Pagina:Cristoforo Colombo- storia della sua vita e dei suoi viaggi - Volume I (1857).djvu/66: differenze tra le versioni

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{{Pt|l’altra parte,|dall’altra parte,}} non ammette la possibilità di una nuova unione, poichè non istipula alcuna riserva o stato vedovile per una nuova sposa; la quale ultima condizione sarebbe nondimeno stata indispensabile. A quel tempo, il grande Ammiraglio, rotto della salute ed invecchiato, non avrebbe potuto sperare un’unione conforme al suo grado, senza costituire alla sua futura sposa ragguardevoli vantaggi.
58 INTRODUZIONE

Faltra parte, non ammette la possibilità di una nuova unione,
La maniera sciolta e naturale con cui Colombo parla de’ suoi due figli, l’affezione espansiva delle sue parole intorno al più giovane nel suo carteggio ufficiale coi Sovrani, provano che scriveva libero e sicuro del suo dire e del suo pensare. Il modo con cui fa conoscere le precoci disposizioni e i servigi di questo adolescente, basterebbe per attestarne la legittimità: se i suoi natali fossero stati vergognosi, sarebbe l’Ammiraglio tornato con compiacenza sopra quell’argomento? avrebb’egli osato mandare questo giovinetto a riverire il governator portoghese di Arcilla, il quale aveva fra’ suoi ufficiali de’ parenti della sua prima moglie, dona Felippa di Perestrello? e questa particolarità ci sarebb’ella stata riferita dallo stesso don Fernando? Un bastardo non avrebbe mai ricordata questa circostanza, segretamente umiliante per lui.
poiché non istipula alcuna riserva o stato vedovile per una nuova

sposa; la quale ultima condizione sarebbe nondimeno stata in-
La legittimità di Fernando, dimostrata dall’unanime credenza de’ suoi contemporanei, giustificata dalle materne bontà della regina Isabella, dai risguardi del Re Cattolico, dalla stima particolare dell’imperatore Carlo Quinto, ritrae maggior forza da un’altra prova. L’albero genealogico della famiglia dell’ammiraglio porta il nome di Fernando, immediatamente dopo quello di don Diego, suo primogenito, e sulla medesima linea. Nelle genealogie presentate dai Colombo d’Italia ai tribunali spagnuoli, quando si fece il processo della successione, Fernando fu sempre messo sul ramo stesso di don Diego. La consulta così spesso citata del senatore Giovanni Pietro Sordi, in favore di Baltazarre Colombo, prova che il celebre giureconsulto era lungi dallo avere il menomo dubbio sulla legittimità di don Fernando. Nella sua memoria alla Corte di Appello, del 15 luglio 1792, un gran giurista di Madrid, don Perez de Castro, respingendo sdegnosamente, con una semplice nota in margine, {{Pt|l’insinua-|}}
dispensabile. A quel tempo, il grande Ammiraglio, rotto della
salute ed invecchiato, non avrebbe potuto sperare un' unione
conforme al suo grado, senza costituire alla sua futura sposa
ragguardevoli vantaggi.
La maniera sciolta e naturale con cui Colombo parla de' suoi
due figli, l'affezione espansiva delle sue parole intorno al
più giovane nel suo carteggio ufficiale coi Sovrani, provano che
scriveva libero e sicuro del suo dire e del suo pensare. Il
modo con cui fa conoscere le precoci disposizioni e i servigi
di questo adolescente, basterebbe per attestarne la legittimità:
se i suoi natali fossero stati vergognosi , sarebbe l'Ammiraglio
tornato con compiacenza sopra quell'argomento? avrebb' egli
osato mandare questo giovinetto a riverire il governator por-
toghese di Arcilla, il quale aveva fra' suoi ufficiali de' parenti
della sua prima moglie, dona Felippa di Perestrello? e questa
particolarità ci sarebb' ella stata riferita dallo stesso don Fer-
nando? Un bastardo non avrebbe mai ricordata questa circo-
stanza , segretamente umiliante per lui.
La legittimità di Fernando, dimostrata dall'unanime credenza
le' suoi contemporanei , giustificata dalle materne bontà della
regina Isabella, dai risguardi del Re Cattolico, dalla stima par-
ticolare dell'imperatore Carlo Quinto , ritrae maggior forza da
un' altra prova. L' albero genealogico della famiglia dell' ammi-
raglio porta il nome di Fernando, immediatamente dopo quello
di don Diego , suo primogenito , e sulla medesima linea. Nelle
genealogie presentate dai Colombo d'Italia ai tribunali spa-
gnuoli, quando si fece il processo della successione, Fernando
fu sempre messo sul ramo stesso di don Diego. La consulta cosi
spesso citata del senatore Giovanni Pietro Sordi, in favore di
Baltazarre Colombo, prova che il celebre giureconsulto era lungi
dallo avere il menomo dubbio sulla legittimità di don Fernan-
do. Nella sua memoria alla Corte di Appello, del lo luglio 1792,
un gran giurista di Madrid , don Perez de Castro , respingendo
sdegnosamente, con una semplice nota in margine, l'insinua-