Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 1.djvu/70: differenze tra le versioni

Cruccone (discussione | contributi)
 
Stato della paginaStato della pagina
-
Pagine SAL 75%
+
Pagine SAL 100%
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 1: Riga 1:
Andrea nella sua dedica a Paolo II, ed il Patricio (''De Reg. Instit.''). Il Vossio (''De Hist. Graec. l. {{sc|ii}}, c.'' 5) male anch’ei il riconosce originario di Creta. (M.)
<section begin="9" />Andrea nella sua dedica a {{AutoreCitato|Papa Paolo II|Paolo II}}, ed il {{AutoreCitato|Francesco Patrizi (umanista)|Patricio}} (''De Reg. Instit.''). Il {{AutoreCitato|Gerardo Giovanni Vossio|Vossio}} (''De Hist. Graec. l. {{sc|ii}}, c.'' 5) male anch’ei il riconosce originario di Creta. (M.)<section end="9" />


(10) ''Statarca'' cioè comandante d’esercito, e ''Lageta'' conduttore del popolo, ma anche il nome di ''Dorilao'' si compone di ''lancia'' e ''popolo''. Ebbe Dorilao pure una fanciulla. Strabone dice che conobbe Stratarca nell’ultima vecchiezza. (M.)
(10) <section begin="10" />''Stratarca'' cioè comandante d’esercito, e ''Lageta'' conduttore del popolo, ma anche il nome di ''Dorilao'' si compone di ''lancia'' e ''popolo''. Ebbe Dorilao pure una fanciulla. Strabone dice che conobbe Stratarca nell’ultima vecchiezza. (M.)<section end="10" />


(11) Mitridate Eupatore quando fu cresciuto ad età virile, tanto si soddisfece della conversazione avuta da fanciullo con Dorilao, che non solamente l’alzò a grandissimi onori, ma prese anco cura de’ suoi parenti, e mandò per quelli che stavano in Cuosso. Il vecchio Dorilao era già morto, e Lageta e i nipoti suoi, di Lageta figliuoli, erano già uomini. L’avola materna di Strabone era figliuola come si è detto di Lageta. Costoro dunque lasciarono i loro averi in Cnosso, e recatisi in Ponto parteciparono della felicitá del secondo Dorilao. Ma egli esaltato anche al sacerdozio de’ Comani, dignità che aveva il primo luogo dopo la regia, per soverchia ambizione fatto ingrato, fu colto che voleva ribellare il regno a favore de’ Romani onde ottenere la signoria; e andando in ruina, nella ruina di lui furono calunniati tutti i suoi parenti in guisa che le cose de’ figliuoli di Lageta si volsero al basso, e trasandate anche le convenzioni stipulate coi Cnossj, mille mutazioni quella famiglia patì. (''Strabone, Geogr. I. {{Sc|x}}, p.'' 477 e 78; ''l. {{Sc|xii}}, p.'' 557). (M.)
(11) <section begin="11" />Mitridate Eupatore quando fu cresciuto ad età virile, tanto si soddisfece della conversazione avuta da fanciullo con Dorilao, che non solamente l’alzò a grandissimi onori, ma prese anco cura de’ suoi parenti, e mandò per quelli che stavano in Cuosso. Il vecchio Dorilao era già morto, e Lageta e i nipoti suoi, di Lageta figliuoli, erano già uomini. L’avola materna di Strabone era figliuola come si è detto di Lageta. Costoro dunque lasciarono i loro averi in Cnosso, e recatisi in Ponto parteciparono della felicità del secondo Dorilao. Ma egli esaltato anche al sacerdozio de’ Comani, dignità che aveva il primo luogo dopo la regia, per soverchia ambizione fatto ingrato, fu colto che voleva ribellare il regno a favore de’ Romani onde ottenere la signoria; e andando in ruina, nella ruina di lui furono calunniati tutti i suoi parenti in guisa che le cose de’ figliuoli di Lageta si volsero al basso, e trasandate anche le convenzioni stipulate coi Cnossj, mille mutazioni quella famiglia patì. (''Strabone, Geogr. l. {{Sc|x}}, p.'' 477 e 478; ''l. {{Sc|xii}}, p.'' 557). (M.)<section end="11" />


(12) Nemnone presso Fozio (''Codice'' 224, p. 731). Dorilao fu capitano delle falangi che componevano parte dell’esercito con cui Mitridate appiccò la prima battaglia coi Romani circa la 173.ª olimpiade, anno di Roma 665 (''Appiano della guerra Mitrid.'', §17). Meninone scrive (§33) che questo Dorilao combattè i Chii, e con gran fatica prese la città loro, e ne spartì il territorio ai Pontici, e i cittadini su d’una nave portò nel Ponto. Ma Appiano (§46) a Zenobi attribuisce tale impresa. Forse costui militava sotto gli ordini di Dorilao, il quale dal suo re fu mandato con gran quantitá di navi e con ottanta mila uomini bene agguerriti ad opporsi ai Romani in Beozia capitanali da Silla
(12) <section begin="12" />''Memnone presso Fozio'' (''Codice'' 224, ''p''. 731). Dorilao fu capitano delle falangi che componevano parte dell’esercito con cui Mitridate appiccò la prima battaglia coi Romani circa la 173.ª olimpiade, anno di Roma 665 (''{{AutoreCitato|Appiano di Alessandria|Appiano}} della guerra Mitrid.'', § 17). {{AutoreCitato|Memnone di Eraclea|Memnone}} scrive (§ 33) che questo Dorilao combattè i Chii, e con gran fatica prese la città loro, e ne spartì il territorio ai Pontici, e i cittadini su d’una nave portò nel Ponto. Ma Appiano (§ 46) a Zenobi attribuisce tale impresa. Forse costui militava sotto gli ordini di Dorilao, il quale dal suo re fu mandato con gran quantità di navi e con ottanta mila uomini bene agguerriti ad opporsi ai Romani in Beozia capitanati da {{Wl|Q483783|Silla}}<section end="12" />