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TESORO DEI.LE PATE, ECC. 86 |
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— Stupisco, rispose modestamente, che una principessa tanto bella e press’a poco della mia statura abbia potuto stare in un cece. |
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Fave arrossi; ma si rimise ben tosto. |
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Stupisco, rispose modestamente, che una princi¬ |
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— Mal a proposito, disprezzate il mio calesse, riprese Fior de’ Piselli. Quand’è aperto vi si viaggia comodissimamente; ed è un caso che non vi sia stato anche il mio grande scudiero, il mio elemosiniere, il mio governatore, il mio segretario dei decreti e due o tre delle mie ancelle. Amo però passeggiare sola, e questo capriccio mi valse l'accidente or ora accadutomi. Non so se in società avete incontrato mai il re dei Grilli, un tipo riconoscibilissimo alla sua maschera nera e pulita, come quella di Arlecchino, a due coma dritte e mobili e a certa sinfonia di pessimo gusto con cui usa accompagnare ogni minima parola. Il re dei Grilli mi faceva la grazia d’amarmi, egli non ignorava che la mia minorità scade oggi e che è uso delle principesse della mia casa di pigliar marito a dieci anni. Egli si è dunque trovato, secondo il solito sulla mia strada per importunarmi col baccano infernale delle sue risonanti dichiarazioni, ed io gli risposi come al solito chiudendomi le orecchie! |
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pessa tUlto bella e press’a poco della mia statura abbia |
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potuto stare in un ceca. |
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j];,I a proposito, deprezzate il mio calesse, riprese |
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Fior do’ l’iselli. Quand’è aperto vi si viaggia comodissi¬ |
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mamente; ed è un caso che non vi sia stato anche il mio |
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grande scudiero, il mio elemosiniere, il mio governatore, |
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Appena gli fu nota la mia risoluzione, l’odioso Cri-Cri (è il nome di questo monarca) si slanciò con un salto sulla mia carrozza, come avesse voluto divorarla e ne fece brutalmente cadere il buffetto. |
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il mio segretario dei decreti e due o tre delle mie an¬ |
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celle. Amo però passeggiare sola, e (mesto capriccio mi |
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Maritati ora, mi disse, impertinente smorfiosa! maritati se puoi e se un marito ti può venire a cercare in questo equipaggio! Quanto a me fo caso del tuo reame e della tua mano quanto di un cece. |
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valse l'accidente or ora accadutomi. Non so se in società |
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avete incontrato mai il re dei Grilli, un tipo riconoscibi¬ |
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— Se mi poteste dire in qual buco si nasconde il re dei Grilli, esclamò furioso Tesoro delle Fave, l’avrei di già stanato col mio zappino e lo darei in vostra balia coi piedi e le mani legate. Pure comprendo la sua disperazione, aggiunse, lasciando cadere la sua fronte sulla mano. — Ma non pensate che è d’uopo ch’io vi accompagni fino ne’ vostri Stati per porvi al coperto dalle sue persecuzioni? |
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lissimo alla sua maschera nera e pulita, come quella di |
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Arlecchino, a due coma dritte e mobili e a certa sinfonia |
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— Sarebbe necessario in fatti, magnanimo Tesoro delle Fave, se fossi lontano dalie mie frontiere, ma ecco la un campo di ''piselli muschiati'' dove io non conto che dei sudditi fedeli e a cui è interdetto ravvicinarsi al mio nemico. |
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di pessimo gusto con cui usa accompagnare ogni minima |
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parola. Il re dei Grilli mi faceva la grazia d’amarmi, egli |
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non ignorava che la mia minorità scade oggi e che è |
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uso delle principasse della mia casa di pigliar marito a |
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dieci anni. Egli si c dunque trovato, secondo ii solito |
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sulla mia strada per importunarmi coi baccano infernale |
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delle sue risonanti dichiarazioni, ed io gli risposi come |
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al solito chiudendomi le orecchie! |
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non sposerete il re dei Grilli! |
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l.a mia scelta era fatta. |
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Appena gli fu nota lamia risoluzione, l’odioso Cri-Cri |
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(è il nome di questo monarca) si slanciò con un salto |
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sulla mia carrozza, come avesse voluto divorarla e ne |
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fece brutalmente cadere il buffetto. |
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Maritati ora, mi disse, impertinente smorfiosa! maritati |
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se puoi e se un marito ti può veuiro a cercare in questo |
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equipaggio ! Quanto a me fo caso del tuo reame e della |
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tua mano quanto di un cece. |
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— Se mi potesle dire in qual buco si nasconde il re |
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dei Grilli, esclamò furioso Tesoro delle Fave, l’avrei di |
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gi i stanato col mio zappino e lo darei in vostra balia |
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coi piedi e le mani legate. Pure comprendo la sua di¬ |
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sperazione, aggiunse, lasciando cadere la sua fronte sulla |
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mimo. — Ma non pensate che è d’uopo eli’ lo vi accom¬ |
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pagni fino ne- vostri Stati per porvi al coperto dalle sue |
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persecuzioni ? |
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— Sarebbe necessario in fatti, magnanimo Tesoro delle |
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Fave, se fossi lontano dalie mie frontiere, ma ecco la un |
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campo di piselli muschiati dove io non conto che dei |
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sudditi fedeli e a cui è interdetto ravvicinarsi al mio |
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nemico. |
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Cosi dicendo battè la terra col piede e cadde sospesa |
Cosi dicendo battè la terra col piede e cadde sospesa |