Leggenda eterna/Leggenda eterna/Il Canto del dubbio: differenze tra le versioni

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Tace nella notturna estasi il cielo:
come d’oblìo profondo
in un magico avvolto immenso velo
cade nel sonno il mondo.
 
<pages index="Aganoor - Leggenda eterna, Torino, Roux, 1903.djvu" from="30" to="31" fromsection="" tosection="" />
- O luna! apporti al core, che le aspetta,
le soavi novelle?
Ancor m’ama? - Risponde: - È tardi, ho fretta:
domandalo a le stelle. -
 
Da le stelle qualcun par che mi guardi
pietoso... - Oh dite! ancora
m’ama? - E gli astri rispondono: - È già tardi,
domandalo all’aurora. -
 
Mesta l’aurora ecco dal mar salire
velata insino ai piedi.
- M’ama? - Chiedo. Risponde: - Io nol so dire;
alle nubi lo chiedi. -
 
E delle nubi alla crescente notte
ecco il mio grido suona.
Rispondono con lagrime dirotte:
- Povero cor!... Perdona! -
</poem>