Pagina:Satire (Orazio).djvu/5: differenze tra le versioni

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 Che sprezzava i motteggi della gente
 Fra se dicendo: Il popolo mi fischia,
-Ma in casa io mi fo plauso allorch'i'prendo
+Ma in casa io mi fo plauso allorch’i’prendo
-{{r|90}}A contemplare i miei danar nell'arca.
+{{r|90}}A contemplare i miei danar nell’arca.
-Tantalo sitibondo anela all'acqua,
+Tantalo sitibondo anela all’acqua,
 Che gli fugge dal labbro... E che? tu ridi?
 La favola è di te sotto altro nome.
-Su que'sacchi ammontati t'addormenti
+Su que’sacchi ammontati t’addormenti
 {{r|95}}A bocca aperta, nè tastargli ardisci
 Qual se fossero sacri, e di lor godi
-Non altramente che d'un pinto volto.
+Non altramente che d’un pinto volto.
 Tu no non sai qual giovamento ed uso
 Abbia il danar. Si compri pane e vino,
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 {{r|105}}Io non curo tai ben punto ne poco.
 Ma tu dirai: se le mie membra assale
-Ria febbre, o s'altro mal m'inchioda in letto,
+Ria febbre, o s’altro mal m’inchioda in letto,
-Ho chi m'assista, chi i fomenti appresti,
+Ho chi m’assista, chi i fomenti appresti,
 Che al medico ricorra, affinchè sano</poem>