Pagina:Esilio - Ada Negri, 1914.djvu/146: differenze tra le versioni
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<poem>Tornò, guardinga, |
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Tornò, guardinga, l’occhio a spia, fondendo |
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il corpo all’ombra, stretta nel suo scialle, |
il corpo all’ombra, stretta nel suo scialle, |
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tratto |
tratto tratto guardandosi alle spalle, |
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tutta nel suo terror rabbrividendo. |
{{R|12}}tutta nel suo terror rabbrividendo. |
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E quando entrò nell’orbita rossigna, |
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la denunziò il fanale: — Porti sangue, |
la denunziò il fanale: — Porti sangue, |
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Anna. — Ma il guizzo |
Anna. — Ma il guizzo tortile d’un angue |
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ebbe, fuggendo, la donna serpigna. |
{{R|16}}ebbe, fuggendo, la donna serpigna. |
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Ed esso attese, in vana guardia, l’alba |
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che, fredda, sporca, sulla roggia lebbra |
che, fredda, sporca, sulla roggia lebbra |
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dei muri vacillando al par d’un’ebbra, |
dei muri vacillando al par d’un’ebbra, |
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pose, presso alla sua, la faccia scialba.</poem> |
{{R|20}}pose, presso alla sua, la faccia scialba.</poem> |