Pagina:Gli sposi promessi I.djvu/109: differenze tra le versioni
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s’agitava caldamente fra i commensali. Un servo portando sur un bacile un’ampolla, come allora usava, <ref>''Segno con croce, per toglier l’inciso''</ref> di vino, e un lungo bicchiere a foggia di calice, lo presentò al padre, <ref>versatosi</ref> [che] non volendo resistere ad un invito tanto pressante dell’uomo che <ref>[aveva] voleva</ref> voleva farsi propizio, non esitò a mescere, e si pose a sorbire lentamente il vino. |
s’agitava caldamente fra i commensali. Un servo portando sur un bacile un’ampolla, come allora usava, <ref>''Segno con croce, per toglier l’inciso''</ref> di vino, e un lungo bicchiere a foggia di calice, lo presentò al padre, <ref>versatosi</ref> [che] non volendo resistere ad un invito tanto pressante dell’uomo che <ref>[aveva] voleva</ref> voleva farsi propizio, non esitò a mescere, e si pose a sorbire lentamente il vino. |
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«Le torno a dire, Sig<sup>r</sup>. Podestà riverito, che l’autorità del Tasso non serve al suo assunto, che anzi <ref>le nuoce</ref> è contro di lei,» <ref>urla</ref> riprese ad urlare il Conte Muzio: <ref>''Alternato inavvertitamente con'' Orazio.</ref> «perché quel grande uomo che <ref>sapeva a puntino</ref> conosceva tutte le regole <ref>della cavalleria</ref> e tutti i puntigli dell cavalleria più soprafina <ref>''Sic''.</ref> ha fatto che il messo di |
«Le torno a dire, Sig<sup>r</sup>. Podestà riverito, che l’autorità del Tasso non serve al suo assunto, che anzi <ref>le nuoce</ref> è contro di lei,» <ref>urla</ref> riprese ad urlare il Conte Muzio: <ref>''Alternato inavvertitamente con'' Orazio.</ref> «perché quel grande uomo che <ref>sapeva a puntino</ref> conosceva tutte le regole <ref>della cavalleria</ref> e tutti i puntigli dell cavalleria più soprafina <ref>''Sic''.</ref> ha fatto che il messo di Argante prima di esporre la sfida ai cavalieri cristiani, domandi licenza a Goffredo...» |
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«Ma questo,» <ref>rispose</ref> replicava non meno urlando il Podestà, |
«Ma questo,» <ref>rispose</ref> replicava non meno urlando il Podestà, |