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— Tutte — risposero Roberto e Michele. — Non manca nemmeno un barile. |
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— Un ultimo sforzo, amici. |
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Dispostisi in catena, spinsero innanzi quella massa di galleggianti |
Dispostisi in catena, spinsero innanzi quella massa di galleggianti finchè arenarono su di una spiaggia bassa, irta di scoglietti dalle punte nere come se fossero di carbone. |
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I tre pescatori stavano per far rotolare i barili, quando ad una certa distanza videro a brillare una rapida fiamma, ma che subito si spense. Quantunque quel bagliore avesse avuto la durata di un secondo, poterono distinguere, a breve distanza, una forma umana di statura quasi gigantesca. |
I tre pescatori stavano per far rotolare i barili, quando ad una certa distanza videro a brillare una rapida fiamma, ma che subito si spense. Quantunque quel bagliore avesse avuto la durata di un secondo, poterono distinguere, a breve distanza, una forma umana di statura quasi gigantesca. |
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— Per centomila merluzzi! — esclamò padron Vincenzo. — Era un uomo o un fantasma? |
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— Un uomo in carne ed ossa — disse il dottore. |
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— Uno dei fuggiaschi adunque? |
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— Certamente. |
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— Uno di quei cani che ci hanno sparato addosso e squarciata la scialuppa. |
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— Sì, Vincenzo. |
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— Ah! Per mille demoni! Spero che lo uccideremo! |
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— Se non lo uccideremo lo costringeremo almeno ad arrendersi. Portate un po’ lontano le due lampade e noi teniamoci dietro questa roccia. Offriamo troppo bersaglio a quei furfanti. |
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— Vi consiglierei però di agire subito onde impedire a quelle canaglie di sfuggirci ancora. |
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— Pensiamo prima a costruirci la zattera, Vincenzo, e mandiamo uno di noi a guardare l’uscita della caverna. Abbiamo due rivoltelle nella mia cassa e se sarà necessario ne faremo uso per impedire a quei banditi la fuga. |
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— Non si saranno bagnate le cartucce? |
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— La cassa è ben chiusa ed impenetrabile anche all’umidità. Orsù, sbrighiamoci. |
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Stavano per mettersi al lavoro quando udirono in mezzo al bacino un leggero tonfo seguìto da un leggero gorgoglìo che si faceva più vicino. |
Stavano per mettersi al lavoro quando udirono in mezzo al bacino un leggero tonfo seguìto da un leggero gorgoglìo che si faceva più vicino. |
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— Qualcuno s’è immerso — sussurrò padron Vincenzo. |
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— O che sia una scialuppa che s’avanza? — chiese invece il dottore. |
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— Aprite la cassa delle armi! Presto! |
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Michele e Roberto |
Michele e Roberto s’affrettarono a obbedire e porsero a Vincenzo ed al dottore le due rivoltelle di riserva, che erano già cariche. |
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— Facciamo un bel doppio colpo, signor Bandi — disse il lupo di mare. |
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— Vedremo, Vincenzo, poichè non ti nascondo che mi spiacerebbe uccidere quegli uomini. |
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— Hanno pur cercato di assassinarci. |
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— Non dico di no, però... |
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— Silenzio! |
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— Si avanzano? |
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– Mi sembra. |
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– Abbiamo delle torce in una delle casse, accendiamone alcune. La loro luce sarà sufficiente per illuminare l'uscita della caverna. |
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– Sbrigatevi – disse Vincenzo a Michele ed a Roberto. |
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La cassa fu tosto aperta ed essendo anche questa ermeticamente chiusa fu trovata perfettamente asciutta. |
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Due torce furono levate e accese e la luce venne proiettata, mediante due riflettori di nickel in direzione dell'uscita della caverna. |
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– Nulla – disse padron Vincenzo, che si teneva nascosto dietro uno degli scogli più avanzati. |
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– Pure al largo si ode ancora l'acqua a gorgogliare – disse Michele. – Non udite questi tonfi? Si direbbe che un remo batta la superficie del laghetto. |
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Roberto, che teneva le due torce, proiettò la luce in altra direzione. Allora fra la penombra, fu scorta a fior d'acqua una massa oscura, informe, che scivolava lentamente verso l'uscita della caverna. |
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Non potendo la luce giungere fino là, era impossibile sapere di che cosa si trattava, però non aveva certamente l'aspetto d'una scialuppa. Si poteva supporre che fosse piuttosto una zattera o qualche cosa di simile. |
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– I furfanti cercano di fuggire! – urlò padron Vincenzo balzando innanzi colla rivoltella in |
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