Pagina:Rivista italiana di numismatica 1896.djvu/494: differenze tra le versioni
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D. — {{Sc|iacobvs . mandellvs . com . mac . i . c . r}} . Busto a destra vestito di ricca armatura e collare a lattuca. |
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R. — {{Sc|sacriq . romani . imp . vicar . perpe}} . Sotto corona principesca uno scudo ornato di rabeschi inquartato, nel 1 e 4 con tre leopardi, nel 2 e 3 con un’aquila semplice cui sovrasta un capo con tre bisanti, disposti 1 e 2.</div> |
{{indentatura}}R. — {{Sc|sacriq . romani . imp . vicar . perpe}} . Sotto corona principesca uno scudo ornato di rabeschi inquartato, nel 1 e 4 con tre leopardi, nel 2 e 3 con un’aquila semplice cui sovrasta un capo con tre bisanti, disposti 1 e 2.</div> |
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In quest’arme sono veramente raffigurati i leopardi dei Mandelli che nelle altre vedemmo sostituiti da leoni. Non so spiegare la seconda inquartatura la quale entra a comporre anche l’arme più complicata della doppia. Il ch. di Koehne giudicò poter essere l’arme di Maccagno, ma forse è di parentado. I tre bisanti, o palle che siano, compariscono senza accompagnamento dell’aquila nell’arme del primo ongaro. |
In quest’arme sono veramente raffigurati i leopardi dei Mandelli che nelle altre vedemmo sostituiti da leoni. Non so spiegare la seconda inquartatura la quale entra a comporre anche l’arme più complicata della doppia. Il ch. di Koehne giudicò poter essere l’arme di Maccagno, ma forse è di parentado. I tre bisanti, o palle che siano, compariscono senza accompagnamento dell’aquila nell’arme del primo ongaro. |
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Col dritto perfettamente uguale al precedente, mostra al rovescio la stessa arme coronata entro uno scudo diversamente ornato, e la leggenda, abbreviata in questo modo: {{Sc|sacriq . rom . imp . vic . perp .}} lascia libero lo spazio dell’esergo nel quale leggesi in due righe: {{Sc|ducatone}} — 1626. (Tav. VIII, N. 5).</div> |
{{indentatura}}Col dritto perfettamente uguale al precedente, mostra al rovescio la stessa arme coronata entro uno scudo diversamente ornato, e la leggenda, abbreviata in questo modo: {{Sc|sacriq . rom . imp . vic . perp .}} lascia libero lo spazio dell’esergo nel quale leggesi in due righe: {{Sc|ducatone}} — 1626. (Tav. VIII, N. 5).</div> |
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Come la doppia da due, questa varietà, posseduta dal conte Tazio Mandelli di Piacenza, fu descritta nei manoscritti del Viani. |
Come la doppia da due, questa varietà, posseduta dal conte Tazio Mandelli di Piacenza, fu descritta nei manoscritti del Viani. |