La fame del Globo/Cap. 9: differenze tra le versioni

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Nella denuncia che ha accomunato tv spazzatura e gazzette delle capitali del salame e del buon vino gli esperti interpellati non hanno esitato a identificare la causa dei rincari in un crimine orrendo: la speculazione. Singolarmente, chi denuncia la speculazione sul quotidiano che si stampa in via Solferino leva lo stesso grido che, a distanza di due isolati, levava, l’anno di grazia 1628, il giorno di San Martino, la folla che assaliva i forni di piazza Cordusio: morte agli incettatori!
 
[[Immagine:Trasbordo.gif||thumb|400px|Scarico di chiatte fluviali al terminale sul Mississippi ad Ama, nell'area portuale di New Orleans. Le chiatte giungono dagli affluenti del Grande Fiume che lambiscono i confini canadesi con un viaggio di tre settimane.]]
 
Se ne sono accorti i rotocalco destinati al divanetto del barbiere, che hanno affrontato l’argomento con impegnative interviste al panettiere e alla pensionata che la pasta, ai prezzi che ha raggiunto, non può più permettersela. Se ne è accorto il re dei giornali, che ha bandito le appassionate denunce della signora che ispira il pensiero delle casalinghe con villa all’Argentario e a Cortina: cresce il prezzo degli alimentari, è inaudito.
 
Nella denuncia che ha accomunato tv spazzatura e rotocalchi da cassonetto gli esperti interpellati non hanno esitato a identificare la causa dei rincari in un crimine orrendo: la speculazione. Singolarmente, chi denuncia la speculazione sul quotidiano che si stampa in via Solferino leva lo stesso grido che, a distanza di due isolati, levava, l’anno di grazia 1628, il giorno di San Martino, la folla che assaliva i forni di piazza Cordusio: morte agli incettatori!
 
Se ne è accorta la tv spazzatura, se ne sono accorti i settimanali sfoglia e getta: il prezzo del cibo cresce. Ha iniziato a crescere quello dei cereali, li ha seguiti il latte, li seguirà, inevitabilmente, la carne, che dei cereali non è che un derivato. Rialzi modesti. Un chilo di pane costava, nel 1960, come un chilo di frumento: 60 lire. Il guadagno del mugnaio corrispondeva al valore della crusca, quello del fornaio a quello dell’acqua. Oggi (ieri) per acquistare un chilo di pane occorre (occorreva) il ricavato di venti chili di frumento: i panettieri hanno potuto rispondere al primo aumento della farina senza ritoccare il prezzo del pane.