In lotta con la nevrosi: differenze tra le versioni

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mi scaldi il cuore.
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'''Cascata del rio Bianco'''
 
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Sento il rumereggiar
delle acque.
Vedo lo scorrere antico
di bianca schiuma.
La cascata si spezza
in mille rigagnoli,
dall’alto in basso,
tra antichi muschi
che nulla temono
della furia del torrente.
La mia vita
è come quel muschio:
non cede.
Buono è
lo scorrere della vita.
Sbatte, squassa
i miei teneri rami.
A volta a volta
essi caparbiamente
rinascono.
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'''Inno alla Montagna'''
 
<poem>
Montagna,
mia casa.
I dubbi, le speranze, la rabbia,
il vuoto, l’oggi e il domani
pellegrino
presso i tuoi sentieri
e le misteriose fonti, deposi.
Solo.
Se dell’immenso Dio qualcosa conobbi,
questo fu
tra le tue nevi a me sempre care,
gli abissi e le maestose rocce.
Ho negli occhi la tua potenza.
Montagna.
E nel corpo i sudori, la stanchezza
e la paura, perché mai perdoni
chi sbaglia.
Montagna, sorella.
</poem>
 
 
'''Notturno sul Lago'''
 
<poem>
La notte mi avvolge.
Tenera.
Sulla spiaggia, i piedi nudi,
dentro le calme acque del lago.
La sua quiete mi è pace.
Ho atteso a lungo:
oltre l’umano sperare.
Un anno, due, tre.
Il torbido, il disgusto, la nausea
mi hanno avvolto,
squassato,
fatto prigioniero.
Triste compagno del dolore.
A capo chino ho sempre detto sì.
Anche questo torbido
è l’uomo.
L’ho capito col tempo.
Ora le stelle, il vasto buio,
le luci che si allungano
sulle acque
mi accarezzano il corpo.
Soavemente.
Lo spirito è sereno.
una brezza leggera
mi solleva i capelli.
Guardo lontano.
Oltre la notte.
<poem/>