Federconsorzi: storia di un'onta nazionale/II/2: differenze tra le versioni

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==Affitti e spese elettorali==
 
Le prime analisi storiche dell'età di De Gaspari e di Scelba, di Togliatti e di Nenni, hanno trascurato Bonomi e la Coldiretti, così come le prime indagini economiche sugli anni del "miracolo italiano" hanno lasciato ai margini del campo la Federconsorzi di Mizzi. Le due omissioni non potranno essere perpetuate: quando, in entrambe le sfere storiografiche, dalle prime esplorazioni si vorrà mirare a ricostruzioni sistematiche, non si potrà trascurare l'organizzazione che ha radicato, insieme alla democrazia, la Democrazia cristiana nelle campagne, né l'apparato che ha rifornito di macchine e fertilizzanti l'agricoltura italiana durante il Ventennio della sua metamorfosi in agricoltura moderna. Se la considerazione dei due organismi condurrà, necessariamente, all'analisi dei rispettivi legami, lo studio dei due condottieri imporrà di verificare la natura dei rapporti che ne hanno unito la sorte.
 
Delle correlazioni tra Coldiretti e Federconsorzi, dalla conquista democristiana al repentino collasso, è noto quanto testimonia una serie di dati obiettivi, la cui evidenza consentirà agli storici la semplice trascrizione della cronaca. Il primo è l'assoluta padronanza del consiglio di amministrazione della Federconsorzi da parte della Coldiretti, che può permettersi di offrire alla Confagricoltura, nell'età di Bonomi organizzazione vassalla, una rappresentanza paritetica: sarà il successore di Bonomi, incerto della propria sicurezza, a pretendere la
maggioranza dei consiglieri. Il secondo è la prestazione, da parte della Federazione e dei consorzi agrari, di una serie vastissima di tributi alla Confederazione e alle federazioni provinciali: l'elenco comprende l'affitto a prezzo simbolico del principesco palazzo che ospita, nella
capitale, la sede dell'organizzazione contadina e di innumerabili sedi provinciali, offerte dai consorzi agrari pertinenti; comprende lo stipendio di decine di funzionari, cui provvede la Federconsorzi, consentendo che operino, col titolo di "comandati", per l'organizzazione professionale; comprende la stampa, a centinaia di migliaia di copie, dei fogli periodici della Confederazione, demandata alla tipografia editrice della Federconsorzi, la società Reda, di cui l'organismo maggiore ripiana sistematicamente i bilanci.
comprende la stampa, a centinaia di migliaia di copie, dei fogli
periodici della Confederazione, demandata alla tipografia editrice della Federconsorzi, la società Reda, di cui l'organismo maggiore ripiana sistematicamente i bilanci.
 
Oltre alle prestazioni palesi vi sono quelle occulte, tali, peraltro, da non poter essere ignorate da chi scriverà la storia politica dell'Italia repubblicana. La storia non potrà trascurare, infatti, le erogazioni che avrebbero finanziato le campagne elettorali della Coldiretti, che all'apice dei propri fasti assicura l'ingresso alla Camera di cinquanta deputati, contribuisce all'elezione di venti senatori. Gli indizi che suggeriscono che le mani di Bonomi abbiano convogliato fiumi di denaro sono molteplici, e, pure non mutando la natura di indizi, concordanti: oltre a indurre a reputare che il capitano della Coldiretti ne abbia largamente disposto a fini politici e elettorali, spingono a supporre che ne abbia trattenuta parte per ragioni, seppure attinenti laalla sfera familiare piuttosto di quella politica.
Oltre alle prestazioni palesi vi sono quelle occulte, tali, peraltro,
da non poter essere ignorate da chi scriverà la storia politica
dell'Italia repubblicana. La storia non potrà trascurare, infatti, le
erogazioni che avrebbero finanziato le campagne elettorali della Coldiretti, che all'apice dei propri fasti assicura l'ingresso alla Camera di cinquanta deputati, contribuisce all'elezione di venti senatori. Gli indizi che suggeriscono che le mani di Bonomi abbiano convogliato fiumi di denaro sono molteplici, e, pure non mutando la natura di indizi, concordanti: oltre a indurre a reputare che il capitano della Coldiretti ne abbia largamente disposto a fini politici e elettorali, spingono a supporre che ne abbia trattenuta parte per ragioni, seppure attinenti la sfera familiare piuttosto di quella politica.
 
Della disponibilità elettorale costituisce eloquente neppure elemento di prova l'imponenza dell'apparato confederale, che neppure il
commentatore più candido potrebbe reputare finanziato attraverso il tesseramento dei coltivatori. Sul terreno personale si deve citare l'incidente doganale che rivelò nei familiari del tribuno contadino disinvolti esportatori di valuta, e le notizie di stampa sui depositi della famiglia Bonomi presso l'Italcasse, un istituto le cui funzioni non prevedevano la custodia dei risparmi privati, indotto, parve, ad operare un'eccezione dal prestigio del personaggio, e dall'entità della somma. Si aggiunge ed integra gli indizi diversi il cieco attaccamento del vecchio tribuno al ruolo e al seggio in Parlamento anche quando una malattia debilitante gli avrà sottratto ogni facoltà di attività pubblica: al di là della dedizione alla causa dei coltivatori, in tanto attaccamento è difficile non vedere l'ansia di conservare quell'immunità senza la quale gli incidenti finanziari avrebbero potuto condurre, seppure la magistratura non fosse pervasa, allora, dallo zelo verso i parlamentari che l'animerà, fugacemente, in tempi diversi, ad esiti sgradevoli.
di prova l'imponenza dell'apparato confederale, che neppure il
commentatore più candido potrebbe reputare finanziato attraverso il
tesseramento dei coltivatori. Sul terreno personale si deve citare l'incidente doganale che rivelò nei familiari del tribuno contadino disinvolti esportatori di valuta, e le notizie di stampa sui depositi della famiglia Bonomi presso l'Italcasse, un istituto le cui funzioni non prevedevano la custodia dei risparmi privati, indotto, parve, ad operare un'eccezione dal prestigio del personaggio, e dall'entità della somma. Si aggiunge ed integra gli indizi diversi il cieco attaccamento del vecchio tribuno al ruolo e al seggio in Parlamento anche quando una malattia debilitante gli avrà sottratto ogni facoltà di attività pubblica: al di là della dedizione alla causa dei coltivatori, in tanto attaccamento è difficile non vedere l'ansia di conservare quell'immunità senza la quale gli incidenti finanziari avrebbero potuto condurre, seppure la magistratura non fosse pervasa, allora, dallo zelo verso i parlamentari che l'animerà, fugacemente, in tempi diversi, ad esiti sgradevoli.
 
Insieme alla pluralità degli altri connotati, anche l'uso del denaro avrebbe distinto il ragionier Mizzi dall'uomo cui aveva legato il destino, e al quale assicurava il mantenimento dell'imponente apparato sindacale e politico: secondo contemporanei autorevoli, si può citare Giuseppe Medici, il patrimonio lasciato, dopo una vita spesa per la propria creatura, da un grande corruttore, provava che mai il corruttore avrebbe
Insieme alla pluralità degli altri connotati, anche l'uso del denaro
usato a beneficio personale le disponibilità illimitate con cui avrebbe comprato la connivenza di autentici astri della vita nazionale. Gli amici che esaminarono, dopo la morte, le carte personali, trovarono una lunga serie di assegni della Banca nazionale dell'agricoltura: i gettoni di presenza attribuitigli come vicepresidente, che, investito del ruolo in quanto direttore della Federconsorzi, non avrebbe mai riscosso nell'incertezza di doverli rimettere alla cassa dell'organismo.
avrebbe distinto il ragionier Mizzi dall'uomo cui aveva legato il
destino, e al quale assicurava il mantenimento dell'imponente apparato sindacale e politico: secondo contemporanei autorevoli, si può citare Giuseppe Medici, il patrimonio lasciato, dopo una vita spesa per la propria creatura, da un grande corruttore, provava che mai il corruttore avrebbe
usato a beneficio personale le disponibilità illimitate con cui avrebbe comprato la connivenza di autentici astri della vita nazionale. Gli amici che esaminarono, dopo la morte, le carte personali, trovarono una lunga serie di assegni della Banca nazionale dell'agricoltura: i gettoni
di presenza attribuitigli come vicepresidente, che, investito del
ruolo in quanto direttore della Federconsorzi, non avrebbe mai riscosso nell'incertezza di doverli rimettere alla cassa dell'organismo.