Pagina:Serao - All'erta, sentinella!, Milano, Galli, 1896.djvu/63: differenze tra le versioni
Divudi85: split |
|||
Stato della pagina | Stato della pagina | ||
- | + | Pagine SAL 75% | |
Intestazione (non inclusa): | Intestazione (non inclusa): | ||
Riga 1: | Riga 1: | ||
{{RigaIntestazione||{{Sc|all’erta, sentinella!}}|49}} |
|||
Corpo della pagina (da includere): | Corpo della pagina (da includere): | ||
Riga 3: | Riga 3: | ||
— Non avete un altro nome? |
— Non avete un altro nome? |
||
— Quello non conta — fece |
— Quello non conta — fece l’altro con disprezzo. |
||
— Perchè non volete lavorare? |
— Perchè non volete lavorare? |
||
— Ingannalamorte non ha mai lavorato. |
— ''Ingannalamorte'' non ha mai lavorato. |
||
— Però la legge vi ha condannato ai lavori forzati. |
— Però la legge vi ha condannato ai lavori forzati. |
||
Riga 13: | Riga 13: | ||
— La legge può farmi stare qua dentro, non ci è che fare... Ma deve finire, Cristo? |
— La legge può farmi stare qua dentro, non ci è che fare... Ma deve finire, Cristo? |
||
— Non bestemmiate. Avete |
— Non bestemmiate. Avete l’obbligo di lavorare. |
||
— Stare qui, bè, non vi è da fare; portare la catena anche, questo è |
— Stare qui, bè, non vi è da fare; portare la catena anche, questo è l’orologio che ci regala Vittorio. Ma faticare, perdio, no, mai! |
||
Queste parole erano dette con un tetra energia. |
|||
⚫ | |||
⚫ | |||
— Che titolo! Sempre venti anni ho da fare. Ma chi sa se li faccio... — soggiunse, in aria di sfida. |
— Che titolo! Sempre venti anni ho da fare. Ma chi sa se li faccio... — soggiunse, in aria di sfida. |
||
Riga 23: | Riga 25: | ||
— Come? |
— Come? |
||
— Oh, tante cose possono succedere. Posso morire; e posso pure scappare.. |
— Oh, tante cose possono succedere. Posso morire; e posso pure scappare... |
||
— Da Nisida non si scappa — gli disse assai dolcemente, ma con fermezza, il capitano Gigli. |
— Da Nisida non si scappa — gli disse assai dolcemente, ma con fermezza, il capitano Gigli. |
||
— Si scappa, si scappa — disse trionfalmente il galeotto o si muore. Ma uno, vedete, eccellenza, è scappato. |
— Si scappa, si scappa — disse trionfalmente il galeotto — o si muore. Ma uno, vedete, eccellenza, è scappato. |
||
L’ispettore interrogò con lo sguardo il direttore: costui disse di sì con gli occhi. |
|||
— Uno solo, è vero — continuò il fiero galeotto |
— Uno solo, è vero — continuò il fiero galeotto |