Pagina:Gli sposi promessi I.djvu/132: differenze tra le versioni

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«Tu sei sempre stato un <ref>povero</ref> martorello, Fermo: non sai che all’osteria non si fa menzione di debiti? Ecco, io mi sentiva una voglia che sarei andato nel fuoco per te, ma con questo discorso tu mi hai fatto passare tutta l'allegria, e quasi non ti son più obbligato.» «Se ti parlo del debito,» rispose Fermo «è per darti il mezzo di soddisfarlo. Eh! non ti farebbe piacere? saresti contento?»
«Tu sei sempre stato un <ref>povero</ref> martorello, Fermo: non sai che all’osteria non si fa menzione di debiti? Ecco, io mi sentiva una voglia che sarei andato nel fuoco per te, ma con questo discorso tu mi hai fatto passare tutta l'allegria, e quasi non ti son più obbligato.» «Se ti parlo del debito,» rispose Fermo «è per darti il mezzo di soddisfarlo. Eh! non ti farebbe piacere? saresti contento?»


«Contento? per diana se sarei contento. Non pel curato vedi: ma per togliermi la seccatura: se la faccenda continua cosi non potrò più andare alla Chiesa: non mi vede una volta che non me ne gitti un motto, o almeno almeno non mi faccia un cenno con quella sua brutta cera. E poi e poi, egli si tiene in pegno la collana d’oro di mia moglie; e prevedo che quest’inverno se l’avessi, la cangerei in tanta polenta; non in vino,» e qui fece un sospiro, «in polenta.
«Contento? per diana se sarei contento. Non pel curato vedi: ma per togliermi la seccatura: se la faccenda continua cosi non potrò più andare alla Chiesa: non mi vede una volta che non me ne gitti un motto, o almeno almeno non mi faccia un cenno con quella sua brutta cera. E poi e poi, egli si tiene in pegno la collana d’oro di mia moglie; e prevedo che quest’inverno se l’avessi, la cangerei in tanta polenta; non in vino,» e qui fece un sospiro, «in polenta. Ma...»
Ma...»


«Ma, ma; se tu mi vuoi rendere un servizio, io ti darò le venticinque lire.»
«Ma, ma; se tu mi vuoi rendere un servizio, io ti darò le venticinque lire.»