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D’altra parte, estendendo le indagini alla regione piemontese subalpina, mi venne fatto di trovarne parecchi che avevano col campanile di S. Giulio stretti legami di parentela. Voglio parlare dei campanili di S. Benigno di Fruttuaria, del Duomo di Ivrea, di S. Stefano di Ivrea, trascurando quello di S. Giusto di Susa che pur ha con questi molte affinità ([[Pagina:La basilica di san giulio orta.djvu/46|Fig. 28, 29 e 30]]).
D’altra parte, estendendo le indagini alla regione piemontese subalpina, mi venne fatto di trovarne parecchi che avevano col campanile di S. Giulio stretti legami di parentela. Voglio parlare dei campanili di S. Benigno di Fruttuaria, del Duomo di Ivrea, di S. Stefano di Ivrea, trascurando quello di S. Giusto di Susa che pur ha con questi molte affinità ([[Pagina:La basilica di san giulio orta.djvu/46|Fig. 28, 29 e 30]]).




''Opera di Guglielmo da Volpiano.'' - E’ noto che l’Abbazia di Santa Maria e di S. Benigno di Fruttuaria fu costrutta nei primissimi anni del secolo XI dal monaco Benedettino Guglielmo figlio di Roberto di Volpiano, il quale fu abate di Dijon ed allievo di {{wl|Q42107|S. Majolo abate di Cluny}}<ref>{{AutoreCitato|Giovanni_Teresio_Rivoira|{{sc|Rivoira}}}}, ''Le origini dell’architettura lombarda''; {{AutoreCitato|Jean Mabillon|{{sc|Mabillon}}}}, ''Acta sancti. Ord. S. Benedicti; Vita S. Guillelmi Abbatis divionensi, Auctore Glabro Rodulfo monaco''; {{AutoreCitato|Luc d'Achery|{{sc|D’Achery}}}}, ''Spicilegium, Cronica S. Benigni Divionensis''; {{AutoreCitato|Luigi Provana del Sabbione|{{sc|Provana}}}}, ''Studi critici della storia d’Italia ai tempi di Re Arduno. Sententia Henrici I Imperatrois'', p. 387.</ref>. Ora il campanile di S. Benigno presenta delle bifore partite da colonne portanti capitelli a {{Pt|men-|}}
''Opera di Guglielmo da Volpiano.'' - E’ noto che l’Abbazia di Santa Maria e di S. Benigno di Fruttuaria fu costrutta nei primissimi anni del secolo XI dal monaco Benedettino Guglielmo figlio di Roberto di Volpiano, il quale fu abate di Dijon ed allievo di {{wl|Q42107|S. Majolo abate di Cluny}}<ref>{{AutoreCitato|Giovanni_Teresio_Rivoira|{{sc|Rivoira}}}}, ''Le origini dell’architettura lombarda''; {{AutoreCitato|Jean Mabillon|{{sc|Mabillon}}}}, ''Acta sancti. Ord. S. Benedicti; Vita S. Guillelmi Abbatis divionensi, Auctore Glabro Rodulfo monaco''; {{AutoreCitato|Luc d'Achery|{{sc|D’Achery}}}}, ''Spicilegium, Cronica S. Benigni Divionensis''; {{AutoreCitato|Luigi Provana del Sabbione|{{sc|Provana}}}}, ''Studi critici della storia d’Italia ai tempi di Re Arduno. Sententia Henrici I Imperatrois'', p. 387.</ref>. Ora il campanile di S. Benigno presenta delle bifore partite da colonne portanti capitelli a {{Pt|men-|}}