Pagina:Gli sposi promessi III.djvu/110: differenze tra le versioni
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del giardino attuale v’era allora una strada,<ref>rimpetto a quella [tuttor] la quale</ref> che divideva il terreno dell’abbazia dal<ref>monastero di cui rimane</ref> terreno d’un monastero, di cui il chiostro rimane tuttavia in piedi, con una facciata la quale vorrebbe dire: — sono un palazzo, — con tre altri lati che par che dicano: — siamo un casolare dirupato, ed un complesso che non sa bene quello che si voglia dire. — Questa via era posta quasi dirimpetto a quella<ref>tuttavia aperta</ref> di Borghetto, tuttavia esistente; nel mezzo del quadrivio<ref>formato</ref> era una colonna con una croce, e si chiamava la croce di San Dionigi.<ref>Le fabbriche poi che costeggiano</ref> Delle fabbriche poi, che allora costeggiavano il corso, ben poche rimangono ancora,<ref>tutte quelle</ref> e sono le più povere e disadatte; i palazzi e le case ornate, che ora si veggono,<ref>sono fatte colle</ref> son tutte<ref>venute</ref> nate molto tempo dopo.<ref>''Segno di |
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OSI PROMESSI |
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richiamo, e a margine, in penna:'' «. Punto a capo».</ref> Quando Fermo entrò, vide la casa dei doganieri deserta, e deserta quella prima parte del corso;<ref>senonché |
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del giardino attuale v’era allora una strada,1 che divideva |
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il terreno dell’abbazia dal3 terreno d’un monastero, di cui |
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il chiostro rimane tuttavia in piedi, con una facciala la quale |
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Guardandosi<ref>allora</ref> indietro, come accade a chi<ref>non vede gente di</ref> trova solitudine dinanzi a sé, mentre aspettava di<ref>veder</ref> trovar folla,<ref>scorse</ref> vide |
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vorrebbe dire: — sono un palazzo, — con tre altri lati che pal¬ |
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troppe<ref>''Sic.''</ref> di gente che veniva, andando innanzi lungo le case dei lavandai; senza saper che cosa pensare di quello che gli appariva, vide egli lunghe strisce bianche,<ref>come di neve</ref> che avrebbe creduto esser neve, se<ref>[fosse stata] fosse sparsa</ref> fosse stata egualmente diffusa; ma erano strisce, le quali terminavano<ref>[all] ad una e ad un | e al</ref> a quella e a questa porta di quelle casipole. Abbassandosi a guardare più attentamente, e toccando, si accertò che ell’era farina, e disse tra sé: — Grande abbondanza dev’essere in Milano, se in quest’anno vi si sciupa la<ref>farina a questo modo</ref> grazia di Dio a questo modo ! — Procedendo cosi come trasecolato, e passando presso la croce, per attraversare il corso e<ref>porsi sul</ref> incamminarsi dal lato destro, dov’era il convento, gli parve di vedere<ref>sugli scaglioni del piedestallo presso</ref> al piè della colonna e sugli scaglioni del piedestallo,<ref>qualche</ref> certe cose sparse qua e là, che non erano ciottoli, e<ref>[se gli fo] se gli avesse</ref> se |
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elle dicano: — siamo un casolare dirupato, ed un comples¬ |
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so che non sa bene quello che si voglia dire. — Questa |
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via era posta quasi dirimpetto a quella 3 di Borghetto, tut¬ |
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tavia esistente; nel mezzo del quadrivio 4 era una colonna |
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con una croce, e si chiamava la croce di San Dionigi." Delle |
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fabbriche poi, che allora costeggiavano il corso, ben poche |
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rimangono ancora, * e sono le più povere e disadatte ; i |
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palazzi e le case ornate, che ora si veggono,1 son tutte ' |
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nate molto tempo dopo.3 Quando Fermo entrò, vide la casa |
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dei doganieri deserta, e deserta quella prima parte del corso;1" |
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e, se non avesse inteso un romore lontano che accennava |
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abbandonata. |
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Guardandosi “ indietro, come accade a chi l! trova soli¬ |
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tudine dinanzi a sé, mentre aspettava di 13 trovar folla,14 vide |
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troppe 16 di gente che veniva, andando innanzi lungo le case |
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dei lavandai; senza saper che cosa pensare di quello che |
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gli appariva, vide egli lunghe strisce bianche,1,1 che avrebbe |
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creduto esser neve, se 17 fosse stata egualmente diffusa; ma |
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erano strisce, le quali terminavano 18 a quella e a questa |
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porta di quelle casipole. Abbassandosi a guardare pili at¬ |
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tentamente, e toccando, si accertò che ell’era farina, e disse |
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tra sé : — Grande abbondanza dev’essere in Milano, se |
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in quest’anno vi si sciupa la15 grazia di Dio a questo |
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modo ! — Procedendo cosi come trasecolato, e passan¬ |
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do presso la croce, per attraversare il corso e 20 incammi¬ |
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narsi dal lato destro, dov’era il convento, gli parve di ve¬ |
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dere al piè della colonna e sugli scaglioni del piedestallo,’5 |
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certe cose sparse qua e là, che non erano ciottoli, e !3 se |
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! rimpetto a quella [tuttor] la quale —2 monastero di cui rimane |
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— tuttavia aperta — 4 formato — r> Le fabbriche poi che costeg¬ |
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giano —0 tutte quelle —7 sono fatte colle — 8 venute — 9 Segno di |
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richiamo, e a margine, in penna : «. Punto a capo». — 10 senonché |
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sulle porte — 11 allora — 12 non vede gente di — 13 veder — 14 scorse |
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— K* Sic. — l(] come-ili neve — 17 [fosse stata) fosse sparsa — 18 [all) |
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ad una e ad un | e al — 19 farina a questo modo — 20 porsi sul — |
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21 sugli scaglioni del piedestallo presso — 22 qualche — 23 [se gli fo) |
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