sua madre armata
di serpenti e di faci, e 'n su le porte<br />
di serpenti e di faci, e 'n su le porte
le Furie ultrici. Or poi che la meschina<br />
le Furie ultrici. Or poi che la meschina{{R|715}}
fu da tanto furor, da tanto affanno<br />
fu da tanto furor, da tanto affanno
oppressa e vinta, e di morir disposta,<br />
oppressa e vinta, e di morir disposta,
divisò fra se stessa il tempo e 'l modo:<br />
divisò fra se stessa il tempo e 'l modo:
ed Anna, sí com'era afflitta e mesta,<br />
ed Anna, sí com'era afflitta e mesta,
a sé chiamando, il suo fiero consiglio<br />
a sé chiamando, il suo fiero consiglio{{R|720}}
celò nel core, e nel sereno volto<br />
celò nel core, e nel sereno volto
spiegò gioia e speranza: «Anna, - dicendo -<br />
spiegò gioia e speranza: «Anna, - dicendo -
rallegrati con me, che al fin trovato<br />
rallegrati con me, che al fin trovato
ho com'io debba o racquistar quell'empio,<br />
ho com'io debba o racquistar quell'empio,
o ritôrmi da lui. Nel lito estremo<br />
o ritôrmi da lui. Nel lito estremo{{R|725}}
de l'Oceàn, là dove il sol si corca,<br />
de l'Oceàn, là dove il sol si corca,
de l'Etïopia a l'ultimo confino,<br />
de l'Etïopia a l'ultimo confino,
e presso a dove Atlante il ciel sostiene,<br />
e presso a dove Atlante il ciel sostiene,
giace un paese, ond'ora è qui venuta<br />
giace un paese, ond'ora è qui venuta
una sacerdotessa incantatrice,<br />
una sacerdotessa incantatrice,{{R|730}}
che, massíla di gente, è stata poi<br />
che, massíla di gente, è stata poi
del tempio de l'Espèridi ministra,<br />
del tempio de l'Espèridi ministra,
e del drago nudrice, e de le piante<br />
e del drago nudrice, e de le piante
del pomo d'oro guardïana un tempo.<br />
del pomo d'oro guardïana un tempo.
<br />
 
Questa, d'umido mèle e d'oblïosi<br />
Questa, d'umido mèle e d'oblïosi{{R|735}}
papaveri composto un suo miscuglio,<br />
papaveri composto un suo miscuglio,
promette con parole e con malíe<br />
promette con parole e con malíe
altri sciôr da l'amore, altri legare,<br />
altri sciôr da l'amore, altri legare,
com'a lei piace; distornare i fiumi,<br />
com'a lei piace; distornare i fiumi,
ritrar le stelle, e convocar per forza<br />
ritrar le stelle, e convocar per forza{{R|740}}
le notturne fantasme. Udrai la terra<br />
le notturne fantasme. Udrai la terra
mugghiar sotto a' tuoi piè. Vedrai da' monti<br />
mugghiar sotto a' tuoi piè. Vedrai da' monti
calar gli orni e le querce. Io per gli dèi,<br />
calar gli orni e le querce. Io per gli dèi,
per te, per la tua vita a me sí cara,<br />
per te, per la tua vita a me sí cara,
ti giuro, suora mia, che mal mio grado<br />
ti giuro, suora mia, che mal mio grado{{R|745}}
m'adduco a questi magici incantesmi;<br />
m'adduco a questi magici incantesmi;
ma gran forza mi spinge. Or va, sorella;<br />
ma gran forza mi spinge. Or va, sorella;
scegli per entro a le mie stanze un luogo<br />
scegli per entro a le mie stanze un luogo
il piú remoto e solo, a l'aura esposto.<br />
il piú remoto e solo, a l'aura esposto.
Ivi ergi una gran pira, e vi conduci<br />
Ivi ergi una gran pira, e vi conduci{{R|750}}
l'armi che a la mia camera sospese<br />
l'armi che a la mia camera sospese
lasciò quel disleale, e quelle spoglie,<br />
lasciò quel disleale, e quelle spoglie,
in somma ogni suo arnese. Ché la maga<br />
in somma ogni suo arnese. Ché la maga
cosí m'impone, e vuol ch'ogni memoria,<br />
cosí m'impone, e vuol ch'ogni memoria,
ogni segno di lui si spenga e pèra».<br />
ogni segno di lui si spenga e pèra».{{R|755}}
<br />
 
Cosí detto, si tacque, e di pallore<br />
Cosí detto, si tacque, e di pallore
tutta si tinse. Non però s'avvide<br />
tutta si tinse. Non però s'avvide
Anna che sotto a' nuovi sacrifici<br />
Anna che sotto a' nuovi sacrifici
si celasse di lei morte sí fera:<br />
si celasse di lei morte sí fera:
ché sí fero concetto non le venne,<br />
ché sí fero concetto non le venne,{{R|760}}
e non temé che peggio le avvenisse<br />
e non temé che peggio le avvenisse
che in morte di Sichèo. Tosto fe' dunque<br />
che in morte di Sichèo. Tosto fe' dunque
quel ch'imposto le fu. Fatta la pira,<br />
quel ch'imposto le fu. Fatta la pira,
e d'ilici e di tede aride e scisse<br />
e d'ilici e di tede aride e scisse
altamente composta, la regina<br />
altamente composta, la regina{{R|765}}
d'atre ghirlande e di funeste frondi<br />
d'atre ghirlande e di funeste frondi
ornar la fece intorno: indi le spoglie<br />
ornar la fece intorno: indi le spoglie
e la spada e l'effigie de l'amante<br />
e la spada e l'effigie de l'amante
sopra a giacer vi pose, ben secura<br />
sopra a giacer vi pose, ben secura
di ciò che n'avverrebbe. Eran d'intorno<br />
di ciò che n'avverrebbe. Eran d'intorno{{R|770}}
gli altari eretti; era tra lor la maga<br />
gli altari eretti; era tra lor la maga
scapigliata e discinta; e con un tuono<br />
scapigliata e discinta; e con un tuono
di voce formidabile invocava<br />
di voce formidabile invocava
trecento deità, l'Erebo, il Cao,<br />
trecento deità, l'Erebo, il Cao,
Ècate con tre forme, e con tre facce<br />
Ècate con tre forme, e con tre facce{{R|775}}
la vergine Dïana. Avea già sparse<br />
la vergine Dïana. Avea già sparse
le finte acque d'Averno, e i suffumigi<br />
le finte acque d'Averno, e i suffumigi
fatti de le nocive erbe novelle<br />
fatti de le nocive erbe novelle
che per punti di luna, e con la falce<br />
che per punti di luna, e con la falce
d'incantato metallo eran segate.<br />
d'incantato metallo eran segate.{{R|780}}
Si fe' venir la malïosa carne<br />
Si fe' venir la malïosa carne
che de la fronte al tenero pulledro<br />
con l'amorche de la madrefronte sial divelle.<brtenero />pulledro
con l'amor de la madre si divelle.
Essa stessa regina il farro e 'l sale<br />
Essa stessa regina il farro e 'l sale
con le man pie sovr'a gli altari impone,<br />
con le man pie sovr'a gli altari impone,{{R|785}}
e d'un piè scalza, e di tutt'altro sciolta,<br />
e d'un piè scalza, e di tutt'altro sciolta,
solo accinta a morir, per testimoni<br />
solo accinta a morir, per testimoni
chiama li dèi. Protestasi a le stelle<br />
chiama li dèi. Protestasi a le stelle
del suo fato consorti: e s'alcun nume<br />
del suo fato consorti: e s'alcun nume
mira a gli afflitti e sfortunati amanti,<br />
mira a gli afflitti e sfortunati amanti,{{R|790}}
questo prega e scongiura che ragione<br />
questo prega e scongiura che ragione
e ricordo ne tenga, e ne gli caglia.<br />
e ricordo ne tenga, e ne gli caglia.
<br />
 
Era la notte; e già di mezzo il corso<br />
Era la notte; e già di mezzo il corso
cadean le stelle; onde la terra e 'l mare,<br />
cadean le stelle; onde la terra e 'l mare,
le selve, i monti e le campagne tutte,<br />
le selve, i monti e le campagne tutte,{{R|795}}
e tutti gli animali, i bruti, i pesci,<br />
e tutti gli animali, i bruti, i pesci,
e i volanti e i serpenti e ciò che vive<br />
e i volanti e i serpenti e ciò che vive
avea da ciò che la lor vita affanna<br />
avea da ciò che la lor vita affanna
tregua, silenzio, oblio, sonno e riposo.<br />
tregua, silenzio, oblio, sonno e riposo.
Ma non Dido infelice, a cui la notte<br />
Ma non Dido infelice, a cui la notte{{R|800}}
né gli occhi grava, né 'l pensiero alleggia;<br />
né gli occhi grava, né 'l pensiero alleggia;
anzi maggior col tramontar del sole<br />
anzi maggior col tramontar del sole
in lei risorge l'amorosa cura:<br />
in lei risorge l'amorosa cura:
e non men che d'amor, d'ira avvampando,<br />
e non men che d'amor, d'ira avvampando,
cosí fra sé farnetica e favella:<br />
cosí fra sé farnetica e favella:{{R|805}}
<br />
 
«E che farò cosí delusa poi?<br />
«E che farò cosí delusa poi?
Chi piú mi seguirà de' primi amanti?<br />
Chi piú mi seguirà de' primi amanti?
Proferirommi per consorte io stessa<br />
Proferirommi per consorte io stessa
d'un Zingaro, d'un Moro, o d'un Aràbo,<br />
d'un Zingaro, d'un Moro, o d'un Aràbo,
quando n'ho vilipesi e rifiutati<br />
quando n'ho vilipesi e rifiutati{{R|810}}
tanti e tai, tante volte? Andrò co' Teucri<br />
tanti e tai, tante volte? Andrò co' Teucri
in su l'armata? Mi farò soggetta,<br />
in su l'armata? Mi farò soggetta,
di regina ch'io sono, e serva a loro?<br />
di regina ch'io sono, e serva a loro?
Sí certo, che gran pro fin qui riporto<br />
Sí certo, che gran pro fin qui riporto
de le mie loro usate cortesie;<br />
de le mie loro usate cortesie;{{R|815}}
e grado me n'avranno, e grazia poi.<br />
e grado me n'avranno, e grazia poi.
Ma ciò, dato ch'io voglia, chi permette<br />
Ma ciò, dato ch'io voglia, chi permette
ch'io l'eseguisca? Chi cosí schernita<br />
ch'io l'eseguisca? Chi cosí schernita
volentier mi raccoglie? Ahi sfortunata<br />
volentier mi raccoglie? Ahi sfortunata
Dido! ch'ancor non vedi a che sei giunta,<br />
Dido! ch'ancor non vedi a che sei giunta,{{R|820}}
e le frodi non sai di questa iniqua<br />
e le frodi non sai di questa iniqua
schiatta di Laomedonte. E poi, che fia<br />
schiatta di Laomedonte. E poi, che fia
per questo? Deggio sola in compagnia<br />
per questo? Deggio sola in compagnia
di marinari andar femina errante?<br />
di marinari andar femina errante?
o condur meco i miei Fenici tutti<br />
o condur meco i miei Fenici tutti{{R|825}}
con altra armata? e trarli un'altra volta<br />
con altra armata? e trarli un'altra volta
d'un'altra patria in mare, in preda a' vènti<br />
d'un'altra patria in mare, in preda a' vènti
senz'alcun pro, senza cagione alcuna,<br />
senz'alcun pro, senza cagione alcuna,
quando anco a pena di Sidon gli trassi<br />
quando anco a pena di Sidon gli trassi
per ritôrli da man d'empio tiranno?<br />
per ritôrli da man d'empio tiranno?{{R|830}}
Ah! muor piú tosto, come degnamente<br />
Ah! muor piú tosto, come degnamente
hai meritato; e pon col ferro fine<br />
hai meritato; e pon col ferro fine
al tuo grave dolore. Ah, mia sorella!<br />
al tuo grave dolore. Ah, mia sorella!
tu sei prima cagion di tanto male;<br />
tu sei prima cagion di tanto male;
tu, vinta dal mio pianto, in quest'angoscia<br />
tu, vinta dal mio pianto, in quest'angoscia{{R|835}}
m'hai posta, e data ad un nemico in preda;<br />
m'hai posta, e data ad un nemico in preda;
ché dovea vita solitaria e fera<br />
ché dovea vita solitaria e fera
menar piú tosto, che commetter fallo<br />
menar piú tosto, che commetter fallo
sí dannoso e sí grave, e romper fede<br />
sí dannoso e sí grave, e romper fede
al cener di Sichèo». Questi lamenti<br />
al cener di Sichèo». Questi lamenti{{R|840}}
uscian del petto a l'affannata Dido;<br />
uscian del petto a l'affannata Dido;
quando già di partir fermo e parato<br />
quando già di partir fermo e parato
Enea, per riposar pria che sciogliesse,<br />
Enea, per riposar pria che sciogliesse,
s'era a dormir sopra la poppa agiato.<br />
s'era a dormir sopra la poppa agiato.
Ed ecco un'altra volta in sogno, avanti<br />
Ed ecco un'altra volta in sogno, avanti{{R|845}}
del medesmo celeste messaggiero<br />
del medesmo celeste messaggiero
gli appar l'imago, con quel volto stesso,<br />
congli quelappar colorl'imago, con quellaquel chiomavolto d'oro<br />stesso,
con quel color, con quella chioma d'oro
con che lo vide pria giovane e bello;<br />
con che lo vide pria giovane e bello;
e da la stessa voce udir gli parve:<br />
e da la stessa voce udir gli parve:{{R|850}}
<br />
 
«Tu corri, Enea, sí gran fortuna, e dormi?<br />
«Tu corri, Enea, sí gran fortuna, e dormi?
Non senti qual ti spira aura seconda?<br />
Non senti qual ti spira aura seconda?
Dido cose nefande ordisce ed osa<br />
Dido cose nefande ordisce ed osa
certa già di morire, e d'ira accesa<br />
certa già di morire, e d'ira accesa
a dire imprese è vòlta; e tu non fuggi,<br />
a dire imprese è vòlta; e tu non fuggi,{{R|855}}
mentre fuggir ti lece? A mano a mano<br />
mentre fuggir ti lece? A mano a mano
di legni travagliar vedrassi il mare,<br />
di legni travagliar vedrassi il mare,
di fochi il lito, e di furor le genti<br />
di fochi il lito, e di furor le genti
incontra a te, se tu qui 'l giorno aspetti.<br />
incontra a te, se tu qui 'l giorno aspetti.
Via di qua tosto: da' le vele a' vènti.<br />
Via di qua tosto: da' le vele a' vènti.{{R|860}}
Femina è cosa mobil per natura,<br />
Femina è cosa mobil per natura,
e per disdegno impetuosa e fera».<br />
e per disdegno impetuosa e fera».
E qui tacendo entrò nel buio, e sparve.<br />
E qui tacendo entrò nel buio, e sparve.
<br />
 
Enea, preso da súbito spavento,<br />
Enea, preso da súbito spavento,
destossi, e fe' destar la gente tutta:<br />
destossi, e fe' destar la gente tutta:{{R|865}}
«Via, compagni, - dicendo - a i banchi, e a i remi;<br />
«Via, compagni, - dicendo - a i banchi, e a i remi;
ch'or d'altro uopo ne fa che di riposo.<br />
ch'or d'altro uopo ne fa che di riposo.
Fate vela, sciogliete: ché di nuovo<br />
Fate vela, sciogliete: ché di nuovo
precetto ne si fa dal cielo e fretta.<br />
precetto ne si fa dal cielo e fretta.
Ecco, qual tu ti sia, messo celeste,<br />
Ecco, qual tu ti sia, messo celeste,{{R|870}}
che 'l tuo detto seguiamo; e tu benigno<br />
che 'l tuo detto seguiamo; e tu benigno
n'aíta e 'l cielo e 'l mar ne rendi amico».<br />
n'aíta e 'l cielo e 'l mar ne rendi amico».
<br />
 
Ciò detto, il ferro strinse, e fulminando<br />
Ciò detto, il ferro strinse, e fulminando
del suo legno la gómona recise.<br />
del suo legno la gómona recise.
Cosí fêr gli altri, e col medesmo ardore<br />
Cosí fêr gli altri, e col medesmo ardore{{R|875}}
tutti insieme sciogliendo, travasando,<br />
tutti insieme sciogliendo, travasando,
e spingendosi in alto, in un momento<br />
e spingendosi in alto, in un momento
lasciaro il lito; e 'l mar, da i legni ascoso,<br />
lasciaro il lito; e 'l mar, da i legni ascoso,
si fe' per tanti remi e tante vele<br />
si fe' per tanti remi e tante vele
spumoso e bianco. Era vermiglio e rancio<br />
spumoso e bianco. Era vermiglio e rancio{{R|880}}
fatto già de la notte il bruno ammanto,<br />
fatto già de la notte il bruno ammanto,
lasciando di Titon l'Aurora il letto:<br />
lasciando di Titon l'Aurora il letto:
quando d'un'alta loggia la regina<br />
quando d'un'alta loggia la regina
tutto scoprendo, poi ch'a piene vele<br />
tutto scoprendo, poi ch'a piene vele
vide le frige navi irne a dilungo,<br />
vide le frige navi irne a dilungo,{{R|885}}
e vòti i liti, e senza ciurma il porto;<br />
e vòti i liti, e senza ciurma il porto;
contra sé fatta ingiurïosa e fera,<br />
contra sé fatta ingiurïosa e fera,
il delicato petto e l'auree chiome<br />
il delicato petto e l'auree chiome
si percoté, si lacerò piú volte;<br />
si percoté, si lacerò piú volte;
e 'ncontra al ciel rivolta: «Ah, Giove!, - disse -<br />
e 'ncontra al ciel rivolta: «Ah, Giove!, - disse -{{R|890}}
dunque pur se n'andrà? Dunque son io<br />
dunque pur se n'andrà? Dunque son io
fatta d'un forestier ludibrio e scherno<br />
fatta d'un forestier ludibrio e scherno
nel regno mio? Né fia chi prenda l'armi?<br />
nel regno mio? Né fia chi prenda l'armi?
Né chi lui segua, né i suoi legni incenda?<br />
Né chi lui segua, né i suoi legni incenda?
Via tosto a le lor navi, a l'armi, al foco;<br />
manoVia tosto a le velelor navi, a' remi; oltrel'armi, nelal mare!<br />foco;{{R|895}}
mano a le vele, a' remi; oltre, nel mare!
Che parlo? O dove sono? E che furore<br />
Che parlo? O dove sono? E che furore
è 'l tuo, Dido infelice? Iniquo fato,<br />
è 'l tuo, Dido infelice? Iniquo fato,
misera, ti persegue. Allor fu d'uopo<br />
misera, ti persegue. Allor fu d'uopo
ciò che tu di', quando di te signore<br />
ciò che tu di', quando di te signore{{R|900}}
e del tuo regno il festi. Ecco la destra,<br />
e del tuo regno il festi. Ecco la destra,
ecco la fede sua. Questi è quel pio<br />
ecco la fede sua. Questi è quel pio
che seco adduce i suoi patrii Penati,<br />
che seco adduce i suoi patrii Penati,
e 'l vecchio padre a gli omeri s'impose.<br />
e 'l vecchio padre a gli omeri s'impose.
Non potea farlo prendere e sbranarlo?<br />
Non potea farlo prendere e sbranarlo?{{R|905}}
e gittarlo nel mare? ancider lui<br />
e gittarlo nel mare? ancider lui
con tutti i suoi? dilanïare il figlio,<br />
con tutti i suoi? dilanïare il figlio,
e darlo in cibo al padre? Oh, perigliosa<br />
e darlo in cibo al padre? Oh, perigliosa
fôra stata l'impresa! E di periglio<br />
fôra stata l'impresa! E di periglio
la si fosse, e di morte; in ogni guisa<br />
la si fosse, e di morte; in ogni guisa{{R|910}}
morir dovendo, a che temere indarno?<br />
morir dovendo, a che temere indarno?
Arsi avrei gli steccati, incesi i legni,<br />
Arsi avrei gli steccati, incesi i legni,
occiso il padre, il figlio, il seme in tutto<br />
occiso il padre, il figlio, il seme in tutto
di questa gente, e me spenta con loro.<br />
di questa gente, e me spenta con loro.
<br />
 
Sole, a cui de' mortali ogni opra è conta;<br />
Sole, a cui de' mortali ogni opra è conta;{{R|915}}
Ècate, che ne' trivi orribilmente<br />
Ècate, che ne' trivi orribilmente
sei di notte invocata; ultrici Furie,<br />
sei di notte invocata; ultrici Furie,
spiriti inferni, e dii de l'infelice<br />
spiriti inferni, e dii de l'infelice
Dido ch'a morte è giunta, il mio non degno<br />
Dido ch'a morte è giunta, il mio non degno
caso riconoscete, e insieme udite<br />
caso riconoscete, e insieme udite{{R|920}}
queste dolenti mie parole estreme.<br />
queste dolenti mie parole estreme.
Se forza, se destino, se decreto<br />
Se forza, se destino, se decreto
è di Giove e del cielo, e fisso e saldo<br />
è di Giove e del cielo, e fisso e saldo
è pur che questo iniquo in porto arrivi<br />
è pur che questo iniquo in porto arrivi
e terra acquisti; almen da fiera gente<br />
e terra acquisti; almen da fiera gente{{R|925}}
sia combattuto, e, de' suoi fini in bando,<br />
sia combattuto, e, de' suoi fini in bando,
da suo figlio divelto implori aiuto,<br />
da suo figlio divelto implori aiuto,
e perir veggia i suoi di morte indegna.<br />
e perir veggia i suoi di morte indegna.
Né leggi che riceva, o pace iniqua<br />
Né leggi che riceva, o pace iniqua
che accetti, anco gli giovi; né del regno,<br />
che accetti, anco gli giovi; né del regno,{{R|930}}
né de la vita lungamente goda:<br />
né de la vita lungamente goda:
ma caggia anzi al suo giorno, e ne l'arena<br />
ma caggia anzi al suo giorno, e ne l'arena
giaccia insepolto. Questi prieghi estremi<br />
giaccia insepolto. Questi prieghi estremi
col mio sangue consacro. E voi, miei Tiri,<br />
col mio sangue consacro. E voi, miei Tiri,
coi discesi da voi, tenete seco<br />
coi discesi da voi, tenete seco{{R|935}}
e co' posteri suoi guerra mai sempre.<br />
e co' posteri suoi guerra mai sempre.
Questi doni al mio cenere mandate,<br />
Questi doni al mio cenere mandate,
morta ch'io sia. Né mai tra queste genti<br />
morta ch'io sia. Né mai tra queste genti
amor nasca, né pace; anzi alcun sorga<br />
amor nasca, né pace; anzi alcun sorga
de l'ossa mie, che di mia morte prenda<br />
de l'ossa mie, che di mia morte prenda{{R|940}}
alta vendetta, e la dardania gente<br />
alta vendetta, e la dardania gente
con le fiamme e col ferro assalga e spenga<br />
con le fiamme e col ferro assalga e spenga
ora, in futuro e sempre; e sian le forze<br />
ora, in futuro e sempre; e sian le forze
a quest'animo eguali: i liti ai liti<br />
a quest'animo eguali: i liti ai liti
contrari eternamente, l'onde a l'onde,<br />
contrari eternamente, l'onde a l'onde,{{R|945}}
e l'armi incontro a l'armi, e i nostri ai loro<br />
e l'armi incontro a l'armi, e i nostri ai loro
in ogni tempo». E ciò detto, imprecando,<br />
in ogni tempo». E ciò detto, imprecando,
schiva di piú veder l'eterea luce,<br />
schiva di piú veder l'eterea luce,
affrettò di morire. E Barce in prima<br />
affrettò di morire. E Barce in prima
vistasi intorno, una nutrice antica<br />
vistasi intorno, una nutrice antica{{R|950}}
del suo Sichèo (ché la sua propria in Tiro<br />
del suo Sichèo (ché la sua propria in Tiro
era cenere già): «Cara nutrice, -<br />
era cenere già): «Cara nutrice, -
le disse - va', mi chiama Anna mia suora,<br />
le disse - va', mi chiama Anna mia suora,
e le di' che solleciti, e che l'onda<br />
e le di' che solleciti, e che l'onda
del fiume e l'ostie e i suffumigi adduca,<br />
del fiume e l'ostie e i suffumigi adduca,{{R|955}}
e ciò ch'è d'uopo, come pria le dissi,<br />
e ciò ch'è d'uopo, come pria le dissi,
a prepararmi: ché finire intendo<br />
a prepararmi: ché finire intendo
il sacrifizio che a Plutone inferno<br />
il sacrifizio che a Plutone inferno
solennemente ho di già fare impreso,<br />
solennemente ho di già fare impreso,
per fine imporre a' miei gravi martiri,<br />
per fine imporre a' miei gravi martiri,{{R|960}}
e dar foco a la pira, ov'è l'imago<br />
e dar foco a la pira, ov'è l'imago
di quell'empio Troiano». A tal precetto<br />
di quell'empio Troiano». A tal precetto
mossa la vecchiarella, a suo potere<br />
mossa la vecchiarella, a suo potere
lentamente affrettossi ad eseguirlo.<br />
lentamente affrettossi ad eseguirlo.
<br />
 
Dido nel suo pensiero immane e fiero<br />
Dido nel suo pensiero immane e fiero{{R|965}}
fieramente ostinata, in atto prima<br />
fieramente ostinata, in atto prima
di paventosa, poi di sangue infetta<br />
di paventosa, poi di sangue infetta
le torve luci, di pallore il volto,<br />
le torve luci, di pallore il volto,
e tutta di color di morte aspersa,<br />
e tutta di color di morte aspersa,
se n'entrò furïosa ove secreto<br />
se n'entrò furïosa ove secreto{{R|970}}
era il suo rogo a l'aura apparecchiato.<br />
era il suo rogo a l'aura apparecchiato.
Sopra vi salse; e la dardania spada,<br />
Sopra vi salse; e la dardania spada,
ch'ebbe da lui non a tal uso in dono,<br />
ch'ebbe da lui non a tal uso in dono,
distrinse: e rimirando i frigi arnesi<br />
distrinse: e rimirando i frigi arnesi
e 'l noto letto, poich'in sé raccolta<br />
e 'l noto letto, poich'in sé raccolta{{R|975}}
lagrimando e pensando alquanto stette,<br />
lagrimando e pensando alquanto stette,
sopra vi s'inchinò col ferro al petto,<br />
sopra vi s'inchinò col ferro al petto,
e mandò fuor quest'ultime parole:<br />
e mandò fuor quest'ultime parole:
«Spoglie, mentre al ciel piacque, amate e care<br />
«Spoglie, mentre al ciel piacque, amate e care
a voi rendo io quest'anima dolente.<br />
a voi rendo io quest'anima dolente.{{R|980}}
Voi l'accogliete: e voi di questa angoscia<br />
Voi l'accogliete: e voi di questa angoscia
mi liberate. Ecco, io son giunta al fine<br />
mi liberate. Ecco, io son giunta al fine
de la mia vita, e di mia sorte il corso<br />
hode giàla compito.mia Orvita, lae di mia grandesorte imago<bril />corso
ho già compito. Or la mia grande imago
n'andrà sotterra: e qui di me che lascio?<br />
n'andrà sotterra: e qui di me che lascio?{{R|985}}
Fondata ho pur questa mia nobil terra;<br />
Fondata ho pur questa mia nobil terra;
viste ho pur le mie mura; ho vendicato<br />
viste ho pur le mie mura; ho vendicato
il mio consorte; ho castigato il fiero<br />
il mio consorte; ho castigato il fiero
mio nimico fratello. Ah, che felice,<br />
mio nimico fratello. Ah, che felice,
felice assai morrei, se a questa spiaggia<br />
felice assai morrei, se a questa spiaggia{{R|990}}
giunte non fosser mai vele troiane!»<br />
giunte non fosser mai vele troiane!»
E qui su 'l letto abbandonossi, e 'l volto<br />
E qui su 'l letto abbandonossi, e 'l volto
vi tenne impresso; indi soggiunse: «Adunque<br />
vi tenne impresso; indi soggiunse: «Adunque
morrò senza vendetta? Eh, che si muoia,<br />
morrò senza vendetta? Eh, che si muoia,
comunque sia. Cosí, cosí mi giova<br />
comunque sia. Cosí, cosí mi giova{{R|995}}
girne tra l'ombre inferne: e poi ch'il crudo,<br />
girne tra l'ombre inferne: e poi ch'il crudo,
mentre meco era, il mio foco non vide,<br />
mentre meco era, il mio foco non vide,
veggalo di lontano; e 'l tristo augurio<br />
veggalo di lontano; e 'l tristo augurio
de la mia morte almen seco ne porte».<br />
de la mia morte almen seco ne porte».
Avea ciò detto, quando le ministre<br />
Avea ciò detto, quando le ministre{{R|1000}}
la vider sopra al ferro il petto infissa,<br />
la vider sopra al ferro il petto infissa,
col ferro e con le man di sangue intrise<br />
col ferro e con le man di sangue intrise
spumante e caldo. In pianti, in ululati<br />
spumante e caldo. In pianti, in ululati
di donne in un momento si converse<br />
di donne in un momento si converse
la reggia tutta, e 'nsino al ciel n'andaro<br />
la reggia tutta, e 'nsino al ciel n'andaro{{R|1005}}
voci alte e fioche, e suon di man con elle.<br />
voci alte e fioche, e suon di man con elle.
N'andò per la città grido e tumulto,<br />
N'andò per la città grido e tumulto,
come se presa da' nemici a forza<br />
come se presa da' nemici a forza
fosse Tiro, o Cartago arsa e distrutta.<br />
fosse Tiro, o Cartago arsa e distrutta.
<br />
 
Anna, tosto ch'udillo, il volto e 'l petto<br />
Anna, tosto ch'udillo, il volto e 'l petto{{R|1010}}
battessi e lacerossi; e fra la gente<br />
battessi e lacerossi; e fra la gente
verso la moribonda sua sorella,<br />
verso la moribonda sua sorella,
stridendo, e 'l nome suo gridando corse:<br />
stridendo, e 'l nome suo gridando corse:
«E per questo, - dicea - suora, son io<br />
«E per questo, - dicea - suora, son io
da te cosí tradita? Io t'ho per questo<br />
da te cosí tradita? Io t'ho per questo{{R|1015}}
la pira e l'are e 'l foco apparecchiato?<br />
la pira e l'are e 'l foco apparecchiato?
Deserta me! Di che dorrommi in prima?<br />
Deserta me! Di che dorrommi in prima?
Perché, morir dovendo, una tua suora<br />
Perché, morir dovendo, una tua suora
per compagna rifiuti? E perché teco,<br />
per compagna rifiuti? E perché teco,
lassa! non m'invitasti? Ch'un dolore,<br />
lassa! non m'invitasti? Ch'un dolore,{{R|1020}}
un ferro, un'ora stessa ambe n'avrebbe<br />
un ferro, un'ora stessa ambe n'avrebbe
tolte d'affanno. Ohimé! con le mie mani<br />
ttolte d'ho posto il rogoaffanno. Ohimé! con la miale voce<brmie />mani
t'ho posto il rogo. Ohimé! con la mia voce
ho gli dèi de la patria a ciò chiamati.<br />
ho gli dèi de la patria a ciò chiamati.
Tutto, folle! ho fatt'io, perché tu muoia,<br />
Tutto, folle! ho fatt'io, perché tu muoia,{{R|1025}}
perch'io nel tuo morir teco non sia.<br />
perch'io nel tuo morir teco non sia.
Con te, me, questo popol, questa terra<br />
Con te, me, questo popol, questa terra
e 'l sidonio senato hai, suora, estinto.<br />
e 'l sidonio senato hai, suora, estinto.
Or mi date che 'l corpo omai componga,<br />
Or mi date che 'l corpo omai componga,
che lavi la ferita, che raccolga<br />
che lavi la ferita, che raccolga{{R|1030}}
con le mie labbia il suo spirito estremo,<br />
con le mie labbia il suo spirito estremo,
se piú spirto le resta». E, ciò dicendo,<br />
se piú spirto le resta». E, ciò dicendo,
già de la pira era salita in cima.<br />
già de la pira era salita in cima.
Ivi lei che spirava in seno accolta,<br />
Ivi lei che spirava in seno accolta,
la sanguinosa piaga, lagrimando,<br />
la sanguinosa piaga, lagrimando,{{R|1035}}
con le sue vesti le rasciuga e terge.<br />
con le sue vesti le rasciuga e terge.
Ella talor, le gravi luci alzando,<br />
Ella talor, le gravi luci alzando,
la mira a pena, che di nuovo a forza<br />
la mira a pena, che di nuovo a forza
morte le chiude; e la ferita intanto<br />
morte le chiude; e la ferita intanto
sangue e fiato spargendo anela e stride.<br />
sangue e fiato spargendo anela e stride.{{R|1040}}
Tre volte sopra il cubito risorse:<br />
treTre volte cadde,sopra edil acubito la terza giacquerisorse:<br />
tre volte cadde, ed a la terza giacque:
e gli occhi vòlti al ciel, quasi cercando<br />
e gli occhi vòlti al ciel, quasi cercando
veder la luce, poiché vista l'ebbe,<br />
veder la luce, poiché vista l'ebbe,
ne sospirò. De l'affannosa morte<br />
ne sospirò. De l'affannosa morte{{R|1045}}
fatta Giuno pietosa, Iri dal cielo<br />
fatta Giuno pietosa, Iri dal cielo
mandò, che 'l groppo disciogliesse tosto,<br />
mandò, che 'l groppo disciogliesse tosto,
che la tenea, malgrado anco di morte,<br />
che la tenea, malgrado anco di morte,
col suo mortal sí strettamente avvinta;<br />
col suo mortal sí strettamente avvinta;
ch'anzi tempo morendo, e non dal fato,<br />
ch'anzi tempo morendo, e non dal fato,{{R|1050}}
ma dal furore ancisa, non le avea<br />
ma dal furore ancisa, non le avea
Prosèrpina divelto anco il fatale<br />
Prosèrpina divelto anco il fatale
suo dorato capello; né dannata<br />
suo dorato capello; né dannata
era ancor la sua testa a l'Orco inferno.<br />
era ancor la sua testa a l'Orco inferno.
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Ratto spiegò la rugiadosa dea<br />
Ratto spiegò la rugiadosa dea{{R|1055}}
le sue penne dorate, e 'ncontra al sole<br />
le sue penne dorate, e 'ncontra al sole
di quei tanti suoi lucidi colori<br />
di quei tanti suoi lucidi colori
lunga striscia traendo; indi sospesa<br />
lunga striscia traendo; indi sospesa
sopra al capo le stette, e d'oro un filo<br />
sopra al capo le stette, e d'oro un filo
ne svelse e disse: «Io qui dal ciel mandata<br />
ne svelse e disse: «Io qui dal ciel mandata{{R|1060}}
questo a Pluto consacro, e te disciolgo<br />
questo a Pluto consacro, e te disciolgo
da le tue membra». Ciò dicendo, sparve.<br />
da le tue membra». Ciò dicendo, sparve.
Ed ella, in aura il suo spirto converso,<br />
Ed ella, in aura il suo spirto converso,
restò senza calore e senza vita
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{{capitolo
|CapitoloPrecedente=Libro terzo