Pagina:L'imperatore Diocleziano e la legge economica del mercato.djvu/17: differenze tra le versioni

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E l'esito ?
E l'esito ?


Diocleziano, per verita, non ce ne ha punto informati in persona; o, a meglio dire, non ci fu di lui preservato altro che il primo atto; questo solo venne inciso in marmo ed in bronzo, a quanto pare. — Però l' esito ce lo ha riferito Lattanzio nel libro che s’intitola ''De mortibus persecutorum'', ed eccolo nel suo latino, citato testualmente dal Waddington, il quale non vi fa sopra osservazione di sorta: — ''Diocletianus cum variis iniquitatibus immensam faceret caritatem, legem pretiis rerum venalium statuere conatus est. Tunc ob exigua et vilia multus sanguis effusus, nec
Diocleziano, per verità, non ce ne ha punto informati in persona; o, a meglio dire, non ci fu di lui preservato altro che il primo atto; questo solo venne inciso in marmo ed in bronzo, a quanto pare. — Però l'esito ce lo ha riferito Lattanzio nel libro che s’intitola ''De mortibus persecutorum'', ed eccolo nel suo latino, citato testualmente dal Waddington, il quale non vi fa sopra osservazione di sorta: — ''Diocletianus cum variis iniquitatibus immensam faceret caritatem, legem pretiis rerum venalium statuere conatus est. Tunc ob exigua et vilia multus sanguis effusus, nec
venale quidquam metu apparebat et caritas multo deterius exarsit,
venale quidquam metu apparebat et caritas multo deterius exarsit,
donec lex necessitate ipsa post multorum exitium solveretur'' (cap. 7).
donec lex necessitate ipsa post multorum exitium solveretur'' (cap. 7).


Ossia, in linguaggio volgare: “ Diocleziano, il quale colle molteplici sue iniquità avea egli stesso cagionato un` immensa carestia (e in ciò l'imputazione risentesi alquanto di parzialita ostile), tentò poi di porvi riparo collo statuire la legge ai prezzi delle cose venali. Il che ''costo molto sangue'', sparso per sì poca e bassa cagione, e intanto ''le mercanzie celavansi per paura, la carestia rlncrudì, grandemente; e infine, dopo avere causato la rovina di un gran numero di genti, la legge si dovette abrogare per la necessità stessa delle cose.'' ,,
Ossia, in linguaggio volgare: “Diocleziano, il quale colle molteplici sue iniquità avea egli stesso cagionato un'immensa carestia (e in ciò l'imputazione risentesi alquanto di parzialita ostile), tentò poi di porvi riparo collo statuire la legge ai prezzi delle cose venali. Il che ''costò molto sangue'', sparso per sì poca e bassa cagione, e intanto ''le mercanzie celavansi per paura, la carestia rincrudì grandemente; e infine, dopo avere causato la rovina di un gran numero di genti, la legge si dovette abrogare per la necessità stessa delle cose.'' ,,


Per la necessità stessa delle cose, ''necessitate ipsa''. — Sta bene! Accadde quello che doveva necessariamente accadere, quello che sempre accade allorquando s’immagina di porre ciò che l'uomo chiama la propria legge in luogo delle leggi, che sono veramen<noinclude>-</noinclude>
Per la necessità stessa delle cose, ''necessitate ipsa''. — Sta bene! Accadde quello che doveva necessariamente accadere, quello che sempre accade allorquando s’immagina di porre ciò che l'uomo chiama la propria legge in luogo delle leggi, che sono veramen<noinclude>-</noinclude>