Pagina:Manzoni.djvu/33: differenze tra le versioni

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{{pt|l'Idillio|}}, il fiume Adda personificato in una Dea si volge così al {{AutoreCitato|Vincenzo Monti|Monti}}:<poem>
r, mnzonr no u, panini. 31
Te, come piacque al ciel, nato a le grandi
Y ì'idillio, il fiume Adda persouìñcato in una Dea si
De l'Eridano sponde, a questi ameni
olge cosi al Monti rv ` ~ · ÈÈ
Cheti recessi e a tacit'ombra invito.</poem>
Te, come piacque al ciel, nato a le grandi

«De l'Eridano sponde, a questi ameni
L'Adda sa bene di non poter contendere col Po, presso il quale il Monti è nato, e prima di lui {{AutoreCitato|Ludovico Ariosto|Lodovico Ariosto}} ed il {{AutoreCitato|Battista Guarini|Guarini}}, ma pur si gloria che presso le sue rive abbia cantato un giorno Giuseppe Parini, l'{{AutoreCitato|Quinto Orazio Flacco|Orazio}} lombardo. L'Adda dice:<poem>
heti recessì e a tacit’ ombra invito.
Quivi sovente il buon cantor vid'io
a t .. È Ei
Venir trattando con la man secura
L'Adda sa bene di non poter contendere col Po,
Il plettro di Venosa e il suo flagello,
presso il qualeil Monti e nato, e prima di lui Lodoi" gl vico Ariosto ed Guarini, ma pur si gloria ohepresso
O traendo l'inerte fianco a stento,
le sue rive abbia cantato un giorno Giuseppe Parini, gg
Invocar la salute e la ritrosa
°‘ l’0razìo lombardo. L" Adda dice:
Erato bella, che di lui temea
Quivi sovente il buon cantor vid'io
L'irato ciglio e il satiresco ghigno;
Venir trattando con la man secure
Ma alfin seguïalo e su le tempie antiche
l plettro di Venosa e il suo flagello,
Fêa di sua mano rinverdire il mirto.
raendo l'inerte fianco a stento,
Qui spesso udillo rammentar piangendo,
Invocar la salute e la ritrosa
Come si fa di cosa amata e tolta,
Erato bella, che di lui temea
Il dolce tempo della prima etade,
F irato ciglio e il satiresco ghigno;
O de' potenti maledir l'orgoglio,
a allin seguialo e su le tempie antiche
Come il genio natìo movealo al canto
il Fee di sua mano rinverdire il mirto.
E l'indomata gioventù dell'alma.
Qui spesso.udillo rammentar piangendo,
Or tace il plettro arguto e ne' miei boschi
Come si fa di cosa amata e tolta,
È silenzio ed orror. Te dunque invito,
Il dolce tempo della prima etade,
Canoro spirto, a risvegliar col canto
e'potentì maledir l’ orgoglio,
Novo rumor Cirreo. A te concesse
t Come il genio natlo movealo al canto
Euterpe il cinto, ove gli eletti sensi
l'indomata gioventù dell'alma.
E le imagini e l'estro e il furor sacro
T- A _0r tace il plettre arguto e ne'miei boschi ci
E l'estasi soavi e l'auree voci
silenzio ed orror. Te dunqùe invito,
Già di sua man rinchiuse. A te venturo
Cancro spirto, a risvegliar col canto
Fiorisce il dorso brïanteo; le poma</poem>
Novo rumor Cirreo. A te concesse
Euterpe il cinto, ove gli eletti sensi
È E le imagini é l’ estro e il furor sacro
estasi scavi e l’ auree voci
Già di sua man rinchinse. A te venturo
i t e ` Fiorlsce ii dorso brianteo 3 le poma
E