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Quale legame si può concepire fra dati movimenti di dati atomi nel mio cervello da una parte, e dall’altra fatti per me primordiali, innegabili, non definibili con maggior chiarezza: «Sento dolore, sento desiderio, caldo, freddo; gusto una cosa dolce, aspiro profumo di rose, odo suono d’organo, vedo color rosso» e l’immediata certezza che ne deriva: «Dunque io sono?»{{nota separata|Pagina:Bois - Sui confini della scienza della natura,1928.djvu/61|33}}.
Quale legame si può concepire fra dati movimenti di dati atomi nel mio cervello da una parte, e dall’altra fatti per me primordiali, innegabili, non definibili con maggior chiarezza: «Sento dolore, sento desiderio, caldo, freddo; gusto una cosa dolce, aspiro profumo di rose, odo suono d’organo, vedo color rosso» e l’immediata certezza che ne deriva: «Dunque io sono?»{{nota separata|Pagina:Bois - Sui confini della scienza della natura,1928.djvu/61|33}}.


È appunto per sempre e in modo assoluto incomprensibile che ad un numero d’atomi di carbonio, d’idrogeno, d’azoto, d’ossigeno, ecc. non sia affatto indifferente come essi si muovano o siano disposti, come siano stati mossi o siano stati disposti, e come si innoveranno o si disporranno. Non si può in nessuna maniera riuscir a capire in qual modo dalla loro azione combinata possa nascere la coscienza{{nota separata|Pagina:Bois - Sui confini della scienza della natura,1928.djvu/61|34}}. Se il loro modo di muoversi o di stare non fosse loro indifferente, si dovrebbe pensarli, a guisa delle monadi, già ciascuno separatamente provvisto di coscienza. Nè con ciò sarebbe spiegata la coscienza in generale, nè si guadagnerebbe niente per la spiegazione della coscienza particolare dell’individuo.
È appunto per sempre e in modo assoluto incomprensibile che ad un numero d’atomi di carbonio, d’idrogeno, d’azoto, d’ossigeno, ecc. non sia affatto indifferente come essi si muovano o siano disposti, come siano stati mossi o siano stati disposti, e come si innoveranno o si disporranno. Non si può in nessuna maniera riuscir a capire in qual modo dalla loro azione combinata possa nascere la coscienza{{nota separata|Pagina:Bois - Sui confini della scienza della natura,1928.djvu/61|34|Pagina:Bois - Sui confini della scienza della natura,1928.djvu/62|34}}. Se il loro modo di muoversi o di stare non fosse loro indifferente, si dovrebbe pensarli, a guisa delle monadi, già ciascuno separatamente provvisto di coscienza. Nè con ciò sarebbe spiegata la coscienza in generale, nè si guadagnerebbe niente per la spiegazione della coscienza particolare dell’individuo.


È quindi fondalmentalmente impossibile
È quindi fondalmentalmente impossibile