Breve trattato delle cause che possono far abbondare li regni d'oro e d'argento dove non sono miniere/Parte seconda/Capitolo II: differenze tra le versioni

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{{Intestazione letteratura
| Nome e cognome dell'autore = Antonio Serra
| Titolo = Breve trattato delle cause che possono far abbondare li regni d'oro e d'argento dove non sono miniere<br />Parte seconda
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| Anno di pubblicazione = 1613
| Eventuale secondo anno di pubblicazione =
| Secolo di pubblicazione = XVII sec.secolo
| Il testo è una traduzione? =
| Lingua originale del testo =
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| URL della versione cartacea a fronte =
}}
 
 
{{capitolo
|CapitoloPrecedente=Capitolo I - Se la bassezza o altezza del cambio della piazza di Napoli con l'altre piazze d'Italia sia o possa essere causa dell'abbondanza o penuria di moneta nel Regno
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|NomePaginaCapitoloSuccessivo=Breve trattato delle cause che possono far abbondare li regni d'oro e d'argento dove non sono miniere/Parte seconda/Capitolo III
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Il secondo fondamento di detta sua maggior conclusione è la esperienza, che egli dice, che quindici, venti e trent'anni adietro, che il cambio era basso, il Regno abbondava di moneta propria e forastiera; e da diece o quindeci anni in qua, che il cambio è alto, ne remane essausto. Dunque da questa esperienza segue che la bassezza del cambio sia causa dell'abbondanza, e l'altezza di penuria di moneta in Regno. Né a questo si potrá contradire, essendoci l'esperienza maestra delle cose, alla quale cede ogni potentissima ragione.