Pagina:Sopra lo amore.djvu/89: differenze tra le versioni

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Qui fece fine {{AutoreCitato|Carlo Marsuppini|Carlo Marsupini}}. Dipoi {{AutoreIgnoto|Tommaso Benci}} diligente imitatore di {{AutoreCitato|Socrate|Socrate}}, con allegro animo, e lieta faccia, prese a commentare le parole socratiche, così dicendo.
Qui fece fine {{AutoreCitato|Carlo Marsuppini|Carlo Marsupini}}. Dipoi {{AutoreCitato|Tommaso Benci|Tommaso Benci}} diligente imitatore di {{AutoreCitato|Socrate|Socrate}}, con allegro animo, e lieta faccia, prese a commentare le parole socratiche, così dicendo.


Il nostro Socrate, dallo oracolo di Apolline giudicato sapientissimo di tutti i Greci, soleva dire sè fare professione della arte amatoria più di alcuna altra. Quasi voglia dire, che per la perizia di questa Arte, e Socrate e qualunque altro fusse da essere giudicato sapientissimo. Questa arte non ebbe da Anassagora, nè da Ammone, nè da Archelao fisici, non da {{AutoreCitato|Prodico|Prodico Chio}} e Aspasia Retorici, non da Cono Musico: da’ quali molte cose aveva imparate: ma diceva averla da Diotima divinatrice, quando era tocca da spirito divino. E secondo il mio giudizio voleva mostrare che solamente per inspirazione divina, potevano gli uomini intendere che cosa fosse la vera bellezza, e quello che fosse il legittimo Amore, e in che modo si dovesse amare: tanta è la potenzia, e sublimità<section end="s2" />
Il nostro Socrate, dallo oracolo di Apolline giudicato sapientissimo di tutti i Greci, soleva dire sè fare professione della arte amatoria più di alcuna altra. Quasi voglia dire, che per la perizia di questa Arte, e Socrate e qualunque altro fusse da essere giudicato sapientissimo. Questa arte non ebbe da {{AutoreCitato|Anassagora|Anassagora}}, nè da Ammone, nè da {{AutoreCitato|Archelao|Archelao}} fisici, non da {{AutoreCitato|Prodico|Prodico Chio}} e Aspasia Retorici, non da Cono Musico: da’ quali molte cose aveva imparate: ma diceva averla da Diotima divinatrice, quando era tocca da spirito divino. E secondo il mio giudizio voleva mostrare che solamente per inspirazione divina, potevano gli uomini intendere che cosa fosse la vera bellezza, e quello che fosse il legittimo Amore, e in che modo si dovesse amare: tanta è la potenzia, e sublimità<section end="s2" />