Pagina:Storia del reame di Napoli dal 1734 sino al 1825 II.pdf/171: differenze tra le versioni

Utoutouto (discussione | contributi)
(Nessuna differenza)

Versione delle 14:02, 17 apr 2021

LIBRO amininislrazione

OTTAVO —

leggi e regole

,

167

1815.

comunali

forse troppe. Dalle

,

chezze, accresciute delle spoglie della feudalità

,

derivarono

ric-

faenefìzii

prendevano cura delle comunità i decurionati ed di provincia di stato e poiché alle numerose pubbliche congreghe è insito 1' amore ed il vanto delle ragioni Tamministrazione fu nel regno instromento di libertà. de' popoli I conventi erano disciolli molte violenze la feudalità sradicata colpirono gli antichi baroni ma necessarie che non si rinnovano gH stati come si mantengono bisognando misura e forme a manteprivati e pubblici

consigli di distretto

i

,

,

5

,

^

,

nerli

necessità e vigore a rinnovarli.

,

La religione indebolita,

le

credenze derise o sbandite

,

né quelle

perdite ricambiate da nuove virtù, o moderate da migliori costumi

ed

usi civili

che anzi gli usi e i costumi caduti in peggio. del popolo sul governo dello stato, libere; l'obbeleggi poca all' uomo troppa la licenza e la servitù

Le opinioni dienza alle

,

collegate.

IL Fin qui

delle cose, ora delle persone. Si trovarono magistrali

più abili degli antichi

più giusti, più onesti.

,

clero peggiorato e screditato

II

perocché

la

rivoluzione di Napoli

del 1806 tenendo de' principii e delle licenze della libertà francese

,

ed

,

fu

clero (impoverita la chiesa) cercando ricchezze fuor dell' altare

il

meno

cambiati in preti,

a'

tristo

ma

,

più scandaloso

gli sfratati

,

preti col consorzio nocevano.

i nuovi poco esperti alla nobiltà , perché in altro modo possenti e gli uni e gli decoro della monarchia non sostegno ; giacché aboliti i priviaveva gì' interessi non la nobiltà divenuta classe di possidenti

I nobili antichi

e di essa altri

legi

meno

ipocrita e

non

poveri e cadenti

gelosi

,

,

,

ma

più di ceto

di popolo.

Dell'esercito Murattiano pochi

molti

ufflziali

gli

quieto

,

troppi

prosuntuoso

,

il

i

i

soldati

generali

discorso

perché

cresciuto

,

i

più disertarono

,

de' quali avanzi lo spirito inl'

animo

desio di onore, attenuata la disciplina, peggiorato

il

di guerra e costume.

'1

Gli ambiziosi usati ad aver premio di ogni servizio, ed a trovare

impiego

di

ogni talento e fortuna.

La plebe avvezza

a'

disonesti guadagni delle discordie civili, al

a' comodi dell' eguaglianza ; perciò avida , indomabile se non dalla forza. De' re spento il prestigio da che Giuseppe e Gioacchino sursero nuovi sotto gli occhi del popolo e furono degli antichi più chiari e

sacco della feudalità irrequieta

,

,

monarchia cangiata da che basi dell' antica erano i prividella nuova, il merito e la eguaglianza il rispetto cieco de' padri nostri mutato in sentimento di timore per la regia

potenti legi e

'1

la

favore

5

possanza o di amore per colo.

le

Morale cambiamento

opere regie attivo

,

-,

l'

affetto trasformato in cal-

fecondissimo.