Satire (Orazio)/Libro I/Satira VII: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Alebot (discussione | contributi)
m Wikipedia python library
m Aggiungo template Interwiki-info
Riga 22:
|NomePaginaCapitoloSuccessivo=Satire (Orazio)/Libro I/Satira VIII
}}
{{Pagina|Satire_(Orazio)_-_pag._42.JPG|section=s2}}
<poem>
{{Pagina|Satire_(Orazio)_-_pag._43.JPG}}
 
{{Pagina|Satire_(Orazio)_-_pag._44.JPG|section=s1}}
Qual pigliasse vendetta il Roman-greco
Perso di quel tutto veleno e rabbia
Rupilio Re proscritto, omai, cred’io,
Tutti gli orbi sel san, tutti i barbieri.
{{r|5}}Questo Persio uomo ricco immensi avea
Negozj in Clazomene, e con Rupilio
Fieri litigi. Era ostinato, ardito,
Prosontuoso, e di Rupilio stesso
Più petulante, e in aguzzar la lingua
{{r|10}}Vincea di lunga man Sisenni e Barri.
Non potendo tra loro questi accordarsi
Due litiganti (perocchè i caparbj
Son come i prodi, che hanno guerra insieme.
Fra ’l teucro Ettore e l’animoso Achille
{{r|15}}Ira destossi capital, cui sola
Troncar poteo la Morte, e ciò perch’era
L’uno e l’altro di lor sommo in valore.
Se lite sopravvien tra due codarsi,
O pur tra due di forze disuguali,
{{r|20}}Come tra Diomede e il Licio Glauco,
Cede il più vile, e doni all’altro invia).
Mentre Bruto pretor della feconda
Asia il governo avea, Rupilio e Persio
Tal prendono a pugnar, che non bitone
{{r|25}}Poriasi meglio accapigliar con Bacchio.
Ambo feroci al tribunal dinante
Traggono a far di sè gran prova e mostra:
Persio incomincia a spor le sue ragioni.
Tutto ride il congresso. Ei loda Bruto
{{r|30}}E la sua corte: chiama quello il sole
Dell’Asia, e i suoi compagni astri salubri
A eccezion di Re, che veramente
È l’astro cane alle campagne infesto.
Precipitoso come alpin torrente
{{r|35}}Scorrea, cui raro avvien che scure appressi.
Poscia quell’altro di Preneste eroe
Mille strapazzi in lui vomita sparsi
Di pizzicante sal, come un rubesto
Vendemmiatore indomito, a cui spesso
{{r|40}}Ceduto ha il viator dopo che invano
Sfiatossi a dargli di cuculio il nome.
Ma il Greco, poichè fu d’italo aceto
Solennemente concio; O Bruto, esclama,
Deh pe’superni Dei tu che in costume
{{r|45}}I Re dal mondo hai di levar, che indugi
A scannar questo Re? Saria, me ’l credi,
Questa un’egregia e di te degna impresa.
</poem>
 
 
{{capitolo
|CapitoloPrecedente=Satira VI
Line 82 ⟶ 33:
 
 
[[la:Sermones_%28Horatius%29_-_Liber_prior_-_Sermo_VII_-_Proscripti_Regis_Rupili_pus_atque_venenum]]{{Interwiki-info|la|(orig.)}}