Testamento politico di Giuseppe Garibaldi: differenze tra le versioni

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1°) Ai miei figli, ai miei amici, ed a quanti dividono le mie opinioni, io lego: l’amore mio per la libertàLibertà e per il veroVero; il mio odio per la menzogna e la tirannide. Siccome negli ultimi momenti della creatura umana, il prete, profittando dello stato spossato in cui si trova il moribondo e della confusione che sovente vi succede, s’inoltra e mettendo in opera ogni turpe stratagemma, propaga con l’impostura in cui è maestro, che il defunto compi, pentendosi delle sue credenze passate, ai doveri di cattolico.
 
2°) Siccome negli ultimi momenti della creatura umana, il prete, profittando dello stato spossato in cui si trova il moribondo, e della confusione che sovente vi succede, s’inoltra e, mettendo in opera ogni turpe stratagemma, propaga coll’impostura in cui è maestro, che il defunto compì, pentendosi delle sue credenze passate, ai doveri di cattolico.
2°) In conseguenza io dichiaro, che trovandomi in piena ragione oggi, non voglio accettare in nessun tempo, il ministeroministro odioso, disprezzevole e scellerato d’un prete, che considero atroce nemico del genere umano e dell’Italia in particolare. E che solo in istato di pazzia o di ben crassa ignoranza, io credo possa un individuo raccomandarsi ad un discendente di {{W|Tomás de Torquemada|Torquemada}}.
 
3°) Dopo la mia morte, raccomando ai miei figli, eod ai miei amici, di bruciare il mio cadavere (e credo di avere il diritto di poterne disporre, avendo propugnato tutta la mia vita il diritto dell’uomo), e di raccogliere un po’ delle mie ceneri, in una bottiglia di cristallo, che collocheranno sotto il mio ginepro (di Fenicia) favorito, a sinistra delladalla strada che scende dalal lavatoio;.
 
4°) Io spero di vedere il compimento dell’unificazione italiana, ma se non avessi tantabastante fortuna, raccomando ai miei concittadini di considerare i sedicenti ''Puripuri Repubblicani'', col loro esclusivismo, poco migliori dei moderati e dei preti, e come quelli nocivi all’Italia.
 
5°) Per pessimo che sia il governo italiano, ove non si presenti l’opportunità di facilmente rovesciarlo, credo meglio attenersi al gran concetto di Dante: fare«Fare l’Italia anche col diavolo ‘; ‘ Adattarsi alla propria condizione, cioè: quando si ha dieci, spendere nove: poiché, se avendo dieci si spende venti, la rovina è certa ed in conseguenza bisogna vendersi o suicidarsi». Tale massima è sancita dall’esperienza, e certo ne abbiamo prova in questo nostro infelice Paese dove una metà della Nazione si vende per far da sgherro all’altra
 
6°) Adattarsi alla propria condizione, cioè: quando si ha dieci, spendere nove: poiché, se avendo dieci si spende venti, la rovina è certa ed in conseguenza bisogna vendersi o suicidarsi. Tale massima è sancita dall’esperienza, e certo ne abbiamo prova in questo nostro infelice Paese dove una metà della Nazione si vende per far da sgherro all’altra.
6°) Potendolo, e padrona di sé stessa, l’Italia deve proclamarsi repubblicana, ma non affidare la sua sorte a cinquecento dottori, che dopo averla assodata con ciarle, la condurranno a rovina. Invece scegliere il più onesto degli italiani e nominarlo dittatore temporaneo, e con lo stesso potere che avevano i Fabi ed i Cincinnati. Il sistema dittatoriale durerà sinché la nazione italiana sia più educata a libertà, e che la sua esistenza non sia più minacciata dai potenti vicini. Allora la dittatura cederà il posto a regolare governo repubblicano.
 
67°) Potendolo, e padrona di sé stessa, l’Italia deve proclamarsi repubblicanaRepubblica, ma non affidare la sua sorte a cinquecento dottori, che dopo averla assodataassordata con ciarle, la condurranno a rovina. Invece scegliere il più onesto degli italiani e nominarlo dittatore temporaneo, e con lo stesso potere che avevano i Fabi ed i Cincinnati. Il sistema dittatoriale durerà sinché la nazione italiana sia più educata a libertà, e che la sua esistenza non siasi trovi più minacciata daida potenti vicini. Allora la dittatura cederà il posto a regolare governo repubblicano.
 
 
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1°) Essendo assoluta mia volontà di aver il mio cadavere cremato, io lascio le disposizioni seguenti:
 
2°) Il mio cadavere sarà cremato al punto da me scelto, e marcato con un’asta di ferro portante un ingranaggio alla parte superiore, ove si appoggeranno i piedi del feretro.
 
3°) La testa del feretro si appoggerà sul muro a tramontana dell’asta. E la testa come i piedi del feretro, saranno assicurati da catenelle di ferro.
 
4°) Il mio cadavere nel feretro, ossia lettino di ferro, avrà il volto scoperto, e vestito con una camicia rossa.
 
5°) Al sindaco si parteciperà la mia morte quando il mio cadavere sarà incenerito completamente.