Italia - 16 novembre 1922, Discorso del bivacco: differenze tra le versioni

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Silvio Gallio (discussione | contributi)
incredibile!
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Il decennio di cui vi parlo sta fra il maggio del 1915 e l’ottobre del 1922.
 
Lascio haiai melanconici zelatori del supercostituzionalismo, il compito di dissertare più o meno lamentosamente su ciò. Io affermo che la rivoluzione ha i suoi diritti. Aggiungo, perchè ognuno lo sappia, che io sono qui per difendere e potenziare al massimo grado la rivoluzione delle «camicie nere», inserendola intimamente come forza di sviluppo, di progresso e di equilibrio nella storia della Nazione. (''Vivi applausi a destra'').
 
Mi sono rifiutato di stravincere, e potevo stravincere. Mi sono imposto dei limiti. Mi sono detto che la migliore saggezza è quella che non vi abbandona dopo la vittoria. Con trecentomila giovani armati di tutto punto, decisi a tutto e quasi misticamente pronti ad un mio ordine, io potevo castigare tutti coloro che hanno diffamato e tentato di infangare il Fascismo. (''Approvazioni a destra'').