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LIBRO

17C

OTTAVO — un

magislrato della monarchia; od

1815.

consigliere, assai maggiore di

un ministro^ però che ministri avea spesso nominali per necessità, non mai consiglieri se non per afTetto distinzione potentissima neir animo regio avvezzo a misurare l' autorità e '1 merito dei soggetti dalle concessioni del suo favore. Se dunque il consigUo di stato del -,

si chiamava altrimenti , era forse mantenuto. Gioacchino lasciò imperfetta l'amministrazione sebbene avesse gli mancò il tempo il pensiero di migliorarla , preparava nuova legge allorché per Bonaparte uscito dall' Elba, e lui stesso mosso alla

decennio

guerra d'Itaha, restò interrotto il lavoro, che indi a poco peri per la celere caduta di questo ardito monarca. Era gloria serbata al successore-, ma questi, dando suo nome alle leggi di Giu-

affatto

seppe e Gioacchino, le confermò ciecamente: e maggiore odio gli nacque , avvegnaché i popoli attendono da' vecchi governi quiete parsimonia, abbondanza, come da nuovi gloria imprese, gran,

dezza. Volgevano

sempre

portando

ministero

in

peggio

le

cose amministrative

non im-

,

che per venti mesi restò abbietto e quasi dimenticato nelle mani del ministro di giustizia indi fu commesso ad un tal Parise siciliano, settuagenario, inesal re

il

dell'

interno

,

perto e nemico delle nuove cose

morto

nuovo

del Parise alle cose

e

,

lui

,

al

scelte svelavasi la timida i

,

schernitore delle belle

arti e delle

ministro di marina general Naselli

scienze

nuove

ma

più ignorante

,

meno

nelle cjuali

ambizione de' ministri siedici e Tommasi, il re e se stessi d'uomini inetti accioc-

quali volevano accerchiare

,

ché la propria mediocrità risplendesse. » X. A riformare i codici dello stato furono eletti parecchi magistrati di buona fama e dottrina ; duravano intanto i codici del de'cennio , abohto solamente il divorzio e mutate in peggio le leggi di altre adunanze riformavano il codice militare. Il gosuccessione verno era sollecito di fardi sparire dagli atti pubblici i nomi e i tempi di Giuseppe e Gioacchino, sperando, superbo e stolto, cancellare cjue" due re da' fasti della istoria e dalla memoria degU uomini. Ho riferito ne' precedenti libri che a' primi tempi del decennio furono composte molte commissioni militari, tribunali atroci, diminuite sotto Gioacnella novità di regni necessarie rigidezze chino, aboUte affatto verso il fine del suo regno. Tornarono pochi mesi dopo il ritorno dei Borboni , essendo turbata la quiete pubWica

,

da gran numero creto

,

del quale

vicende di

di malfattori. i

modi

civiltà e di

Una

dello stalo.

quel rigore bastando, usci de-

e gli effetti io qui discorrò

barbarie tra cui vacillavano

giunta composta

dell'

per tracciare le ordinamenti

gli

intendente, del comandante

formava e messa premiavasi nel

della provincia e del presidente della corte criminale

pubblicava a prezzo

,

la lista de'

e dato a

fuorbanditi

tutti

la

,

la vita degli inscritti era

facoltà di spegnerla