Pagina:Italiani illustri ritratti da Cesare Cantù Vol.1.djvu/632: differenze tra le versioni

Utoutouto (discussione | contributi)
mNessun oggetto della modifica
Utoutouto (discussione | contributi)
mNessun oggetto della modifica
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 9: Riga 9:
Il Boverio, annalista de’ Cappuccini, ci racconta come a Ferrara la Colonna tolse a proteggere i Gesuiti, introdotti di fresco, e assistette anche di denaro i Cappuccini, a favor de’ quali (egli racconta) s’adoprò acciocchè potesse raccogliersi il loro capitolo generale del 1535, sollecitatavi da frà Bernardino Ochino, che poi apostatò; a tal uopo essere ella andata anche al papa, ed espugnatone l’ordine di adunarlo. Noi potremmo opporre che ad essa è dedicata ''la Nice'' di Luca Contile, opera tutt’altro che casta, sebben l’autore servisse da secretarlo al cardinal di Trento.
Il Boverio, annalista de’ Cappuccini, ci racconta come a Ferrara la Colonna tolse a proteggere i Gesuiti, introdotti di fresco, e assistette anche di denaro i Cappuccini, a favor de’ quali (egli racconta) s’adoprò acciocchè potesse raccogliersi il loro capitolo generale del 1535, sollecitatavi da frà Bernardino Ochino, che poi apostatò; a tal uopo essere ella andata anche al papa, ed espugnatone l’ordine di adunarlo. Noi potremmo opporre che ad essa è dedicata ''la Nice'' di Luca Contile, opera tutt’altro che casta, sebben l’autore servisse da secretarlo al cardinal di Trento.


Ritirata, come dicemmo, nel convento di Santa Caterina a Viterbo, la Colonna v’avea frequenti colloquj col cardinale Polo ivi residente, col Priuli, col Carnesecchi ed altri amici di lui, studiosi della Scrittura. Fra questi va distinto Marcantonio Flaminio veronese, buon medico ed elegante latinista, che ridusse i salmi in odi latine, messe all’indice da {{AutoreCitato|Papa Paolo IV|Paolo IV}}: e stampò ''In psalmis brevis expositio'' (Aldo, 1545) dedicata a {{AutoreCitato|Papa Paolo III|Paolo III}}, dicendo essere stato indotto a farla dal vescovo Giberti, e a pubblicarla dal cardinale Polo. Nel 1535 scriveva a Pietro Pamfili d’aver detto addio ad ogni studio, eccetto quello delle divine cose, e che proponeasi dedicare il resto di sua vita a meditare la fede cristiana. Girolamo Muzio, annusatore di eresie, l’appuntò perchè, interpretando un verso del salmo 45, dice che «dobbiam cessare da tutte le opere nostre, e la vera giustizia per nostra fatica non si può acquistare»; e altrove ammonisce «che cautamente leggano gli scritti del Flaminio, anzi che non li leggano quelli che al cristianesimo appartengono, perciocchè maggior danno potranno conseguire dalle sue sentenze che diletto dalle sue parole»<ref name="p608">Gl’intendimenti del Flaminio appajono da questa lettera alla signora Teodorina Sauli:</ref>.
Ritirata, come dicemmo, nel convento di Santa Caterina a Viterbo, la Colonna v’avea frequenti colloquj col cardinale Polo ivi residente, col Priuli, col Carnesecchi ed altri amici di lui, studiosi della Scrittura. Fra questi va distinto Marcantonio Flaminio veronese, buon medico ed elegante latinista, che ridusse i salmi in odi latine, messe all’indice da {{AutoreCitato|Papa Paolo IV|Paolo IV}}: e stampò ''In psalmis brevis expositio'' (Aldo, 1545) dedicata a {{AutoreCitato|Papa Paolo III|Paolo III}}, dicendo essere stato indotto a farla dal vescovo Giberti, e a pubblicarla dal cardinale Polo. Nel 1535 scriveva a Pietro Pamfili d’aver detto addio ad ogni studio, eccetto quello delle divine cose, e che proponeasi dedicare il resto di sua vita a meditare la fede cristiana. Girolamo Muzio, annusatore di eresie, l’appuntò perchè, interpretando un verso del salmo 45, dice che «dobbiam cessare da tutte le opere nostre, e la vera giustizia per nostra fatica non si può acquistare»; e altrove ammonisce «che cautamente leggano gli scritti del Flaminio, anzi che non li leggano quelli che al cristianesimo appartengono, perciocchè maggior danno potranno conseguire dalle sue sentenze che diletto dalle sue parole»<ref name="p608">Gl’intendimenti del Flaminio appajono da questa lettera alla signora Teodorina Sauli:<br>
</ref>.