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Stava alla custodia del Castello, fin dal 1492, Bernardino da Corte, destinato dal Moro a quel posto “per la fede, integritate et sufficientia sua„. Impaurito per l’appressarsi delle truppe francesi condotte da G. Giacomo Trivulzio, e per i sintomi di rivolta nella città, Lodovico il Moro, ai primi di settembre, abbandonava precipitosamente Milano per correre ad invocare l’aiuto dell’imperatore Massimiliano: prima di partire, baciava il castellano, promettendo di venire in suo aiuto entro tre mesi: e tanta era in lui la fede in una lunga e disperata resistenza del Castello, che nel compilare la nota dei segnali coi quali il castellano doveva, durante l’assedio, far sapere tutti i bisogni della difesa, prevede i vari casi pei quali nel Castello abbia a mancare il vino, il pane, l’olio, persino il formaggio; per il quale ultimo caso, prescriveva che dalla torre si mostrasse un guardacuore: e qualora il castellano dovesse “significar mancamento di scarpe per i fanti, mostrasse una calza verde di donna, due volte„.
Stava alla custodia del Castello, fin dal 1492, Bernardino da Corte, destinato dal Moro a quel posto “per la fede, integritate et sufficientia sua„. Impaurito per l’appressarsi delle truppe francesi condotte da G. Giacomo Trivulzio, e per i sintomi di rivolta nella città, Lodovico il Moro, ai primi di settembre, abbandonava precipitosamente Milano per correre ad invocare l’aiuto dell’imperatore Massimiliano: prima di partire, baciava il castellano, promettendo di venire in suo aiuto entro tre mesi: e tanta era in lui la fede in una lunga e disperata resistenza del Castello, che nel compilare la nota dei segnali coi quali il castellano doveva, durante l’assedio, far sapere tutti i bisogni della difesa, prevede i vari casi pei quali nel Castello abbia a mancare il vino, il pane, l’olio, persino il formaggio; per il quale ultimo caso, prescriveva che dalla torre si mostrasse un guardacuore: e qualora il castellano dovesse “significar mancamento di scarpe per i fanti, mostrasse una calza verde di donna, due volte„.


Malgrado tale preparazione alla resistenza, era destino che il Castello di Porta Giovia, senza neppure simulare il minimo atto di resistenza, avesse ad abbassare il ponte levatoio per accogliere i Guasconi capitanati dal Trivulzio, il rivale dj Lodovico il Moro.
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Il popolo milanese non esitò a riversare sul castellano tutta la infamia del tradimento: lo stesso Luigi XII, allorquando entrò in Castello, e “lo vide così bello et fortissimo et bene fornito de artelaria, molto restò meraveliato, et grandemente improperi) quello nuovo Juda de Bernardino da Corte, con dire mai non doveva dar via sifatto palazzo „. Lancino Curzio non risparmiò i suoi epigrammi, tanto per il traditore, che per la dabbenaggine di Lodovico il Moro, il quale, contro il parere de’ suoi famigliari, si era ciecamente fidato nel castellano. Sulle condizioni della resa, e sul prezzo del tradimento, ben poco ci venne
Il popolo milanese non esitò a riversare sul castellano tutta la infamia del tradimento: lo stesso Luigi XII, allorquando entrò in Castello, e “lo vide così bello et fortissimo et bene fornito de artelaria, molto restò meraveliato, et grandemente improperi) quello nuovo Juda de Bernardino da Corte, con dire mai non doveva dar via sifatto palazzo „. Lancino Curzio non risparmiò i suoi epigrammi, tanto per il traditore, che per la dabbenaggine di Lodovico il Moro, il quale, contro il parere de’ suoi famigliari, si era ciecamente fidato nel castellano. Sulle condizioni della resa, e sul prezzo del tradimento, ben poco ci venne

{{Sc|sala degli «scarlioni» - la statua giacente di gastone de foix.}}