Pagina:Manzoni.djvu/270: differenze tra le versioni
m Wikipedia python library |
|||
Stato della pagina | Stato della pagina | ||
- | + | Pagine SAL 50% | |
Corpo della pagina (da includere): | Corpo della pagina (da includere): | ||
Riga 1: | Riga 1: | ||
⚫ | |||
268 1 racnassx eros:. |
|||
⚫ | |||
E qui, nel tempo stesso che l’accusa, vuole parer di scusarlo, accusandolo un po’ di più: "Se non che (scrive il Tommaseo) da un uomo che segue con amabile semplicità i miti impulsi del suo bel cuore e del suo raro ingegno, non è poi da esigere un freddo rigore in seguire quella certa convenienza di tuono, ch’è così facile a degenerare in sistema, ed a farsi monotonia. Egli è lecito però l’affermare, che nel tuono di questo libro domina insieme col vasto non so che di vago, che alla fin fine potrebbe essere il difetto di chi si abbassa a soggetti minori della propria grandezza. Perchè se quel libro è fatto pel volgo, è tropp’alto; se per gli uomini colti, è tropp’umile. In questo libro sarebbe a desiderare un far più svelto e più franco. La modestia dell’Autore si spinge, se è lecito dire, talvolta sino a diventare orgogliosa. Egli teme di non iscolpire abbastanza i caratteri, di non fare abbastanza impressione; perciò si ferma su tutto. Se invece di mostrarsi conoscitore degli uomini in genere, Manzoni avesse voluto spiegarci solamente i misteri di quel pezzo d’uomo che è l’uomo morale, allora egli sarebbe stato sempre grande; ma allora non avrebbe fatto un romanzo. Manzoni talvolta lascia immaginar troppo al lettore, talvolta nulla; il suo tuono è il tuono d’un uomo superiore che si abbassa per giovare altrui, ma talvolta par non si abbassi che per piacere; e questo lo fa troppo lepido. La sua naturalezza è quasi sempre artifiziata, ma di un’arte sublime; le sue intenzioni vanno sempre al di là delle |
|||
` Glob, » t |
|||
E qui, nel tempo stesso che l’accusa, vuole parer |
|||
di scusarlo , aceusandolo ci un po’di piu: « Se non che |
|||
(scrive il Tommaseo)’da un uomo che segue con ama- ` |
|||
bile semplicità i miti impulsi del suo bel cuore e del |
|||
suo raro ingegno, non e poi da esigere un freddo ri- |
|||
gore in seguire quella certa convenienza di tuono, i |
|||
ch’ e cost facile a degenerare in sistema, ed a farsi |
|||
monotonia. Egli è lecito però l’ali`ermare_, che nel |
|||
tuono di questo libro domina insieme col vasto non |
|||
so che di vago, che alla fin fine potrebbe essere ildi-0 |
|||
fetto di chi si abbassa a soggetti minori della propria |
|||
grandezza. Perche se quel libro e fatto pel volge, e ·· |
|||
·tropp’alto; se per gli uomini colti, e tropp’ umilet _° |
|||
In questo libro sarebbe a desiderare un far più svelto |
|||
e più franco. Lamodestia dell’ Autore si spinge, se il |
|||
e lecito dire, talvolta sino a diventare orgogliosa; Egli , , |
|||
teme di non iscolpire abbastanza i` caratteri, di non |
|||
fare abbastanza impressione; perciò si ferma su tutto. |
|||
Se invece di mostrarsi conoscitore degli uomini in À |
|||
genere, Manzoni avesse voluto spiegarci solamente i |
|||
misteri di quel pezzo d’ uomo che e l’ uomo morale, « |
|||
allora egli sarebbe stato sempre grande; ma allora |
|||
non avrebbe fatto un romanzo. Manzoni talvolta lascia ’ |
|||
immaginar troppo al lettore, talvolta nulla ; il suo |
|||
tuono è il tuono d’un uomo superiore che si abbassa |
|||
per giovare altrui, ma talvolta par non si abbassl che |
|||
per piacere ; e questo lo fa troppo lepido. La sua na- |
|||
turalezza e quasi sempre artìitziata, ma di un’arte |
|||
sublime; le sue intenzioni vana si sempreai di la delle , n |
|||
Piè di pagina (non incluso) | Piè di pagina (non incluso) | ||
Riga 1: | Riga 1: | ||
<references/> |