Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 1.djvu/17: differenze tra le versioni
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⚫ | {{Sc|{{xx-larger|A}}masia}} città segnalata del Ponto{{nota separata|Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 1.djvu/68|1}}, che tuttavia conserva l’antica sua denominazione, produsse Strabone. Chi e quale fosse il padre di lui non è a noi manifesto, ma intorno alla madre egli medesimo ne insegna quanto segue. Dorilao, uomo pratico nell’arte militare, originario di Creta{{nota separata|Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 1.djvu/68|2}}, generò due figliuoli chiamati Stratarca e Lageta. Il fratello di Dorilao appellasi Filetero, ed aveva pur egli un figliuolo, che come il zio si nomò Dorilao. La figliuola di Lageta partorì la madre di Strabone{{nota separata|Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 1.djvu/68|3}}, il padre della quale era per avventura indigeno della Cappadocia, o del Ponto, o almeno uno de’ greci colà domiciliati{{nota separata|Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 1.djvu/68|4|Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 1.djvu/69|4}}, secondochè appare dal barbarico nome del fratello suo ''Moaferne'', che così Strabone appella il paterno zio della madre{{nota separata|Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 1.djvu/69|5}}. Di questi pontici o cappadoci è probabile fosse eziandio il marito di lei, padre di Strabone, forse non meno illustre de’ materni suoi progenitori{{nota separata|Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 1.djvu/69|6}}, i quali si mostrarono in molte circostanze uomini di grande riputazione. |
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⚫ | Il militare Dorilao fu amico e capitano di Mitridate re del Ponto, soprannomato Evergete{{nota separata|Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 1.djvu/69|7}}. Ritrovatosi in Creta quando i Cnossj pugnavano coi Cortinj, egli fu eletto da questi per capitano, e in breve compì la guerra. Ma come ebbe appresa colà la morte di Mitridate{{nota separata|Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 1.djvu/69|8}}, si rimase |
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