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Versione delle 15:03, 19 feb 2020

134 novelle indiane di visnusarma

E ancora:


Terra, ricchezze, amici,
Tre frutti della guerra;
Se d’essi niun ci tocca,
Non facciasi la guerra.
Leon che scava
Tana di topi
Tutta di sassi
Ingombra e piena,
Rompesi l’unghie,
Ovver, per frutto
Di ciò che fa,
Altro che un topo
In fin non ha.
Però dove non trovasi
Frutto d’esito lieto,
Ma sol contrasti e colpi
D’armi e di combattenti,
Nessun la guerra susciti,
Nessun la guerra tenti.
Con tal ch’è assai più forte
Quei che a pugnar sen va,
D’uopo è che si comporte
Come la canna fa1


Non come l’angue, se
Desia che salda in piè
Reggasi la sua sorte.
S’ei fa come la canna,
Raggiunge lieta sorte;
S’ei fa come il serpente,
Procacciasi la morte.
Qual la testuggine
In sè stringendosi,
I colpi tolleri
Il sapïente;
Ma poi rilevisi
A tempo debito
Come sobbalzasi
Nero serpente.
Quando veggasi la guerra
Sorvenir,
Con bei modi ognun la tenti
D’assopir.
Perchè incerta la vittoria
Sempre sta,
D’evitar contrasti ognuno
Curerà.


E poi:


Non v’ha esempio perchè debbasi
Col più forte contrastar;

Non fur viste mai le nuvole
Contro il vento camminar. —


Così Uggivin dava un consiglio di pace per mezzo di un’alleanza. Udito il suo consiglio, il re parlò a Sangivin: Desidero, o caro, di udire il tuo parere. — E quegli disse: O signore, non mi sembra che si debba fare alleanza col nemico. Perchè è stato detto:


Anche in ottimo contratto,
Col nemico non far patto;


Anche allora ch’è bollente
L’acqua spegne il fuoco ardente2.


Con questo, il tuo nemico è crudele, estremamente cupido e senza legge. Perciò tu non devi fare alleanza con lui in alcun modo. Perchè è stato detto:


Con tal che non ha legge e non ha fede,
Patto non farai tu di niuna guisa,

Chè anche stretto da patti gli si muta
Al suo talento rio quando egli cede.


Si deve adunque combattere con lui, e tale è il mio pensiero. Perchè è stato detto:


Un nemico è sconfitto agevolmente
Quando è pigro e crudel, cupido e vile,

Sciocco, dispregiator della battaglia,
Infedel, menzognero e negligente.

  1. Cioè che si pieghi.
  2. Vuol dire che, come l’acqua spegne sempre il fuoco anche se riscaldata da esso, così si può sempre, in qualunque condizione, vincere un nemico.